24 giu 2017

Vivere fra le mie cose

Ho fatto i conti, da settembre del 2010 ad oggi, sono stata a casa saltuariamente per cinque mesi.
Adesso basta, voglio stare con me, con le mie cose.
Rientrata a pochi giorni dalla Pasqua ho dovuto barcamenarmi, cercando scuse per quanti non si persuadono del perchè desideri stare da sola.
Non è facile spiegare che tutti siamo soli, nel nostro sentire, Le nostre emozioni i desideri appartengono al proprio background, unico, che ha formato grandi pieghe e piaghe,  ed ha eroso col tempo la nostra corteccia, modellando forme diverse, così come il vento modella nubi e macigni regalando oniriche visioni.
La compagnia è cosa diversa, e di essa ne abbiamo tutti, tanta e troppa.
La solitudine e il silenzio sono la mia medicina, una supposta di energia naturale di cui ho bisogno sempre più spesso, insieme alla pillola del bello, che, più inutile è, più  appare bello, stanca di scambiarlo con l'utilità.
Solitudine e silenzio evitano lo stordimento, aiutano a ritrovare se stessi.
Il mio silenzio è un silenzio musicale e fin dall'alba è la chill-out di Vargo, Andrew Berstein, Nova Nova, Full Flava e tanti altri a fare da sottofondo al mio vivere con lentezza.
Dovevo urgentemente riprovare l'eros del polveroso odore di carta e cuoio dei miei libri...il profumo di cassa  e lavanda di merletti, pezze e ricami che mai vorrò completare progettando esasperatamente e con ansia un  futuro senza un fine, una fine.
Ho riguardato riviste di 100 anni fa...per il gusto di sistemare ciò che già era a posto, ed ammirarne le copertine. Erano tempi in cui si cercava il meglio, si faceva il meglio, Giannino Grossi, Ventimiglia, Mauri sono alcuni fra i disegnatori delle copertine, ho riguardato con rispetto e amore una vecchia scatola con centinaia di cartoline da fine '800 agli anni 50 indirizzate a giganti di poesia, di mistero, di botanica, o letto con sacralità scritti e appunti inediti di Lucio Piccolo, fogli, un vecchio blocco note, carta protocollo con quella grafia propria dell'artista, nervosa, impaziente ma leggibbile e scorrevole, a volte, infantile.
Io lo ricordo mentre parlavamo, scattava dalla sedia e si estraniava con l'urgente bisogno di fissare un pensiero una immagine, e ho letto e riletto dei blog, altrettanto ben scritti ed ho pianto, di un pianto strano, come quando ascolto Tenco e "lontano lontano" nelle "periferie" del tempo, provo nostalgia, struggimento, rimpianto, amore, ma non vedo lo sguardo, le mani, non so dare un volto, non una situazione, non un ricordo preciso e trovo un dolore intimo di ciò che è stato ma non  vissuto.
Sono lenta, volutamente mi attardo in tutto , e girando fra i blog, percepisco la fretta, l'esigenza di esprimere come schegge i propri pensieri, e non trovo eros letterario nel non godere della parola, che si presta a mille inganni, e come tale può invitare a magnifici e piacevolissimi sofismi. 
Seguo e compro, seguendo un cammino editoriale del "ci sono anche io", quanto è segnalato e trovo all'apice delle vendite libri che nulla hanno di letterario.
Fanno bene gli inglesi ad evitare acquisti mediocri, e a ritornare ai classici della letteratura, quelli che letti da giovani hanno lasciato un segno, formato un carattere, stimolato curiosità, acceso un faro per iniziare un cammino?
Guardo quanto ho da leggere e non solo di classici, critici e storici ma anche tante riviste ... e il tempo incredibilmente breve che mi rimane mi angoscia.
E sono un bluff, dichirandomi possidente, capitale : IL TEMPO.

