4 apr 2019

Studiamo l'animalese?

Sono sveglia da poco, la notte scorsa ho letto fino a tardi un libro regalatomi il settembre scorso dalla madre badessa del Convento al Segreto. ( la foto di testata è scattata da quel magico luogo)Il libro, di non facile lettura, per le molte citazioni e pensieri in lingue antiche e straniere, impegna ma allo stesso tempo è fonte di grandi domande, di quelle vere, cioè quelle che non hanno risposte.
Come sono solita fare, apro il pc, con il mio bolo fumante in mano, leggo la posta e le ultime notizie,  poi curioso in internet, mentre  ascolto musica classica.
 Nella blogsfera c'è qualcuno che prega o chiede aiuto perchè si sente abbandonato, qualcun altro vive una contrapposizione fra l'ancestrale bisogno di fede e la quasi scomparsa di essa in una società distratta da ipocrisie e potere.
Leggo di chi si allontana dal "credo" infastidito da dottrine, riti, politica di  stato, e penso ad un bimbo, che ignaro di storia e di società, beve da tutti dando uguale peso a ciò che sente e vede.
Intanto nasciamo e moriamo, due giovani  si baciano e si sentono immortali, mentre un  vecchio è solo, una donna soffre e vuole morire e chi respira e si nutre artificialmente ha voglia di vivere.
So di commerci sessuali per cattiveria, denaro, amore, noia o per il naturale desiderio del piacere,  e vedo bimbi che muoiono di fame ed altri che si ingozzano di merendine, ascolto una ragazza che suona Chopin al pianoforte e so di ragazzi che si stordiscono con suoni che non sono musica, poichè nulla hanno delle Muse.
Assisto a riti millenari ed ad antiche liturgie insieme ad atroci bestemmie dette con la leggerezza di un: ma va la!
L'uomo è artefice di male e bene, e mentre il tempo scorre e corrode ogni cosa  opere umane vincono anche il tempo.
Quale è il messaggio della vita degli uomini sulla terra? Cosa abbiamo capito di Gesù o dei messaggi comuni a tutte le religioni? o peggio come seguiamo gli insegnamenti? con la tecnologia che ci   ha incattivito ed ci sta impoverendo ? con la falsa globalizzazione e l'ipocrisia della comprensione e condivisione? Subendo comportamenti miseri , piccini, e prevaricatori ci dobbiamo sentire uniti nel sacrificio comune per una unione sociale? Tempo fa mi è capitato di leggere in un blog, di "un nuovo medioevo" in cui si ipotizzava che l'unica salvezza poteva essere la "coesione religiosa".
Gesù aveva messo la prima pietra per manifestazioni e dimostrazioni di poteri temporali?
Vedo tutto questo e molte altre brutture, e mi chiedo se c'è un senso unitario in questa compagnia teatrale e quale potrebbe essere.
E non posso fare a meno di pensare a questa vita nella quale siamo capitati senza conoscerne i perchè e che ha mille ragioni per essere una grazia e altre mille per essere una disgrazia.
Oggi il vero problema non è parlare di Dio, ma anche pensare a Dio è quasi impossibile per la grande difficoltà di farlo senza contrapporLo al mondo o peggio sentirLo contro.
Siamo costretti al pensiero di Dio, o del credo, a prescindere dal mondo oppure come sogno di un mondo avulso e separato dal reale, perciò rassicurante e consolatorio.
Gli in-put per questo mio scritto sono venuti dal web, da recenti letture, dal dubbio di Sant'Agostino e la somma ti tanti pensieri la racchiudo nell'amore e in quella armonia raggiunta da grandi civiltà che è stata quella fra il sapere e il divino nel suo complessivo vivere la gerarchia dei valori (sapere del mondo) facendo concreta esperienza della natura e della storia.
Tristemente penso che qualsiasi religione che non ha più presa sulla società è socialmente inutile, ma necessaria per un vivere elevato e spiritualmente consapevole del singolo individuo.

PS. Ho scritto di getto, ed ho pubblicato, e ho ricordato mia madre:
" Ricordati un gentiluomo in un salotto non parla mai di politica e religione" Avrebbe pensato allo stesso modo se ci fosse stato internet trentacinque anni fa? Ma adesso penso che se avesse avuto la fortuna di invecchiare si sarebbe accorta che con il tempo si diventa leggeri e giovani.



1 apr 2019

profumo di caffè

Anche oggi il sole e una temperatura gradevole promettono un inizio settimana positivo.
Lentamente la casa sta prendendo carattere, e la raccoglitrice seriale, è arrivata in questa meravigliosa città con tutta la zavorra, niente di eliminato prima del trasloco, ma con il proposito di alienare, una volta sistemata, il superfluo, e il non usato. 
E' trascorso quasi un mese, ma solo da sabato ho dormito in questa nuova casa, i giorni condivisi con elettricisti, idraulici, falegnami, e una persona che mi aiutava a spacchettare, sistemare, pulire sono volati, eppure è ancora il caos e gli scatoloni da aprire sono ancora tanti, fortunatamente la casa non è piccola e qui ho di nuovo, la stanza delle "vergogne".
Il risveglio da me è un'altra cosa, mi mancava l'aroma del caffè e il profumo che si espande per tutta la casa che solo una moka può regalare. Carico per abitudine quella da 12 tazze, che riesce a profumare tutta la casa e anche, forse,  a dare il buon giorno a qualche vicino.
E adesso con la mia tazza fumante in mano, vorrei dire a chi usa le orribili macchinette del caffè, se si ricordano del suo profumo e se hanno mai pensato a quanti milioni di cialde di plastica finiscono nell'ambiente.
Comincia una nuova avventura, molti propositi e molti progetti!