13 nov 2019

Giro e mi ritrovo

DI SIRENE,AMMAGATRICI,E LABIRINTI DELLA MEMORIA ( Post ribloggato da Acqua di Fuoco ).

La presentazione del libro,che non ho voluto perdermi, si apre con la lettura del primo racconto :Lighea.
Il nome mi ricorda qualcosa,e la memoria si mette rapidamente alla ricerca di riferimenti,distogliendo l'attenzione da ciò che veniva letto:avrei saputo subito ciò che cercavo di ricordare.
I racconti di Giuseppe Tomasi di Lampedusa,un piccolo prezioso libro scoperto quasi per caso..Ecco dove! 


Poi ho letto la dedica di apertura del racconto e nuovamente al nome di Cava d'Aliga,ripartono le mie ..ricerche mentali..
L'amica che mi racconta delle serate estive a Cava D'alga,in casa dei nonni,quando lì non c'era ancora la luce elettrica e tanti piccoli “lumericchi”creavano atmosfere fantastiche fra le piante,gli angoli del cortile,le stanze fresche,e movimentate 
dalla presenza vivace dei ragazzini.
La lettura,con l'immaginaria lettera della Sirena Lighea al suo Sasà, va avanti ed io mischio le parole del racconto ad altri ricordi di questa Sicilia sempre strana,  misteriosa e affascinante.
E  sempre attraverso i racconti della mia cara amica,  Strega Bugiarda,così l'ho conosciuta anni fa,torno alla Villa Piccolo di Calanovella che lei frequentava,e che conserva ancora il fascino discreto di piccoli segreti,di racconti fantastici,di frequentazioni colte ,di poesia,di leggende,per rincontrare  la presenza di Tomasi di Lampedusa,che sembra amasse questo luogo per scrivere.
Il cerchio dei ricordi si chiude,con questo primo racconto e  chiedendo scusa,mentalmente,per essermi distratta,seguo il resto della  presentazione delle altre Ammagatrici,così diverse, nel tempo, ma rese così vere e reali dalle parole dell'autrice da sentirne quasi la vicinanza fisica.


Il riferimento è al nuovo libro della scrittrice Marinella Fiume:”Ammagatrici” sul quale tornerò ancora perchè le ammagatrici sono tante,vissute in tempi e in contesti diversi,ma tutte accomunate da particolari peculiarità,e principalmente dal fatto di essere donne:donne coscienti e consapevoli di avere una missione da portare a termine.





1 nov 2019

Halloween ? E che cosa è?

Oggi rispolvero questo vecchio post, a memoria delle nostre belle tradizioni violentate da "feste" che inneggiano al macabro e al "brutto"  
Foto Strega, uno dei tre vassoi (il mio)

Passano gli anni, ed ieri mi è arrivata una foto della piccolina vestita da strega, andava a danza dove era organizzata la festa di Halloween, e nel 2011 scrivevo il post che segue:

 Ieri sera, mentre parlavo al telefono con mia figlia, venivamo interrotte da ragazzini a cui lei porgeva il dolcetto, vassoio già preparato all'ingresso del negozio, e questo rito si sarebbe prolungato fino alle ore 22, come da accordi fra i commercianti del centro storico.  Fastidi per la famiglia e la mia piccolina, da imputare a feste, culture e tradizioni che non ci appartengono.
Ben venga la globalizzazione intesa come conoscenza e rispetto del diverso, o anche come aiuto fra diverse società.. ma io la mia identità me la tengo ben stretta, e ho un latente fastidio nel dover subire le manifestazioni di tradizioni che non appartengono alla mia millenaria cultura e che non si identificano con la nostra storia.
I celti? gli elmetti con le corna? i fantasmi, i riti e i sacrifici pagani ? si, certo, mi incuriosiscono, ho sete di conoscenza, il waldere, la simbologia delle rune...sono avida di sapere,  il mistero mi intriga.... ma né i miei trisavoli, né io stessa da bambina e  neanche i miei figli, avevamo sentito parlare della notte di Halloween.
Era una festa celtica già 2000 anni fa, che durava dal 31 ottobre al 2 novembre e celebrava il capodanno. Le forze del male si liberavano con gli spiriti dei morti. Accendevano fuochi e offrivano sacrifici.
E già il fatto che bisogna assistere a festeggiamenti sulle forze del male, in una società bacata dalla violenza, dall'oblio delle nostre radici, e dalla ricerca ossessiva di un divertimento che più macabro è, e più piace, io, non ci sto! e dal momento che sono la "scomodina " di sempre, invito tutti ad usare allegoricamente le zucche per farle ragionare...o materialmente per farne gustosissimi tortelli.
Papa Gregorio III, nel IX secolo d.C., provò a controbilanciare questa saga e proclamò il 1° novembre festa di Tutti i Santi, ovvero All Hallow' s Day. La vigilia divenne All Hallow' s Eve, da cui deriva anche la parola attuale.
Quindi noi , noi non irlandesi o scozzesi, noi di lingua romanza e non germanica, noi abituati ad avere i nostri Dei al sole sull'Olimpo e non negli abissi di un lago grigio e melmoso, sottostante ad un cielo plumbeo e nebbioso, abbiamo deciso in contrapposizione di festeggiare tutti i santi lo stesso giorno e commemorare i nostri cari il giorno dopo.
E anche per chi non è religioso, nel senso cattolico apostolico romano, come me, è facile, semplice e bello nel giorno della commemorazione dei defunti scambiare il ricordo con l'amore che si materializzava nel giocattolo... e nei dolci presenti in ogni tradizione.
Sono passati tanti anni, ma allora come ora nel paese in cui abito i negozi sono aperti oggi e saranno chiusi domani... ed ieri al bar un signore
commentava che il nostro è uno dei pochi paesi della provincia che onora la vecchia tradizione "dei morti".
Noi allora non conoscevamo babbo natale, ma il presepe, la befana ci portava i doni e camminando pianin pianino arrivava a Betlemme il 6 gennaio, mentre prima avevamo aspettato "il giorno dei morti".



Ricordo, posati sui divani del salotto, tre grandi vassoi, con la frutta "marturana" e le ossa dei morti... era uno spettacolo bellissimo a vedersi, sembravano giochini... ed ammirati ci impossessavamo, ciascuno di noi, del proprio vassoio portato dai nostri antenati... mi sembravano grandissimi e nel mio immaginario pensavo che fossero così grandi perché venivano dal Paradiso..  sinceramente anche adesso, guardando questi 80cm di vassoio, mi sento piccolina e, così come allora, anche ora non mi verrebbe facile portarlo. 
Attraverso i racconti delle zie e di mia madre, conoscevamo i nostri morti che nel giorno del ricordo ci portavano i giochi... solo giochi; i babbi natali di adesso non pensano al nostro divertimento, non ci vogliono bene, ci portano quello che ci serve, magliette, tristi babbucce, pigiami... 
Messi da parte i vassoi, cominciava la caccia al tesoro... perché 
"LORO" venivano dal cielo, e non avevano più le nostre abitudini... posavano i doni dove non si potevano vedere, perché loro stessi non si potevano vedere e potevano volare ed andare ovunque.

Foto Strega, soffitto Studio


Foto Strega soffitto pranzo



Si intravedono le foto di familiari..e non tutte...