27 commenti:

  1. Sapessi quanto anch'io adoro stare in compagnia di me stessa,che pace!Ti capisco:il silenzio per ascoltarsi e per ascoltare i rumori della natura!Baci,Rosetta

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    1. Ricmbio con un abbraccio
      La strega che controlla gli uccellini ed è arrabbiatissima, con in colimbi... che hanno finito di distruggere le mie pomelie
      Gingi

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  2. Il tempo è il vero tiranno. Dà angoscia anche a me e soprattutto (sembra un paradosso, vero?) ora che, da pensionata, ne ho di più: son tante le cose che vorrei fare e il tempo, appunto, non basta.
    Ricordo questa rivista del Touring...è uscita fino alla fine degli anni sessanta se non sbagli.. comunque TUTTE le pubblicazioni d'epoca mi intrigano da matti. Quando mi imbatto in qualche bancarella o negozio di antiquariato ...metto radici!
    Quanto allo stare soli: sfondi una porta aperta!

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    1. Il mio presente lo gestisco abbastanza bene... ma mi intristisce il poco che mi è rimasto...(sempre se il mio durare continua) per i miliardi di cose da fare e le mie curiosità.
      Non so gli anni di uscita delle Vie dItalia, io la ho dal 1905 agli anni 40 e poi molte pubblicazioni e carte geografiche, ma piano piano me ne sto disfacendo, faccio spazio, e vado avanti.
      Per lo stare solim puoi capirmi, è la libertà assoluta, la solitudine è uno stato interiore e chi lo prova, anche fra mille persone, è infelice.
      Un sorrisone
      Gingi

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  3. anche per me il silenzio è una medicina. A volte lo interrompo con della musica. Ho riscoperto il jazz e la voce di Billy Holiday mi aiuta a pensare...La solitudine, poi, incentiva la lentezza, come dici tu. Ci sottrae al tempo che ci tiranneggia, dettando i compiti da svolgere, neanche fossimo alunni spauriti il primo giorno di scuola...Purtroppo però in questo mondo che va veloce, il silenzio è merce rara.

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    1. Sei giovane, lavori, corri, hai contatti continui e per te il silenzio è oro.
      Io, invece, a causa del mio durare, posso scegliere quando voglio interrromperlo e tuffarmi nel caos della società, ma anche questa è una medicina da prendere a piccole dosi.
      Un sorriso

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  4. Che bellissimo post! Io amo il silenzio e stare con me stessa, ho questo carattere, streghina, non proprio facile, lo ammetto...e mentre leggevo le tue splendide riflessioni sul valore della solitudine e su quanto di positivo sappia essa donarci annuivo.
    Eh, le riviste e le cose antiche, che rarità e che ricchezza, tesoro!
    E il tempo, quel tempo di cui tu parli, da dedicare alle letture e a ciò che ci fa stare bene è davvero sempre troppo poco.
    Un abbraccio cara amica mia!

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    1. Cara miss, ieri sera non ho commentato ne ti ho dato la buona notte, non posso sempre innalzare il tasso di zucchero.... se continuo a farti complimenti finisco ad essere insulino dipendente.
      Comunque il tuo bel post primaverile arrivava mentre dai camini sembrava ci fosse il saluto di due bastimenti, fuori imperversava una bufera di vento e pioggia battente e dal mare i lampi illuminavano un cielo di un buio eterno.
      Lato positivo, non riuscendo a dormire ho letto fino all'alba.
      Un sorriso

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    2. Haha...grande Gingi! Io cerco di attirare la primavera, ma oggi è tutto grigio, fuori piove...uff, che noia!
      Bacini e bacetti!

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  5. Un bel post, condivido che il silenzio sia a volte un'ottima medicina...ma la solitudine è una brutta malattia!! felice giornata....ciao

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    1. Si la solitudine è una malattia che non si placa neanche in compagnia; è quella che non trova condivisione, comprensione, medesimo sentire in chi dovrebbe esserti vicino spiritualmente. Ma se non hai di queste aspettative, la solitudine è solo un fatto materiale, esterno, e allora la medaglia è lato A=solitudine, lato B= meravigliosa libertà.
      Un sorriso

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  6. Il tempo. quale maggiore ricchezza. A tutti manca, a chi vola e a chi sfugge, chi lo perde e chi lo spreca. Poterselo gustare il proprio tempo è il migliore degli investimenti.

