4 giu 2017

Poesia e Amore


 la magica casa di Roma

Ritorno oggi, a riprendere quel filo che si stava spezzando e legarlo alla mia primavera, che scandisce l'anno, e ne anticipa l'inizio non più al plenilunio di settembre, ma ad adesso.
Sospendo le bozze scritte in questi giorni e riguardo la foto del cortile e della fontana del 600, di quella dimora a Trinità dei Monti che mi vide felice e finalmente libera allora come ora.
Ne aggiungo una di adesso con la luce di un sole che si stava alzando sul caldo colore di Roma e un essere solitario vola verso la libertà. Stesso luogo, uguale panorama sentire immutato ma intensificato dalla forza del tempo.
Sere fa ho conosciuto un Maestro, basta un nulla per far suonare corde di uno strumento posato da lungo tempo. 
Maestro, nome dovuto a chi eccelle e si propone a modello e guida in musica, in arti figurative, chi dirige ed è maestro di cerimonie. Titolo antico che ho trovato adatto e completo per la persona conosciuta. Il suo lavoro immerso in atmosfera di antica bottega, dove domina la cura ossessiva della tecnica, della quale ha tale e tanta padronanza che supera i limiti della stessa tecnica dando forza e potenza alle emozioni.
Non so il perché, e non desidero neanche chiedermelo, ma sono andata a cercare un appunto che avevo preso in attesa di aver desiderio di scriverne.
E' un foglio ingiallito dal tempo, ed avevo appuntato di Michelangelo Buonarroti, pittore, scultore, architetto che si dedicò per quasi tutta la vita alla prosa e alla poesia.
Il fatto che molte poesie fossero state scritte dall’artista su fogli che recano disegni o schizzi, fa pensare allo stretto legame che ebbe per Michelangelo l’opera figurativa e quella poetica, come il bisogno di chiarire, definire, concettualizzare, la realtà, ma l’arte stessa in fondo, attraverso il potere simbolico e rivelatorio della parola.
La sintesi poetica dello stretto parallelismo tra arte e poesia, è tutta racchiusa in questi stralci di versi che riporto dalle Rime:
Non ha l'ottimo artista alcun concetto
c'un marmo solo in se non non circoscriva
col suo superchio, e solo a quello arriva
la man che ubbidisce all'intelletto 

Sono le parole amare e disperate del Michelangelo poeta e delle sue «Rime» a comporre il cuore del concerto «Fuggite, amanti, amor» 

La poesia dell’artista che lotta strenuamente con la materia per cavare da essa l’immagine presente nella sua mente.

dalla finestra della mia stanza.
Dal 2005 al 2007 ho abitato stabilmente a Roma e all'Aditorium in una magica e calda notte di luglio un artista ha portato in scena musicandoli, i sonetti di Michelangelo,è presente in me l'emozione e l'atmosfera di quella serata, complice sicuramente la compagnia ed  il tocco di quella giovane mano che non ha abbandonato la mia .... sono stati rappresentati ed anche declamati con indosso una camicia di forza... a dimostrazione dell'impossibità di muoversi, a dimostrazione dell'annullamento, così come "scrive" Michelangelo, perchè l'amore ti prende, ti inquieta, ti annienta in lui stesso e ti lega con una forza solo a lui stesso sconosciuta.

13 commenti:

  1. Ieri vedevo al tg regionale che c'è stato un incidente alle cave di marmo di Carrara, è morto un operaio schiacciato da un masso che si è staccato dal monte .Gli incidenti capitano più frequentemente nelle cave dello statuario, il marmo di Michelangelo e pensavo come sarebbe bello che ne nascesse un altro così bravo da estrarre le forme dalla pietra con altrettanta perfezione, come la pietà che è a San Pietro, che pare viva.

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  2. E chi sa quanto talento vi è in molti...ma oggi mancano i mecenati che volevano dare ai posteri il loro ricordo alttraverso l'arte e il bene...i "mecenati" di oggi saranno ricordati per escort, bunga bunga, e profitti virtuali disumani... la nostra società non lascerà nulla se non colossali opere sgraziate, bisticciate con l'ambiente, nate per interessi politici e col solo falso intento dell'utilità. Lo stesso vale per l'arte, assistiamo a aggiudicazioni per svariati milioni di euro per oggetti, tele che non danno certo emozioni di bellezza..ma a volte solo curiosita....
    Buona domenica Lorenza, sono a casa da pocho e mi riprometto di venire a trovarti presto e leggere quanto mi sono persa in tutto questo tempo....
    Un sorriso

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  3. L'Italia è stata sempre una terra piena di talenti e inventori, purtroppo oggi la cronaca ci porta tanti ambigui personaggi.
    Serena domenica.

