27 giu 2017
CERAMICA CHE.... PASSIONE
Il pensiero che potesse piovere e dei cuscini da ritirare dal terrazzo ha fatto si che io mi alzassi presto, e godessi di quella luce speciale propria dei cambiamenti... albe, tramonti, schiarite e improvvisi mutamenti.
La dolce lentezza del rientro delle barche dei pescatori verso il porto, l'entusiasmo di chi in fretta lo lascia verso una assolata e affollata giornata di mare alle Eolie... ed fra le mie piante che già ringraziano per il mio rientro e il bolo, tenuto con entrambe le mani, per assaporare meglio il caffelatte, comincio la giornata ringraziando del mio durare, di quelle due splendide creature che dormono serene di la, della pace interiore che sento, e del miracolo di essere felice nel desiderare meno di quanto posso avere.
Ma quante cose ancora da fare dal mio rientro... compreso mettere a posto libri che hanno ballato...
Toh i volumi dell' Eletta sul Museo di San Martino..., lo abbiamo noi in Italia, a Napoli, il più importante e bello museo delle ceramiche, e ogni lavoro diventa lunghissimo perchè riguardo, leggo...e spontanei nascono collegamenti ricordi, detti, racconti... fiabe.
E pensavo a quell'antica leggenda orientale in cui si racconta del primo ceramista del mondo : Dio in persona, che raccolse qualche pugno di terra , lo impastò, gli diede forma umana, lo fece cuocere, poi gli soffiò e gli diede vita.
Ma non aveva esperienza, il suo era un gioco nuovo, e un pò maldestro dovette ripetere l'operazione tre volte, infatti la prima volta il fuoco era troppo forte ed ottenne il nero, allora provò di nuovo attizzando poco il fuoco, ed ottenne il bianco, alla terza volta riuscì ad indovinare il punto giusto di cottura e creò l'uomo giusto, perfetto, cioè l'uomo ambrato dell'oriente.
E questo esemplare, simile a lui ha assimilato l'arte del creatore: infatti inventò la ceramica, dimostrando una fattura ed una perfezione divina, in tutto, dal vasellame alle piastrelle.
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La ceramica : non sai quanto mi piace ! Non mi annoio mai di guardare le ceramiche e queste che hai postato sono una meraviglia, sai che un inverno ho seguito delle lezioni di ceramica e ho fatto degli oggetti, alcuni veramente piacevoli , ma quando sono arrivata al tornio ho trovato un ostacolo insormontabile , ahimè ! Forse su Internet c'è una ceramista ormai famosissima e carissima, Cristiane (Ci dev'essere in mezzo qualche acca) Perrochon, vai a vedere come pasticcia con i colori!
RispondiEliminaTa l'altro vicino Napoli,esistono 2 città famose per la propria ceramica:Cava de' Tirreni e Vietri sul Mare.Salutoni a presto
RispondiEliminaCiao Strega Bugiarda
RispondiEliminagrazie per aver trovato il tempo di postare queste riflessioni e le magnifiche foto.
Per qualche attimo sono riuscito a percepire la pace interiore che descrivi.
Perché "miracolo" di essere felice nel desiderare meno di quanto tu possa avere, lo trovo molto bello, perche miracolo?
buon proseguimento
Stefano
Stefano del blog Dillo a noi.
RispondiEliminaIo invece ho focalizzato l'attenzione sul primo creatore di ceramica :)...buffa la cosa...ma hai ragione ed io non l'avevo mai pensato...ecco da chi abbiamo preso noi creative :).
RispondiEliminaDebora
Anch'io, come Stefano ho focalizzato l'attenzione sui tuoi pensieri di pace interiore.Mentre ti leggevo vedevo chiaramente ciò che descrivevi.E mi sono lasciata cullare dalle onde..
RispondiEliminaGrazie
Bello il tuo mare!E bella la descrizione del tuo risveglio!Mi piacciono anche le tazze!Baci,Rosetta
RispondiEliminaX Vitamina sono andata a vedere, un brava ceramista che abita nella terra che più amo dopo la Sicilia. Se conosci la tecnica... il tornio è un di più... che oggetti hai realizzato? mattoni? io adori i "mattonazzi" (come li chiamaiamo noi) da appendere o meglio ancora ma murare a parete.