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    1. Rita sei giovane, bella, intelligente, e ti consiglio di essere sempre "presente" nel tuo tempo, e di cogliere l'attimo.
      Io ho rimandato troppe cose a dopo, per il lavoro e la famiglia, che non ci sono più, e il dopo, adesso, non mi basta.
      Un sorriso

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  7. Carissima Gingi, sapessi quanto io aneli al silenzio! Certe volte siamo veramente saturi di insulso, inutile, superfluo e fastidiosissimo rumore.
    Il saper stare soli con se stessi non è patologico, spesso si associa un'accezione negativa alla solitudine, come se si trattasse di isolamento,di emarginazione.
    Si, si... dico sempre che prima o poi mi ritirerò in un convento di clausura nella vicinissima verde Umbria! :)
    Un baciotto Susanna

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    1. Io rimugino da tempo, i luoghi di "interiorità", ma non ho il coraggio di abbandonare le mie cianfrusaglie, poi vedo il servizio su Camerino e tutte quelle monachelle che restaurano, ricamano, rilegano, fanno marmellate e tisane... stanno a contatto co la natura, poi Napoli e la bellezza di S.Chiara e mi informo.... hahaha rimando e cambio idea, poichè in fondo so che non è scelta per me, è solo la voglia del nuovo, di provare.
      Ma comunque se conosci qualche posto magico...dammi una dritta
      Un sorriso e un caro abbraccione

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  8. io vorrei stare da solo fuori casa, invece mi tocca stare a casa in compagnia. Questo mondo da il pane a chi non ha denti e dentiere agli oculisti, poi le ASL denunciano sprechi.
    Ne sono certo, la casa è la casa e noi stessi siamo la nostra casa e ciò non è esattamente la stessa cosa. La dimostrazione lampante è l'IMU. Un clochard impazzirebbe con una tassa sulla propria pelle e i reincarnati avrebbero l'aggravio d'aliquota come seconda casa ... credo.

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    1. Mi rispondo da me.
      Questa mattina stavo sistemando la carta, quella da conferire al riciclo. Giornaletti di agenzie immobiliari sempre più ricchi, volantini enciclopedici di supermercanti a prezzi stracciati, ma anche giornali a libera presa nei cestini davanti ai negozi.
      Su uno c'era un'intervista a Massimo Cacciari:
      "Ogni luogo è fatto per noi come fosse un passaggio, o un mezzo per passare, ma non è mai un luogo dove stare"
      Ho pensato a te, io che vivo di carta vecchia ma che col passare degli anni mi rendo conto di non poter possedere. Già mi basterebbe vivere di carne almeno la mia.

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    2. Mariolinoooooooo hai fatto bene a risponderti...almeno mi hai regalato un altro commento ed hai detto pure che mi hai pensato. In effetti anche io non posseggo, infatti bleffo con me stessa.
      Sono talmente "senza" che imu ici l'iva l'ova l'uva e l'uliva...non mi toccano.
      Ops da un po non mangio carne, sto diventando vegetariona? e miracolata come per le sigarette? spenta una...mi sono resa conto dpo giorni che non avevo fumato. e nn erano bruscolini, ma 2 pacchetti di Malbhoro al di.
      UN BACIONE
      lA STREGHETTA STREGOLATA.
      Ps Non ti ho risposto subito per non farlo in fretta, e fra l'altro ho deciso che sto al pc, solo per poco in seconda serata.

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  9. Cara Strega , che bei post! Leggo e rimango stupita : quante persone hai conosciuto , scrittori , poeti.. Ora il tempo resta corto anche a me , per il lavoro che mi da lo stipendio ma mi comprime tutto il resto in qualche ora del giorno, in cui deve entrare tutto, dalle pulizie al giardino alle figlie al blog. Mentre questo modo di percorrere il tempo , lentamente e dolcemente, è l'unico per coltivare pensieri ed emozioni .