Foto Strega, magnifico decadente angolo del giardino
E allora la voce di una zia... "vediamo cosa ha portato il nonno"... e cominciavamo a cercare sotto i letti, dietro i mobili, sugli armadi... dietro le poltrone ... e zio Umberto, e zio Benedetto, Giuseppe, e zia Angelina, ed erano proprio tanti, fra fratelli dei nonni, dei bisnonni, e ... la casa era grande, e si procedeva cercando per ciascun morto i tre regali portati a ciascuno di noi tre fratelli.
Mi ricordo di un 2 Novembre, che arrivati ad un prozio, personaggio delizioso di cui qualche volta scriverò, mio fratello non riusciva a scovare il regalo...  si girava per le stanze, e si scendeva in giardino, e si guardava fra la biancheria degli armadi e negli otto camerini che vi erano in casa... ma niente! fino a quando alzando gli occhi al cielo oramai rassegnato...vide un aeroplanino di latta  ... in bilico sul lampadario . ( lo zio era un Senatore del Regno e generale della Regia Aviazione)  
Alla fine, di questa dolce tradizione che avvicina i piccoli ai loro cari con amore e gioco, e che fa capire quella corrispondenza di amorosi sensi sentita dal Foscolo, si cercava il regalo più bello ed importante, quello che ci aveva portato Papà.
Io non lo avevo conosciuto, avevo appena 6 mesi, quando lui uscito dal bagno felice di essere in ferie nel suo paese, e pieno di gioia per altro che forse un giorno racconterò, diceva "bene finalmente colazione granita di limone e brioche, a Ragusa non la sanno fare come da noi..." poi il nome di mia madre... e si accasciò.
Donna Carolina (sua madre), le zie, mia madre, sono state persone che ce lo hanno fatto amare e conoscere, io, non ho mai sentito il dolore della sua assenza ma ho goduto di mille attenzioni da parte di tutti... vista sempre con occhio affettuoso, poiché l'orfanella più piccolina.
Oggi, la mia nipotina è lontana, ma se l'avessi vicina penso mi sarebbe molto difficile trasmetterle quanto amore e corrispondenza, avevano le nostre tradizioni.
E trovo terribilmente sgradevole e macabro appropriarsi di maschere inquietanti e lontane dalla bellezza del mondo.
Il mio ricordo vola verso chi non c'è più..  ma che vive ancora nell'amore, nell'arte, nei pensieri che sono immortali.

4 set 2019

Tramonto dal patio

Foto Strega Pantelleria 25.08.19
I tramonti non sono tutti uguali, in quei giorni il sole spariva fra mille colori alle 20. Ho conosciuto chi  gli dava la buona notte con delle bollicine.. per poi ritornare nella mia dorata solitudine.

12 ago 2019

Il potere, sempre uguale!

Esco poco, troppo caldo e non mi piace gironzolare e vedere un "prossimo" sciatto, insofferente, e pronto solo a critiche e maldicenze.
Non che non ci sia nulla da criticare, anzi tutto, ma la superficialità, la non conoscenza dei fatti, la mancanza di memoria evidenziano un qualunquismo che offende chi ascolta.
Trovo interessante seguire  Quante Storie, trasmissione di Augias, non perché condivida in toto quanto ivi si espone, ma perché vengo a conoscenza di pubblicazioni e libri, che nei circuiti di distribuzione o nelle librerie non sono "pubblicizzati".
Ieri bella trasmissione sul potere, con la presenza di Michele Ciliberto, autore di Machiavelli.
Si è parlato dell'autore del Principe e del machiavellismo, si sono messe in evidenza la sua modernità, e la sua formazione attingendo allo studio dei classici.
Posto un pezzo in cui Albertazzi  dovrebbe farci pensare, sopratutto quando dice come deve essere un Principe.
Non ho ritirato ieri il libro, data la mia partenza troppo vicina, ma ieri sera, ho interrotto la magnifica lettura della Via della seta, e ho ripreso in mano Il principe di Machiavelli. dopo quaranta anni? non ricordo, ma so adesso come le letture di un tempo venivano alterate da stereotipi, e pregiudizi andate avanti per secoli. 

6 ago 2019

Pantelleria, stanze dello scirocco

Lo so, dovrei andare in showroom a ritirare dei documenti, fare un salto in negozio per prendere dei costumi da bagno, passare dalla farmacia, perché un giorno si e l'altro pure, ho bisogno di rifornimenti.
Ma oggi non farò nulla, ed è trascorsa la mattinata, fra il soggiorno e la dispensa, una volta un te verde, un'altra volta un frutto, e tanta acqua. e intanto penso ai miei due endless love con gli occhi di cielo e provo qualche abito per le sere d'estate che trascorrerò con loro..
Una appartiene al segno dell'acquario e l'altro è un gemello,  e,  a proposito di segni zodiacali, mi è venuta in mente una meravigliosa prefazione di Leone Piccione,  in una antologia su Ungaretti edita da Mondadori, nel lontano 1971, tempi in cui gli occhi di mare non erano nemmeno nella mente di Dio.
Piccioni scrive (grosso modo) che Ungaretti  era un acquario, segno che  può raggiungere vera profondità,  e sa cosa sono i gemelli perché ne vive circondato. segno per eccellenza di vera duplicità.
"Nella stessa persona possono esserci due esseri completamente diversi, l'uno saggio l'altro folle, l'uno puro, l'altro corrotto, l'uno con i piedi per terra l'altro insensato, ed è sempre un solo gemello che prevale all'isaputa dell'altro".
Scriveva che in Ungheretti vi erano insieme un acquario e un gemello, ed io penso di avere due occhi di cielo che sono entrambi gemelli ed acquario.
In loro, come dice Piccione trovo pacatezza e reattività polemica, bonaccia e bufera, sincerità profonda e naturale disponibilità a mentire, ingenuità e scaltrezza, e tanto altro che non val la pena scrivere qui e tediare chi legge.
Forse un giorno scriverò della responsabilità dell'acquario e del senso di rispetto dei gemelli che è in loro, oggi invece con una leggerezza non adatta ad un capricorno come me, in una estate in cui la mia pigrizia aveva deciso che i miei unici spostamenti sarebbero stati, pranzo, cucina studio letto... o,al massimo, ripetere l'esperienza di pace e bellezza dello scorso anno,  mi arriva questo link accompagnato da un whatsapp:
 https://www.abitarepantelleria.com/

"non so se è alla tua altezza. ma se non ti piace, dimmelo che mi faccio dare le chiavi dal nostro vicino RE GIORGIO ARMANI!☺😉"
 Non puoi dire di no a così tanto "caval donato" che include la compagnia di entrambi gli occhi di cielo  i nipoti e la compagna e rispetta la mia pigrizia con cuoco e cameriera, il più bello e grande dammuso dell'isola, con una fantastica piscina... ma l'aria condizionata?
Nei giorni successivi l'elenco dell'imbarco da Palermo, e del rientro dopo 10 giorni.
lo scorso anno, sapendo che sarei andata nella penisola sorrentina e che per raggiungere il luogo, con la mia vista scarsa da Napoli dovevo fare parecchi cambi e scendere nei meandri della circunvesuviana mi mandò una autoblu, andata e ritorno. Adesso timidamente ho chiesto
Come raggiungo Palermo?
risposta immediata
"A piedi, e ti consiglio partire una settimana prima"
A tutti gli aggettivi di Piccione per i gemelli, io da buona siciliana ne aggiungo uno quasi intraducibile, rivolto a chi adoro e che ricambia senza farsi scoprire.
STRUDUSU



30 lug 2019

La verità mi fa male, lo so!

Frequento pochissimo i social, però mi arrivano, volente o nolente, gli echi di ciò che accade, dei commenti e delle indignazioni di una società che bivacca nei social h.24, e si affida alle letture di quotidiani e telegiornali, che sempre meno guardano ai fatti accaduti con obbiettività, perchè essere di parte, ed anche volgarmente, è diventato "normale".
Ricordo ancora quando in autostrada è stato ucciso DJ Gabbo, al mattino, e come, fino alla sera telegiornali e trasmissioni parlavano di rissa fra tifosi, coprendo il comportamento scellerato, e non punito, di un agente di polizia.  La sera i tifosi a Roma, assaltarono sedi della polizia, bruciarono delle gazelle... sfogando rabbia e dolore per la copertura di una verità,  e tutto è rimasto nel silenzio o quasi.
oggi leggo,
"UNO DI MENO E CHIARAMENTE CON LO SGUARDO POCO INTELLIGENTE. NON NE SENTIREMO LA MANCANZA."