RispondiEliminaun sorriso
Cavaliere... Vietri ed il servizio di quel verde chartreuse unico, oppure il classico in rosa con la foglia verde... e I Solimene con in piatti del buon ricordo e i fratelli Pinto, che riproducono alla perfezione le riggiole napoletane del '700... mi hai ricordato un'altra vita ed oggetti che vivono nei miei ricordi...
RispondiEliminaUn sorriso
Stefano caro, è molto semplice, miracolo poichè raggiungere la serenità e la percezione della vacuità delle cosa, una volta perso tutto lo considero come un dono... molti, per molto meno cadono in depressione o . peggio, si abbandonano alla disperazione.
RispondiEliminaUn sorriso in cammino
Gingi la steghetta stregolata.
Debora, grazie del commento...sempre allegra e pimpante... ma sopratutto cretiva e progettuale.
RispondiEliminaun bacione grande grande
Francisca, tu puoi capire che hai fatto più cammini, io non ho ancora avuto questa forza o coraggio, ma il mio percorso interiore lungo e faticoso verso la serenità....hahaha è in corso
RispondiEliminaun abbraccio e un sorriso in cammino
Gingi
Ciao Strega, ci sono passato per Napoli, ma non ho avuto modo di visitare questo meraviglioso museo. In compenso ho visto molte altre cose meravigliose. Mi sono spinto anche fino a Caserta dove ho visitato la manifica Reggia.
RispondiEliminaSono contento perché il testo che accompagna le stupende ceramiche, mi fa capire che sei in un movimento positivo, probabilmente per la gioa che ti danno le tue due creature, anche mentre dormono e non solo, probabilmente.
la ceramica è una cosa un po' ...freddina.
RispondiEliminaMi hanno sempre attirato di più i legni di Ortisei, certo un legno è talmente vivo che può anche marcire mentre un Capodimonte se ne va solo se uno è un po' distratto e un po' elefante.
Credo comunque che a Napoli più che a dei bei pavimenti piastrellati debbano pensare a delle belle travi in calcestruzzo. Basta un niente, sei li che raccogli l'immondizia e se non c'è la mafia c'è dio che ti strafulmina e ti fa cadere in cantina.
Le terracotte sono cose belle ma sono sempre un po' fragili.
Ciao Gingi
RispondiEliminail miracolo è in te, sei tu l'artefice del tuo destino.
buon proseguimento
Stefano
La serenità che ispirano i tuoi scritti,i tuoi tanti ricordi,belli,importanti,vivi,sono il regalo che ci fai.Vivi i luoghi del Mito,e capisco il piacere del ritorno.
RispondiEliminaCredo che i volumi di Electa sui musei e l'arte in genere siano fra i più belli e completi,accanto all'eleganza grafica delle pubblicazioni di Franco Maria Ricci.
Ciao,Gingi, giorni sereni.
ciao, bellissime le tue foto e complimenti per la descrizione precisa pur nella sinteticità della storia delle ceramiche, una storia fatta di passione e molto presente in tutta l'Italia... lo sai che vicino alla mia città natale, Taranto, c'è Grottaglie altrettanto famosa per le ceramiche... ma queste che tu hai pubblicato sono splendide.
RispondiEliminaTi auguro un sereno e gioioso ferragosto
a presto
baci
Accenno alle ceramiche di Albisola? No! Esterno la mia passione per storie, ben raccontate come questa, relative alla civiltà materiale, specie se si arriva al discorso arte.
RispondiEliminaBuona sera Adriano, nel post non ho accennato a nessuna in particolare, ma ci vorrebbe un grosso volume per parlare di tutti i luoghi ove ci si può incantare, di Albissola posseggo un piatto con il famoso San Giorgio delle fornaci Fenice... ma che dire di Santo Stefano, Caltagirone, Trapani, Bassano, Orvieto, Este....
RispondiEliminaUn sorriso e grazie
...queste particolari preziose fatture sono un lieto attorniarsi di mano artigianale...passione per la Terra convogliata in arte...grazie Gingi per la condivisione...sereno tramonto dolce Amica..
RispondiEliminadandelìon