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    1. Vitamina carissima, il mio tempo infinitamente breve riguarda gli anni ed il mio durare...ci vorrebbero dieci vite per raggiungere conoscenza equilibrio ed esaudire le curiosità.
      E non so se la mia ricerca costante di tutto non sia un voluto oblio.
      Sapere che prepari, che gioisci per una pietra miliare nella vita di tua figlia, che corri al lavoro fra la neve, che ti affanni in giardino ripagata dal piacere della natura è vita.
      Banale frase, ma veritiera "ogni medaglia ha il suo rovescio"
      Un abbraccio

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  10. Bello questo post, visto ieri.

    Il tempo, passa e noi con lui,è inevitabile.
    La voglia del nuovo, attira la nostra curiosità, leggittima.

    a me piace stare in compagnia, ma se sto da sola sto in compagnia di me stessa e quanto chiacchiero con me stessa e il tempo si ferma diventa magico e in questi momenti scavalco ogni tempo..

    Buona giornata ciao

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    1. Giustissimo Rosy, a volte è come se si entrasse in una dimensione diversa, ed il tempo è una cosa relativa al materiale, mentre il nostro pensiero è senza tempo.
      Rosy le tue parole sono sempre profonde e mi sento capita dalle tue frasi.
      Grazie

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  11. Il tempo! Cos'è? Il viverlo è così personale che io non riesco a definirlo. Forse come tutte le cose, quando ti viene a mancare lo apprezzi di più. Eppure potrebbe/potremmo mancare ogni giorno, ogni momento eppure io non riesco a fare tesoro di queste considerazioni.
    Quando la depressione mi assale il tempo non vale nulla. Il tempo
    è nella nostra mente? Pensare al passato e al futuro dicono faccia perdere il presente. E forse il tempo è fatto di tanti presenti trascurati. Opps mi sono immessa in un viottolo molto tortuoso.
    E pensare che volevo solo farti un saluto.
    Ciao

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    1. L'unica cosa che possediamo è il passato, il presente è precario ed è sempre progettuale, facciamo tutto per un dopo, un ricamo per finilrlo, la preparazione di una pietanza per mangiarla, lo scrivere per completare un concetto, per spedire una lettera... ed il futuro, nonostante i nostri programmi o progetti è un mistero.
      Grazie del tuo bel commento, mi piacciono tanto i saluti senza fretta...non considerare il tempo mi fa sentire immortale!! °_*
      Un sorriso

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  12. Non so come ho fatto a non accorgermi prima di questo tuo intrigante post, ma arrivo infine per dire quale valanga di ricordi, per lo più richiamati per associazione di idee, e di emozioni mi ha suscitato!

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    1. E si Adriano, siamo in una età in cui le nostre sensibilità, e i nostri caratteri hanno preso forza, come diceva Hillmann, avremo meno potenza nel fare, ma quanta ricchezza di ricordi, esperienza conoscenza, nel raggiunto equilibrio.
      Grazie sempre della tua presenza
      Gingi

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  13. Condividere la solitudine su può, ci vuole grande civiltà e rispetto, si può avere il conforto della compagnia, e non c'è necessità di parlare, e a volte quando si sta bene insieme, si parla anche nel silenzio.A me piacerebbe molto allontanare la solitudine come è avvenuto a Tregole, ero ospite di una amica, colta ed indipendente, a volte passavano settimane ognuno la sua vita ed i propri orari, la sera dopo cena, con una tisana in mano prila che lei salisse nel suo appartamento, davanti al camino di parlava di tutto, o si vedevano meravigliosi film (non distribuiti in italia) sul cammino delle donne, o per es Bagdad Cafè... sognando la magia che aveva creato Brenda...
    Le immagini appartengono a quegli oggetti che non riesco ad alienare...

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