 Scrivere ma anche solamente pensare una frase di questo tipo, è più che condannabile, e fa molto male a tutti noi, il solo pensiero, che a questa gente venga affidata l'educazione e la formazione culturale dei nostri figli.  Se avessi il "potere" in mano, la mia sentenza sarebbe :isolata dalla società civile a vita.
Ma io con la cenere in testa, vengo qui, a casa mia, dove da stregabugiarda quale sono, mi pregio di avere un indole sincera ed essere sempre stata portatrice di verità. La mia!
Qui io scrivo di me, dei miei pensieri, ricordi, esperienze, e debbo confessare che il mio primo pensiero è stato:
"Quanta ingiustizia a questo mondo, viene ucciso un bravo carabiniere, un ragazzo sicuramente per bene, e queste cose non capitano a quel maresciallo che ....  mi ha rovinato la vita, e che giornalmente disonora la divisa che porta?"
So che questo mio pensiero è forte, e quasi disumano, ma chi può entrare nei meandri di una mente e di un cuore che sono stati uccisi da chi doveva tutelarli e a cui ci si affida?
Ma andiamo avanti, e addolorati e con le lacrime agli occhi abbiamo seguito i funerali, ma con gli occhi asciutti ascolto le varie notizie e commenti televisivi, ed ad oggi... non si sa come sono andati realmente i fatti, date le dichiarazioni discordanti...

E ora , con il mio bagaglio di vita bellissima, ma anche unica e dolorosissima, ricordo i tempi in cui, ragazza o giovane signora, percorrendo di notte le strade o autostrade della Calabria, incrociavo in un Autogrill la pattuglia della polizia, e continuavo il mio viaggio, confortata dalla loro presenza.
Oggi purtroppo se incrocio una pattuglia ...  nasce la paura.
Sono le mie esperienze, o l'ingiustizia e il depistaggio  della informazione .....?



26 lug 2019

vivere da vecchi per morire da giovani?

Foto Strega
Ci costruiamo il nostro mondo intimo, avvolgendoci, adattandoci. Sedendoci in un angolo per ascoltarci. Quando sorridi sono felice e sorrido anche io.

25 lug 2019

celesti nostalgie

Dal mio fazzoletto a mare
La notte s’incammina, la luce che non abbaglia si appoggia come carezza al mio corpo.
Il ceruleo del mare, la vista di terre senza colore che abbracciano il cielo..
Le luci del porto, del grande porto, sono uguali a queste, mentre una nave arriva lentamente qui un pescatore rientra, e una voce lontana dice che lo sguardo si posa sulle stesse visioni..
Il bolo fumante ha bisogno di entrambe le mani, scotta, ma è ancora piacere tatto, vista, cuore e la voce di un inganno voluto?
Ogni stanza porta alla visione, e da qui ricordi di voci, profumo di gelsomino, la luce di una luna, troppo grande per stare a guardarla da sola, il pericolo di dire e l’incoscienza, del non capire l’importanza delle parole, esse scavano nell’animo di chi le accoglie e scalpellano un dolce solco mai più ricolmo.
Il foglio è qui, sembra ieri….
in vita mia ho scritto versi di quattro stagioni
Inverno fu la prima
E dello scrivere nemico
Venne dunque l’estate,….
E per la primavera un semplice e celeste quadernetto,
cieli celesti suo poverissimo titolo.
L’autunno ahimè io non l’ho scritto, perché,
come per tutta la poesia grande, esso è l’implicito,
sta dietro assai a tutti quanti i miei versi,
nella mia vita vana.

Mar de la Sonda.. fra Giava e Sumatra

Non ho voglia di scrivere, anche se gli argomenti che mi frullano in testa sono tantissimi, e così, mi sbrigo con un copia e incolla, per la delizia del gossip e del pettegolezzo di chi in uno scritto non vede altro.

.........  ! Una panacea miracolosa in una estate bastarda che con il suo calore smodato mi sta mandando veramente in bestia.. Bologna è come racchiusa in una bolla infuocata dalla fine di maggio : mai una goccia di pioggia e la temperatura in costante aumento, ultimamente si è attestata sui 41° gradi ed io mi sento come una Tigre chiusa in una gabbia, con il soffio d'aria condizionata che mi mantiene in vita. Io l'estate l'ho sempre odiatile, sono un animale umbratile, in ogni senso ; la pioggia mi richiama la vita, mentre il sole uccide. Nella giungla - a fatica - si può sopravvivere, ma nel deserto un uomo dopo qualche ora è già morto.....E' tanto, troppo tempo che non ti sento : colpa mia che mi sono perso chissà dove, tra le mie improbabili frequentazioni ed il mio attivismo febbrile teso a conquistare il nulla. Religione ? Religiosità? Un tema troppo serie e difficile per dedicargli poche righe....Credo sia vano tentarne una spiegazione razionale : come dicono i cattolici, la Fede è un Mistero, o credi, oppure no. Credo che le religioni nascano per la paura che agli umani incutono l'ignoto e la morte, di qui il bisogno di qualcosa di certo che sanno di non poter trovare attorno a loro, e dunque è appannaggio degli DEi. Gli Atei negano questo, ma neppure loro sanno poi dove andare a parare. Da molto tempo non pongo più attenzione a questo argomento, non avendo la capacità intellettiva per affrontarlo, Né in un senso né nell'altro. La mia vita è questa, devo battermi in questa e per questa, armato del mio codice laico, aiutato ogni tanto dalla carezza, dalla comprensione di qualche altra persona che mi passa vicino. Il dopo, che importanza ha ? Mi è indifferente se e cosa troverò. Magari il nulla, e allora non me ne renderò conto, oppure il Paradiso delle Urì, certo più appetibile di quello descritto da Dante, uno spettacolo "son e lumière" ripetuto in eterno, noiosissimo.  L'essere indifferente non è certo un atto di superbia, se mai il contrario. Chiesi una volta ad un amico Diacono se facesse poi una gran differenza tra credere e non credere. Ci pensò qualche secondo, poi mi rispose "non molta".....Ecco !Un bacio grande alla mia Piccola Strega, mi piacerebbe con te guardare un po' il mare.

Stessa cartella, quante cose sto riscoprendo che pensavo eliminate e ...invece leggo e sono attualissime, risposta:
Sono sola, non ho improbabili frequentazioni, poche amiche, ma nessuna libera, di quella libertà interiore che esiste anche se sei in catene.
E' la prima estate, che non progetto e programmo, avevo pensato ad un 'isola dove leggere sulla spiaggia fin quando il buio si fosse appropriato delle pagine e lasciava liberi i miei occhi per le stelle. poi ho avuto paura, le mie forze e la solitudine hanno avuto la meglio. E ancora non so.
La religione non è l'appartenenza ad un credo, è la religione di vita, quella che consente ai tuoi valori di agire con dirittura diligenza , coerenza, ma anche l'intelligenza della incoerenza se necessaria. L'acqua, mi rinfresca, mi purifica ed in sua compagnia bagnata e fresca mi appoggio sul letto, coltivo l'otium e oggi Seneca ed il suo stoicismo mi hanno confortato. Come dici tu, discorsi lunghi e che non portano a nulla. Il dono è quel mistero che ti fa credere ad un dopo, lo stoico non afferma, ma lo nega, io so che le anime esistono nei nostri ricordi, nell'amore che hanno dato nel profumo che hanno lasciato. Alla fine di tutto è la sapienza che da felicità ed appaga. E' stata la sapienza ad avvicinare i grandi all'infinito?
Non ricordo più come ci siamo incrociati....  foto di pantagrueliche mangiate goliardiche? Curiosità su antiche feluche...?
Sono molti i misteri, uno di questi è questo mio digitare ad un pirata che non conosco, che però trasuda eleganza....