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  4. Volevo lasciarti un commento a mo' di segnalazione, indicarti uno di quei blog che pian piano sto riaprendo per gioco o noia o reale spinta verso la soluzione di un senso di incompiutezza che non mi dà tregua. Ma trovo, e non è la prima volta, un post denso di concetti e rimandi a questioni che crescono e diventano il terreno per ulteriori analisi e riflessioni tanto vaste da lasciare smarriti. L'arte è una stanza con molte aperture e in genere regala a chiunque la incontri la stessa capacità di spazio e alternative su cui essa stessa vive: parola che diventa marmo e pietra che si libera leggera in poesia scritta, è un flusso continuo e universale, certe volte è anche la disperata ricerca di se stessi e capaci finalmente di liberare il grido che urge dentro di noi. Ricordi le "pietà Rondanini" di Milano? Lì il senso di forza che spinge per uscire dal cilicio del marmo può dare la rappresentazione perfetta della camicia di forza dellla recita che tu hai ricordato.
    L'argomento mecenati è al di fuori di questa società che si sta involvendo sempre più; chi possiede molto denaro oggi è in genere privo di una cultura decente e non percepisce a naso quasi nulla, come potrebbe aiutare l'arte? Al massimo può creare un veicolo lussuoso per ingigantire la propria mediocrità, le nostre città sono l'esempio perfetto di questa mia affermazione, c'è una specie di confine netto tra i periodi passati e gli anni dal 70 in poi. LO vedi negli edifici di qualsiasi tipo, nell'aspetto delle strade, dei giardini, dei monumenti...spesso anche nella qualità delle manifestazioni. Ti faccio un esempio "nostro": negli anni a cavallo dell'800 e del 900 Palermo divenne una meraviglia grazie al denaro dei Florio, divenne più nota e PIU' BELLA tout court e di questa bellezza sbiadita e sfregiata oggi ne godono ancora TUTTI I CITTADINI, dal dopoguerra in poi invece meglio mettersi un drappo pesante davanti agli occhi. Soldi in quantità trasformati solo in sterco per i soliti noti.
    Comunque se vuoi dare un'occhiata sul blog di un attimo, accomodati.
    Buona giornata e continua così.

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    1. Lincenera, lo vedi perchè devi commentare? con il tuo dire, i tuoi pensieri un post prende vita e apre le porte della curiosità ad altri interessi, imput.
      Appena ieri si diceva che un blog vive ed ha immagine particolare in rapporto ai commenti.
      Sono venuta a trovarti e come al solito sei al top.... unico velo il pensare che il tuo blog se ne andrà ancora giovane e nostra consolazione è pensare "si...perchè è un blog caro agli dei".
      Un pensiero particolare e un tenero sorriso

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  5. Quante riflessioni nascono da questo post! Mi limito ad aggiungere che non conoscevo queste parole profonde di Michelangelo sull'amore.

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    1. Adriano anche se non sono presente con costanza ho seguito qualcosa i FB, le bellissime immagini che posti.
      Bravo e bella atmosfera.
      Grazie

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  6. Abiti un angolo di Roma dove il solo affacciarsi gonfia il cuore di quell'arte pazzesca che ne riempì ogni dove. Ti auguro di goderne a piena vista e serenità sempre. Io devo accontentarmi di zone decisamente più aride, dove sognare - al massimo - con una fatiscente nube fucksasiana..

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    1. Non sono a Roma. Da tempo vado saltuariamente, mi manca moltissimo, spero al più presto riprendere la routine di prima.
      Purtroppo, non è più come una volta, manca l'UOMO che con la sua mano l'ha resa speciale, quello di adesso ha solo capacità di rendere mediocre e ordinario tutto.

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  7. Non è la bellezza di Roma a fare una magia ma quella mano che ha stretto la tua.
    Bacio Gingi.

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    1. E la nostra mente che rende magici i momenti e anche Roma che è una città fatata. Comunque sono stati due anni favolosi.
      Se non avessi subito un abbandono, la bellezza della mia vita sarebbe stata ferma a 23 anni,ciò che reputiamo un male spesso non è altro che una nuova occasione ed una rinascita.

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  8. L'invidia è un sentimento che non mi appartiene. Ti confesso, però, che se potessi affacciarmi da una finestra su Trinità dei Monti sarei un uomo "diversamente felice".

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