20 lug 2019

Una lettera fra le tante

LA LETTERA INTERA 

Purtroppo ho dovuto eliminare la lettera, qualcuno ha fatto il lavaggio del cervello al signor Rasi (non è la prima volta che capita) e mi ha dato dell'"acida".
Non male, considerando gli aggettivi  ben più pesanti usati  in precedenza.
Lascio i commenti per rispetto di chi li ha scritti.
Considerazione della sera : ma come facevano le donne sole, avanti con gli anni, con qualche problema di salute, a far trascorrere il tempo senza la compagnia e il passatempo di questo elettrodomestico?

18 lug 2019

Andare in un isola deserta? si sto cercando.

Foto Strega
Sono in piedi da un po', diventata discontinua anche nella cosa più naturale, l'orario di risveglio.
I ricordi e i paragoni mi accompagnano in ogni cosa,  qui dove sono non ritrovo l'anima collettiva del luogo, la ragazza arriva con la granita e la brioche, mi da il buon giorno, ma potrei essere in qualsiasi altra zona residenziale di una qualunque città italiana.
Vuoi mettere Quiro (diminutivo di Quirino) e il suo bussare  con un doppio trillo, che arrivava sì, con la colazione del baretto del Pincio, ma anche con le ultime novità del cuore di Roma accompagnate da battute ironiche, simpatiche che solo i romani veraci sanno fare ?. Che la foto d'inizio sia del cuore di Roma, con le sue vecchie case, le famosissime terrazze, i colori caldi della capitale, non ci sarebbe bisogno di specificarlo, c'è l'anima del luogo..
Stamani debbo fare delle commissioni, ma prenderò il taxi, ci sarà il giovanissimo portiere che mi aprirà anche lo sportello della macchina, io mi guarderò attorno e quello che vedo è questo.
Foto Strega   15/7/2019

Passerò da mio figlio.. e mi dirà "non sei contenta nemmeno adesso?" e io dirò
"Non sono per nulla contenta!"


16 lug 2019

PENSA POSITIVO ANCHE TU

Ieri qualcuno ha sporcato il mio blog, ho letto aggettivi che non fanno parte di me e di invidie, ma chi  ha scritto non sa che io non reputo degno di questo sentimento da parte mia alcuna persona al mondo, sia essa la bella del reame, la regina d'inghilterra, la donna più ricca del mondo o qualsiasi altro soggetto.
A far scaturire questo rosicamento è stato il regalo inviatomi di un inedito che ho prontamente pubblicato. I tre commenti sono stati immediatamente cassati, ed oggi per il piacere della lettura riporto un post, con l'intento  che la s'ignora in oggetto vada a sporcare altrove.


TEMPO CROMATICO
Ho deciso di osare e cercherò la verità, la mia, la tua, per la nostra c’è tempo.
Un’attesa di cotone per evitare che le perturbazioni ci infrangano su nuovi spigoli, nuove edizioni di amori infranti oltre i quali guardare.
Possiedi un bel silenzio, ci costruisco sopra il prima e il dopo, divoro l’attimo sospeso delle mie idealizzazioni, guarda che ora fanno le lancette della mia felicità scomposta... e non fare sparire l'orologio!
Se mi hai portato qui è perchè possiamo seguire il sentiero delle nuvole sul mare: lo vedi, è lì ci osserva. Ma non ci invita, così io ne scruto l’incipit e ne immagino l’andatura,il segno, il ritmo. C’erano vicoli scuri prima di questo tramonto.
Molto al di là del limite dell’orizzonte abbiamo deciso di tornare a riva, di festeggiare l’inverno e invocare in silenzio le onde del cuore. Tarderà il sole nel suo addio e noi balleremo ancora sulle luci riflesse il ritmo delle maree. Stanotte soltanto.
Non sapevo dove collocare questo post, non avevo nemmeno deciso se inserirlo qui in questo blog. Ho pensato oggi che poteva essere pubblicato e che doveva essere dedicato a MIMI'. perchè senza la sua lettura questo tempo non aveva colore. (Enzo Rasi)

15 lug 2019

Il mare negli occhi

Foto Strega Acicastello
Oggi, mi si affida questo inedito, come una voce che arriva dal limbo sento dire, fanne ciò che vuoi, titolalo, completalo come vuoi tu... puoi anche non dire di chi è...

“Ero magro come un grissino, il viso pieno di lentiggini come zia Marianna, rossiccio di pelo e gli occhi cerulei sempre un po’ persi altrove.

Cominciavo a tenere la penna in mano e non sapevo dove mi avrebbe portato. Anche oggi immagino, sogno ad occhi aperti, poi scrivo, cerco di trasportare la metafisica sul fisico della pagina bianca. Immagino infine la tua lettura e, in mancanza di commenti, questa operazione torna ad essere metafisica. Questa è la scrittura: un volo immaginario. Questo sono io, l’immagine di un racconto non terminato”. Enzo Rasi

Io aggiungo solo il celeste del mare che non termina mai.... e mi ricordo di un Enzo che chiamavo occhi di mare.

13 lug 2019

Il pirata e lo straniero



Quando uscii di casa avevo pochi anni, allora - non so oggi - non era l'età migliore per sbrogliarsela da soli.sopratutto allora, con il vecchio diritto di famiglia e con il divorzio non ancora approvato.

Nessuno mi minacciava, per la verità, ma io andavo in giro immaginando infilata in una tasca laterale, lunga e stretta dei miei jeans una "molletta", come la chiamano nell'Italia centrale. Il suo porto è proibito dalla Legge perché, una volta aperta la lama resta bloccata e quindi diventa uno stiletto, un pugnale.

Di questo periodo non vado minimamente fiero ma non posso negare la mia fervida immaginazione di allora e l'abitudine di uscire la sera,con appostato nel sedile posteriore il mio diavolo nero, istruito dalle guardie di finanza operanti al confine d'italia

Penso che tutti noi presentiamo aspetti e lati anche contradittori, credo sia nella natura umana, però è così. Sono pacifista, ho restituito alla Questura le armi che avevo un fucile da caccia l'ho regalato insieme ad una bomba a mano trovata in un camerino risalente alla grande guerra. Le armi mi piacciano, hanno sempre accompagnato la Storia dell'uomo ed io non faccio eccezione. Così come non potrei essere vegano, o seguace di qualsiasi setta, religiosa o laica che sia. Magari in me è rimasto qualcosa da quando i miei avi cercavano di sopravvivere andando a caccia di animali spesso più forti ma meno cattivi di loro, chissà !

E' vero, ho sempre vissuto alcune vite fuse assieme, come le sezioni longitudinali che formano una corda. Non credo che sia il caso di buttarla ...sul tragico : schizofrenia, ecc. Ho fatto una vita "normale" , un lavoro "normale", frequento gente "normale". Poi, si sa, esiste per la fortuna di chi la possiede, la Fantasia : il mondo dove invece non ci sono limiti, che può essere anche "non normale" : fantastico, appunto.

Dove si è soli, dove gli incontri si succedono, belli o terribili, e tu li affronti con le armi di cui sei catafratto, lucide e splendenti o ammaccate e arrugginite che siano. Nessun mistero dunque, solo un vecchio Pirata e una piccola Strega che si raccontano storie in una qualche Taverna di una delle mille Isole dei Mari della Sonda.

Passano i mesi e i giorni vanno verso il tramonto, le Piccole Streghe, Signore del Plenilunio, Regine dei Trolls, Madri delle Donne del Buio , non si fermano mai, vanno sempre in giro.... ci somigliamo.......

Ci sarà tempo per fermarsi, nel Regno delle Ombre : perché farlo ancora prima di raggiungerlo ?
Ritratto di uno strampalato Signore, altri strampalati personaggi in una antica magione celebrava sé stesso ed altri autorevoli Gran Feudatari del Serenissimo Duca con qualche secolo di ritardo temporale, ma dicono che ciò che conta sia l'intenzione. ( i ritratti li ho eliminati)

Si é proprio vero sono sempre in movimento e il tuo messaggio é arrivato propri quando stavo mettendo due pezze e qualche medicina in un trolley

Grazie del pensiero e il tuo bacio lo accetto in fronte affinche i buoni sentimenti che ci sopravvivono arrivino facilmente alla mente.

 Questa sera ho pescato ad occhi bendati, ma tutto quello che ho in questo mare magnum... più lo leggo e più mi piace.

7 lug 2019

Ciao....

La notizia di stamani, credo coinvolga tutti, perché tutti lungo il percorso della vita, siamo stati accompagnati dalla musica, musica diversa a seconda dei periodi ed io stamani, commossa per la notizia  sono andata indietro nelle calde estati in cui in riva al mare si ballava la bossa nova, musica e movimenti dolcissimi e struggenti.
Sarebbe troppo lungo in un post spiegare e riportare le mie esperienze e letture sulla musica , arte che deriva da Muse e manifestazione della libertà.
Riassumo dicendo che la musica è linguaggio, il linguaggio è una forma di comunicazione e la comunicazione è relazione. Relazione o con gli altri o con se stessi.
E' l'arte più comunicativa, creativa e libera,
Non è costretta dallo spazio di una tela, di una parete, né limitata da un pezzo di marmo o di pietra, non  deve fare i calcoli di pesi o contrappesi, infatti la musica non subisce regole di forza di gravità, insomma è libera nella creazione e spontanea nell’ascolto.
Lessi tanto tempo fa, un saggio sulle vibrazioni e la nascita dell’energia, dalla quale scaturisce tutto per arrivare all’armonia.
In un mio post negli anni passati, parlai della musica affermando che è l'unica arte creata dall'uomo la natura ha suoni bellissimi e bisogna imparare ad ascoltarli, ma non sono musica.
I suoni dell’acqua: il mare calmo, il mare in tempesta, il ruscello, il torrente la cascata, il fiume, le diverse forme di pioggia, da quella lieve all’acquazzone, il rovescio, il temporale e la tempesta per non parlare dei suoni del vento quando scuote gli alberi del bosco producendo quel rumore che chiamiamo stormire e mi viene in mente L’infinito..
E COME IL VENTO
ODO STORMIR FRA QUESTE PIANTE…
Sono suoni bellissimi come il canto degli uccelli ma non possiamo chiamarli musica.
La musica è una creazione tipicamente umana, crea suoni di vita, mentre con precisione matematica scandisce i palpiti del cuore mediante la raffinatezza della scrittura musicale.
SENZA L’ESSERE UMANO NON C’E’ MUSICA:
Fin dall’antichità la musica era considerata armonia e come tale voce dello spirito.
Racconta Cicerone, che i greci non consideravano colto un uomo che non sapeva suonare, convinzione che durò fino al medio evo. Oggi la musica è poco considerata nell'insegnamento, anche se ne siamo perseguitati nei ristoranti, nei negozi, nei bar, nei centri commerciali e soprattutto nelle attese al telefono obbligati ad ascoltare suoni stucchevoli.
Nulla a che vedere con la figlia delle Muse, e non nascondo che mi prende a volte un senso di sconforto, ma non mi sento sola, pensando alla canzone di Franco Battiato che ad un certo punto dice “e sommersi soprattutto da immondizie musicali”. (Bandiera bianca).
Fare musica riguarda tutti noi, io che scrivo e voi che leggete e non siamo altro che suoni aspirando a diventare musica.
Il senso di essere qui è accordare i nostri suoni, in una melodia di condivisione che diventa una musica interiore. cercando di  armonizzarla  con quella del mondo e degli altri viventi,  questi accordi, sereni, stridenti, allegri o di pace sono la spiritualità che è la colonna sonora della nostra vita.
Mi sono messa a scrivere, dopo il tg delle 9, mi sono persa sulla Musica, oggi una parte materiale di essa se ne va, lasciando le sue vibrazioni nell'infinito.
Percorrere il nostro cammino ospitando colonne sonore trasforma il nostro rapporto con la vita.

1 lug 2019

uno dei miei amori

Foto strega 30/6/2019
Entrare in porto è sempre una grande emozione, ieri sera la luce, le luci e Iddu erano una magia

29 giu 2019

Pesare le parole


Collezione Strega
Da giorni chiusa in casa con i condizionatori a palla, ho completato una tenda di lino antico fatta al 500 tipico sfilato delle zone di Ragusa, ho iniziato a leggere I Borboni di Napoli di Harold Acton, in due grossi volumi, opera introvabile che cercavo da tempo, e che un amico, venuto da S.Agata, me ne ha fatto graditissimo omaggio.
Le giornate sono lunghe, iniziano quasi all’alba col dare da bere alle piante, continuano con l’interminabile trasloco, qualche programma TV su Rai5 , RaiStoria e La7, senza farmi mancare Augias, e spalmata nella giornata qualche visita in rete e social.
Ore calde e lente ma piene. E ieri, nella blogsfera ho letto un post in cui si nomina la cultura, “ in senso stretto ed in senso lato “.
Oramai ogni cosa la riporto alle mie esperienze e ricordi, agli studi fatti sulle filologie romanza e germanica, sui miti le parole ed i simboli, letture dei miei venti anni. Non ricordo a chi apparteneva il concetto < La cultura non significa possedere un magazzino strapieno di notizie, ma è capacità della nostra mente di comprendere la vita, la storia, il posto che abbiamo, i nostri rapporti con gli altri uomini. Ha cultura chi ha coscienza di se, e del tutto, chi entra in relazione con il mondo>.
Per questo la lettura di un libro, l’ascolto di un brano, la visione di un opera d’arte o di un film possono contribuire sensibilmente a cambiare la vita di una persona; ma solo quando queste azioni assumono il senso di un “incontro”, ho hanno la forza di un “contagio”… fanno cultura.
Quando nei miei studi di allora, arrivai alla parola cultura ricordo perfettamente che essa era caratterizzata da una certa ambiguità.
Infatti proviene dal latino colere che significa coltivare, in senso figurato, quindi avere cura, trattare con attenzione, onorare: caratteristiche dell’uomo colto.
Cultura ha uno stretto legame con Cultus, participio perfetto di colere, ciò che è stato coltivato., quindi in questa parola vi è uno sguardo all’uomo, riguardo alla terra coltivata, e al frutto che essa ha dato e un significato di conoscenza di valori ed esperienze…..
E mentre scrivevo mi sono chiesta il perché di questo post, Condividere il mio pensiero? fare la maestrina su quello che so o ricordo?, sottolineare che il vero colto si sente ignorante perché sa del non ancora conosciuto ? e mi sono resa conto della sostanziale inutilità di tutto ciò, ho chiuso il pc, doccia, e capatina in farmacia, acquisto dei gelsi all’angolo, dopo avergli chiesto del perché questo anno, non ci sono ancora i fichi, detti di San Giovanni, che portava il padre e la spiegazione è stata la troppa pioggia di Maggio.
Sono andata da lei, l’unico stretto legame rimasto con il passato, connubio perfetto, lei pragmatica io sognatrice,  cena, rientro a casa molto tardi dopo aver sperimentato che anche l’aria condizionata rinfresca di più se si è in compagnia.

20 giu 2019

Sicilia


Foto Strega

La stessa qualità e quantità di contrasti e opposti che sono gran parte del fascino dell’isola e anche la sua “insopportabilità”; lo stesso misterioso incantamento che fin da bambina mi riempiva gli occhi di stupore quando vedevo apparire il distretto militare dalla villa che era sul crinale e dava nella campagna severa dell’interno o il panorama immenso e aperto sul mare d'Africa.

17 giu 2019

Il vento ama

Fra gli ospedali di catania, il Santa Marta è quello che più è in armonia con l’anima della città.
Un po’ decadente e d’antan entrando ha la frescura di alberi antichi e il grigio a continuare i colori della città nera.
Il controllo era di routine e subito dopo salire verso San Nicola l’Arena è stato quasi un obbligo, lottare con il grigio di pietre, marciapiedi e strada, verso la chiesa sconsacrata non ha pesato, salendo i pochi gradini la mente riportava a memoria i tempi in cui, aspettavo i giorni ventosi e caldi, per godere di luoghi, allora, quasi deserti. La chiesa possente, di dubbio stile affascina, le pale d’altare enormi dipinte da mani straniere e a sentinella e guardia marmi di terre lontane. La potenza che allora doveva esaltare l’ordine ecclesiastico che l’aveva concepita è ancora palese pur fra lucerne e lumiere di ferro corroso e a tratti spezzato da antica ruggine. Due passi al monastero, sempre con qualche cantiere aperto, e la voce lontana e confusa di una lezione a giovani… Un ragazzo si avvicina e offre dei dolcini…
E dall’obbligo sono passata al piacere di calpestare le pietre di casa, li adesso niente più macchine né marciapiedi, che pena, i miei ex balconi sempre chiusi, e sotto il bar oramai per turisti.
Franca e Mario adesso sono a Piazza Duomo, con le loro bontà ed eccellenze, vecchi clienti, professori dell’università mescolati a turisti e abitanti dei palazzi vicini.
Vieni a brindare con noi  fine settimana apriamo a Palazzo dei Clerici, poi mi scuso per l’assenza di questi ultimi quaranta giorni, e spiego il perché.
Intanto la piazza è assolata, il vento di scirocco insistente mi annulla il fiato ed io tornado a casa ho riesumato questo commento:

Non esistono confini netti quando c'è di mezzo il mare, ed il tempo sfugge.
Le isole, il tempo, il mare, lo scirocco.
Lo Scirocco è un vento pericoloso. Ci porta i miraggi del Deserto di Sabbia, la calura delle pietraie del Sahara, toglie i freni agli Ulissi e alle Streghe, annulla tutto tranne i corpi e i desideri.
Passa sopra di noi, ci ingloba, ci copre come un sudario caldo in cui si può solo vivere, vivere un momento caldo al riparo di ogni logica di ogni commento, di ogni occhio curioso, tutto questo è lo Scirocco.
Fino a quanto durerà ? vieni qui, se vuoi, fatti abbracciare, stringere avvolgere.
Il vento non potrà farti male, o trasportarti chissà dove. Così : lasciati andare...lo Scirocco ha gli occhi, non si cura degli uomini, dei loro commenti, li lascia soli.
Le sue dita sfiorano ed è  Scirocco, si lo Scirocco quello che ha suoni, veli caldi, e pettina così bene, pochi lo sentono vedono e lo fondono con il mare.
S.

PS: non ho pubblicato oggi alle 13,30, cercavo una foto che non ho trovato, poi sono andata a pranzare e al TG3 Sicilia, un servizio parlava del locale di piazza Duomo, documenti in regola, ma ha dato fastidio che palazzo dei Clerici fosse disturbato da una struttura esterna.
Domani viene Gaetano, deve scegliere alcune  foto dalle mie "OLD FAMILY"  per il suo nuovo libro, e lo porterò a pranzo dal vecchio  Prestipino

16 giu 2019

Ed è di nuovo domenica

E di progetti ne posso fare pochi oramai.... e sono a casa, la mia nuova, che non sopporto già più...

15 giu 2019

Il piacere di scavare

Quasi le tre di notte, fogli appunti… libri tanti, tanti, ed in ognuno un segno, una foto, un ricordo.
Desiderio di scrivere, le parole accompagnate dalle note rafforzano ogni concetto ogni ricordo, e quanto tempo ancora.

13 giu 2019

il dopo ed il prima


Oggi mi hanno riportato il pc, inutile comprarne uno nuovo, è vecchiotto ma ho rispetto per le cose che mi sono state accanto per anni, e poi, credo che anche gli oggetti hanno storia e carattere, figuriamoci un pc, che fa tante cose anche quando noi ne chiediamo  soltanto una.
Il tecnico mi ha inserito un nuovo hard disk e ha conservato, in un icona del desktop in vecchio;  un clic, cambio utente e mi si apre un mondo dimenticato, e documenti che credevo perduti e cestinati.
Mi sono persa...nella lettura... questo pensiero che segue, era un commento di un sito che credevo cancellato da tempo, semplice e sereno anche se scritto qualche tempo dopo l'ultima tempesta. 

 C’è un prima che si allontana in modo esponenziale, non attiene a questi ultimi 30 anni, non attiene nemmeno alla scrittura in questo luogo. Riguarda il modo di percepire l’armonia della vita e di come essa si sia travasata nella mia testa di fanciullo. Quel prima profuma di amore e della sua attesa: ogni gesto di quel tempo riconduceva alla certezza percepita dell’amore, attraversava le note della mia generazione, ballava sulla mia anima, riuniva abbracciava e guardava silenziosa la mia solitudine in disparte.
C’è un dopo, qui e adesso… per quanto mi riguarda è un valzer di Chopin e un pianoforte: la ragazza che lo suonava fa rimbalzare la nostra assenza in una dimensione senza tempo. È un invito a guardare tutto da una prospettiva diversa: in essa la chitarra di Jimi Hendrix sta di fianco alle canzoni di De Andrè e tutto il resto vi gira intorno. Ma Chopin suona sempre l’ultima nota… me lo disse un tempo mia madre- sei nato col cuore su una tastiera ed io so che aveva ragione. Il mio abito è questo e non so dirti meglio.

7 giu 2019

Anonimato che rivela la natura di ciascuno di noi.

Passano i giorni, fra le mie cose, i miei cari amici di sempre e quelli ritrovati dopo decenni, mi chiedo se restare ad osservare le tempeste della vita o salire a bordo senza curasi di chi vi è sulla barca, seguire le leggi del mondo o quelle dell'io, perseguire il negotium o l'otium, credere o cercare di capire? guardo tutte le cose che accadono e per comprendere basta volgere lo sguardo al mondo classico di Atene e Roma cercare in Lucrezio e Seneca gli interlocutori. Non importano le loro risposte ma la loro sinergia nell'essere entrambi allergici al pensiero omologato. Il mese scorso ho trovato una bella edizione del De rerum natura, con testo latino a fronte, con superbi commenti del professore Dionigi, e per il momento, abbandonata la bulimia di letture svariate mi sono immersa nello studio di questo capolavoro.
Non credo si possa capire quanto lontana io sia dal mondo della rabbia, dell'ira, del rancore, quanto lontana da reazioni avute in tempi passati, quando ancora riuscivano a ferirmi e a farmi star male. Ora mi spiace per chi ancora da credito a CHI ?, e prende per buoni, pubblica e ripubblica post manomessi ed ricevuti da anonimi, facendo male solo a se stesso in quanto le considerazioni in pubblico sulla mia persona fanno parte di quel web becero e malsano in cui chi scrive ci sguazza.
La cosa che non riesco a capire è il Mi Piace di una blogger seria e molto seguita, almeno così appare a molti.

  1. piace il post in quanto tale?
  2. piace il post per il contenuto di insulti presenti verso il blogger che lo ha pubblicato
  3. piace il post per gli insulti alla sottoscritta?
  4.  o piace la diatriba e il litigio di cui si parla in esso?
  5. piace perchè è d'accordo sugli insulti che riporta l'anonimo?
  6. piace perchè è felice del disagio e della sofferenza che traspare dallo stato del blogger che dice di non acquietarsi?
e potrei continuare con in molti motivi di cattivo gusto di un "mi piace" posto sotto quel post https://frammentidotme.wordpress.com/Anonimo Anonimo ha detto…

 E comunque il 3 gennaio 2019, in questa mia casa scrivevo:I ricordi e le nostalgie oramai sono preponderanti nel mio essere ancora qui, ho scritto di pensieri che non interessano a nessuno, di emozioni e considerazioni che, illudendomi della loro valenza, reputavo dovessero essere condivise. Scrivo ed ho scritto senza spiegare, non ce n’è bisogno per chi sa capire, o, ancora meglio, non fa fatica ad immaginare.  Ma lo stare in disparte e guardare ha rivelato grandi e piccole cose, che nella foga del blaterare non mi apparivano.
Mi riprometto di scriverne, di esternare delusioni sopravvalutazioni, menzogne, pensieri scaturiti dal fantastico web, ma più tardi, in serata?
e invece non ho scritto più nulla,  ma negli anni verso queste persone ho scritto post di ammirazione e condiviso brani. pensando "inutile", tutto inutile nel web, ma non per "spocchia" ma per evidente superiorità.
Come ho fatto in passato, per rispondere ad insulti pubblici, posto una mail ricevuta pochi giorni prima dell'ultimo famigerato post, in cui si evince di quanta ammirazione e garbo sono oggetto nel privato.
 Da arene@libero.it
Io penso che tu sia l'unica persona che possa leggere fino in fondo ciò che scrivo; l'ho sempre creduto e non ho motivo di negarlo adesso. Speravo che tu mi chiedessi l'accesso, se poni sulla bilancia della vita il piacere e il dispiacere di leggermi, la gioia e la malinconia, il senso e l'impossibilità di... Credo che il piatto penda più dal lato del piacere. Lo stesso vale per me riguardo la TUA lettura. Adesso che ci sei ogni cosa è al suo posto. E sia così Gina
Enzo.

PS. adesso che ha riaperto una miriade di blog, ed è nuovamente in visibile e cinguetta in privato con blogger che mi vengono a trovare molto spesso, io sono contenta, lo leggo, ammiro la grafica, la musica la scelta delle foto  o lo scrivere spartano.
Grazie per il positivo e bello che sono le uniche cose che conservo e che ricordo. Perchè mi voglio bene veramente.

25 mag 2019

il cuore bionico

Al mio cuore bionico...

da qualche mese ho cambiato casa, città e amori, e nel pc è stato installato un nuovo programma. Molto si è perduto ed è scomparso quanto atteneva alla posta informatica che usavo.

Con questo nuovo programma improvvisamente una funzione scompare, magari un giorno dopo ritorna senza alcun intervento da parte mia, una seccatura che a lungo andare diventa snervante. Entro in questa mia casa, e non la riconosco, ma sopratutto spessissimo è lei a non riconoscere me.
Così invece che una streghetta latitante , sono diventata, contro la mia volontà, una sorta di "Primula Rossa".
La mia vita non è cambiata in questi ultimi tempi. Non mi rassegno a stare ferma, continuo ad essere irrequieta (ma non è il termine giusto) come da ragazza, magari prima o poi diventerò grande ma comincio a dubitarne.....
Non credo sia facile vivere con me e con me stessa,  forse vivo in una dimensione che mi sono inventata, anche se ho lavorato ininterrottamente per quarant'anni e di cose "normali" ho sempre cercato di farne tante. Ma non si possono mettere lucchetti e ferri alla fantasia, e così bordeggio ancora sui sette Mari che bagnano il Borneo, tra una miriade di arcipelaghi e di isole, pirata e sirena improbabile e fuori tempo, alla ricerca di giunche cinesi da abbordare che non passano mai, sempre braccata da cannoniere a vapore,  sotto mira di aquile imperiali o centro di tiro a segno senza premio...... e passa la mia vita.

In fondo, va bene così, tanto vale accettarsi. E poi esistono ancora le Streghe ed altri esseri strani, non solo nei boschi, a cui ogni tanto puoi sentirti vicino.

E la Monachella di Alicudi aspetta ed io leggo :Ti aspetto.

4 apr 2019

Studiamo l'animalese?

Sono sveglia da poco, la notte scorsa ho letto fino a tardi un libro regalatomi il settembre scorso dalla madre badessa del Convento al Segreto. ( la foto di testata è scattata da quel magico luogo)Il libro, di non facile lettura, per le molte citazioni e pensieri in lingue antiche e straniere, impegna ma allo stesso tempo è fonte di grandi domande, di quelle vere, cioè quelle che non hanno risposte.
Come sono solita fare, apro il pc, con il mio bolo fumante in mano, leggo la posta e le ultime notizie,  poi curioso in internet, mentre  ascolto musica classica.
 Nella blogsfera c'è qualcuno che prega o chiede aiuto perchè si sente abbandonato, qualcun altro vive una contrapposizione fra l'ancestrale bisogno di fede e la quasi scomparsa di essa in una società distratta da ipocrisie e potere.
Leggo di chi si allontana dal "credo" infastidito da dottrine, riti, politica di  stato, e penso ad un bimbo, che ignaro di storia e di società, beve da tutti dando uguale peso a ciò che sente e vede.
Intanto nasciamo e moriamo, due giovani  si baciano e si sentono immortali, mentre un  vecchio è solo, una donna soffre e vuole morire e chi respira e si nutre artificialmente ha voglia di vivere.
So di commerci sessuali per cattiveria, denaro, amore, noia o per il naturale desiderio del piacere,  e vedo bimbi che muoiono di fame ed altri che si ingozzano di merendine, ascolto una ragazza che suona Chopin al pianoforte e so di ragazzi che si stordiscono con suoni che non sono musica, poichè nulla hanno delle Muse.
Assisto a riti millenari ed ad antiche liturgie insieme ad atroci bestemmie dette con la leggerezza di un: ma va la!
L'uomo è artefice di male e bene, e mentre il tempo scorre e corrode ogni cosa  opere umane vincono anche il tempo.
Quale è il messaggio della vita degli uomini sulla terra? Cosa abbiamo capito di Gesù o dei messaggi comuni a tutte le religioni? o peggio come seguiamo gli insegnamenti? con la tecnologia che ci   ha incattivito ed ci sta impoverendo ? con la falsa globalizzazione e l'ipocrisia della comprensione e condivisione? Subendo comportamenti miseri , piccini, e prevaricatori ci dobbiamo sentire uniti nel sacrificio comune per una unione sociale? Tempo fa mi è capitato di leggere in un blog, di "un nuovo medioevo" in cui si ipotizzava che l'unica salvezza poteva essere la "coesione religiosa".
Gesù aveva messo la prima pietra per manifestazioni e dimostrazioni di poteri temporali?
Vedo tutto questo e molte altre brutture, e mi chiedo se c'è un senso unitario in questa compagnia teatrale e quale potrebbe essere.
E non posso fare a meno di pensare a questa vita nella quale siamo capitati senza conoscerne i perchè e che ha mille ragioni per essere una grazia e altre mille per essere una disgrazia.
Oggi il vero problema non è parlare di Dio, ma anche pensare a Dio è quasi impossibile per la grande difficoltà di farlo senza contrapporLo al mondo o peggio sentirLo contro.
Siamo costretti al pensiero di Dio, o del credo, a prescindere dal mondo oppure come sogno di un mondo avulso e separato dal reale, perciò rassicurante e consolatorio.
Gli in-put per questo mio scritto sono venuti dal web, da recenti letture, dal dubbio di Sant'Agostino e la somma ti tanti pensieri la racchiudo nell'amore e in quella armonia raggiunta da grandi civiltà che è stata quella fra il sapere e il divino nel suo complessivo vivere la gerarchia dei valori (sapere del mondo) facendo concreta esperienza della natura e della storia.
Tristemente penso che qualsiasi religione che non ha più presa sulla società è socialmente inutile, ma necessaria per un vivere elevato e spiritualmente consapevole del singolo individuo.

PS. Ho scritto di getto, ed ho pubblicato, e ho ricordato mia madre:
" Ricordati un gentiluomo in un salotto non parla mai di politica e religione" Avrebbe pensato allo stesso modo se ci fosse stato internet trentacinque anni fa? Ma adesso penso che se avesse avuto la fortuna di invecchiare si sarebbe accorta che con il tempo si diventa leggeri e giovani.



1 apr 2019

profumo di caffè

Anche oggi il sole e una temperatura gradevole promettono un inizio settimana positivo.
Lentamente la casa sta prendendo carattere, e la raccoglitrice seriale, è arrivata in questa meravigliosa città con tutta la zavorra, niente di eliminato prima del trasloco, ma con il proposito di alienare, una volta sistemata, il superfluo, e il non usato. 
E' trascorso quasi un mese, ma solo da sabato ho dormito in questa nuova casa, i giorni condivisi con elettricisti, idraulici, falegnami, e una persona che mi aiutava a spacchettare, sistemare, pulire sono volati, eppure è ancora il caos e gli scatoloni da aprire sono ancora tanti, fortunatamente la casa non è piccola e qui ho di nuovo, la stanza delle "vergogne".
Il risveglio da me è un'altra cosa, mi mancava l'aroma del caffè e il profumo che si espande per tutta la casa che solo una moka può regalare. Carico per abitudine quella da 12 tazze, che riesce a profumare tutta la casa e anche, forse,  a dare il buon giorno a qualche vicino.
E adesso con la mia tazza fumante in mano, vorrei dire a chi usa le orribili macchinette del caffè, se si ricordano del suo profumo e se hanno mai pensato a quanti milioni di cialde di plastica finiscono nell'ambiente.
Comincia una nuova avventura, molti propositi e molti progetti!


17 gen 2019

calore musicale


Per una come me che va a batterie solari, l'inverno è pesante, mi manca la luce, la voglia di andare, e nelle corte giornate cerco di allungare le notti amiche con letture,lavoretti, e l'ascolto di musica.
Oggi con me c'era un certo Giovanni Vivaldi, e mentre le mani sferruzzavano, la mente libera di volare, accompagnata da quel violino che probabilmente imparò fin da bimbo, di certo si sa che un GiovanBattista,forse il padre, suonava magistralmente il violino nella Cappella Ducale, e che lui fu bandito dalla Serenissia per un grosso ammanco.
Ascolto l'Inverno e so di certo che era un giovane e geniale sacerdote dai capelli rossi, e non sappiamo neppure dove sia sepolto.

16 gen 2019

Quella Catania

Il tempo che pensavo di possedere in toto, mi dava la percezione di una libertà non soltanto interiore ma anche materiale, da orari, e abitudini sociali. Le mie passioni, invece, mi hanno messo in catene, ed il tempo mi ha dimostrato che la sua corsa è inesorabile noncurante della lentezza o fretta con cui accarezzo i miei desideri.
Sono mesi che faccio la spola da casa a quella città che vide i miei giorni felici, visito luoghi e future abitazioni nella ricerca di quei sapori, atteggiamenti odori e soprattutto quella unica luce che è insieme chiara ed ombrosa. Cerco la mia Sicilia, quella che la grande bugia del Gattopardo e gli stereotipi che abbiamo coltivato dal 1860 in poi la dicono irredimibile.
“Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi” e cambiavano i gattopardi come, ancora prima,  i rissosi, gretti ed avidi Uzeda, sempre pronti a primeggiare nelle loro camaleontiche posizioni.
Cerco la mia Catania, quella di De Roberto, di Verga, Brancati, la Catania della sana follia che diventava “tipicità” per Pirandello, cerco le case del gentiluomo siciliano, anche modeste, ma tipiche, cerco nei contatti quel carattere e quella battuta che ironica e melodiosa, dipingeva un personaggio, una situazione.
Cerco quella Catania e quella Sicilia che mi hanno insegnato ad amare, con la grande menzogna che nulla sarebbe cambiato.
E non è così!!!


 Sono rientrata ieri sera e ho portato in questo luogo pietroso e freddo l’odore del mare di Catania, e negli occhi la luce dolce dell’imbrunire. Giorni come solo “quella Catania” sa avere, e appare un inebriante autunno che adesso mi piace al pari dell’estate.
Sto per ritornare nei luoghi dei tempi felici e rinasce l’entusiasmo, o forse no, è solo un nuovo sogno. Il progetto di visionare una casa andava a braccetto con un appuntamento a seguito di una TAC fatta qualche giorno prima.
Ma avevo voglia di me e di gente di allora, niente policlinico.
Lui collaborava con me, elegantissimo, distinto, filiforme classe ed eleganza comportamentale da vendere, anche lei apparteneva a gruppo di indossatrici che preferivo e chiamavo spesso, gente nata bene… siamo andati su, in campagna, il vecchio frantoio diventato una dimora elegante e con tanto profumo di storie di famiglia, la pasta fatta con la ricotta e con le erbette appena raccolte, le analisi sociali scaturite da ricordi e frequentazioni di un tempo, parole…battute e così passano le ore e le stagioni e in questa riposante dolcezza si consuma piano la vita.

Ora sono qui, niente panorami di mare, nessun caldo autunno ma freddo invernale, apro la pianta della casa, qui metterò il mio tavolo, quella scrivania dell’800 del mio bisnonno, i cui cassetti, quando ero bambina, erano pieni di oggetti misteriosi, la metterò una delle librerie e sento già che dalle finestre spalancate arriverà l’aria di mare mentre dalla terrazza aspetterò alla luce della Luna di vedere il profilo dell’Etna.
PS: Scritto due mesi fa, poi l'ingegnere ha sconsigliato l'acquito... e la ricerca continua

3 gen 2019

un'ora senza voce

 Ci sono, ci sono da tempo, forse più adesso che quando scrivevo quasi giornalmente.
Cosi stamani, mano nella mano con me stessa, ho girato fra blog e visto la moltitudine di pagine che riguardano i blogger e la loro scrittura, la poesia che hanno dentro e che trasmettono attraverso questo elettrodomestico e che ha permesso a molti di sentirsi e scoprirsi scrittori.
I ricordi e le nostalgie oramai sono preponderanti nel mio essere ancora qui, ho scritto di pensieri che non interessano a nessuno, di emozioni e considerazioni che, illudendomi della loro valenza, reputavo dovessero essere condivise. Scrivo ed ho scritto senza spiegare, non ce n’è bisogno per chi sa capire, o, ancora meglio, non fa fatica ad immaginare.  Ma lo stare in disparte e guardare ha rivelato grandi e piccole cose, che nella foga del blaterare non mi apparivano.
Mi riprometto di scriverne, di esternare delusioni sopravvalutazioni, menzogne, pensieri scaturiti dal fantastico web, ma più tardi, in serata? ma si. più tardi, magari dopo cena.
Non vorrei che fosse come un post scritto nel 2008, su un’altra piattaforma, che finiva cosi’ : Buona notte amici, a domani la seconda puntata!

Gli amici erano 980, io non sono più andata e non ho ancora scoperto il perchè, ma di quei quasi mille 4 sono adesso amici reali del cuore, e credetemi quattro sono tanti!