23 giu 2017

Meno..... pause

Era il 2002, come Babette ero arrivata in una grande casa, spinta dalle molte telefonate di una fata:
" hai trascorso il Natale da sola, adesso anche la Pasqua? Le case grandi servono per star bene insieme agli amici..."
Non avevo portato molti abiti, avevo però organizzato tre grossi colli, da farmi spedire... non credevo molto alla civiltà della convivenza con indipendenza e libertà, ma ero più provinciale di adesso, e non conoscevo quei mondi fantastici.
Per cui la "Babette" era carica di origano, arance, funghi appena raccolti, cannoli, pignolata...e tanti libri.
Il mio arrivo e le emozioni di quei primi giorni, vanno rispettate per quel pudore che esigono le cose belle che ci appartengono... scriverò di ciò forse in seguito.
La casa era grande, direi un borgo, la villa aveva lo stesso nome del posto, della via,del borgo.
Fra i due corpi centrali una chiesetta ottagonale , che sembrava la cupola del "Bramante" di una Doll's House, era ed è uno di quei posti appartati, sereno, ottima terapia per il dolore su cui camminavo, ma allo stesso tempo ero nel mondo.
La mia ospite, una docente tedesca, studiosa di arte, con interessi culturali i più svariati (quello era il periodo cinese!) ed amicizie in tutto il mondo il cui hobby principale era la convivialità, mi consentì conoscenze ed esperienze da viaggiatrice ma a  posto fisso..
Un giorno, mi disse torna a casa presto, non ti dilungare con troppi negroni (aperitivi), dobbiamo preparare cena, viene Luisa, con Suad...
Non sapevo chi fossero, l'euro parlamentare (di lei ho impresse le grandi risate, il suo cellulare che squillava in continuazione, e il "piacere della tavola") arrivò il giorno successivo e Suad arrivò puntuale con una sua amica, cose da poco !! anche quest'ultima una docente di antropologia all'università di Bagdad.
A tavola spesso si parlava in tre o quattro lingue... io parlavo solo siciliano e mi capivano  perfettamente arabi, francesi, spagnoli , con gli altri era di aiuto la mimica mediterranea e la mia amica.. parlava tante lingue e, in quel periodo, cominciava a masticare anche il cinese.
Con Suad nacque un feeling fatto di risate, sorrisi, mi disse che per imparare l'italiano sarebbe bastato frequentarci una settimana, allora abitava temporaneamente a Massa Marittima, e mentre tutti parlavano dell'Olp, del muro, delle varie intifade, e durante e dopo cena erano immersi nel ruolo serio di gente intellettuale... io dissi:
Icecream in Castellina?
Non finii queste due parole che Suad e la sua amica, scattarono in piedi pronte già a fuggire verso una leggerezza che in quel momento, li, era assente.
In quei tre giorni con Suad parlammo di tutto, (io capisco l'inglese, non lo parlo, per questa sindrome della perfezione che mi vieta di buttarmi!.)
Lei mi chiamava "la filosofa".
Al salone del libro di questo anno ho comperato Murad Murad e Niente sesso in città, di Suad Amiry.
La notte scorsa, ho finito di leggere queste due chicche, gradevolissime, scritte con l'arte di raccontare un atavico disagio e grosse tragedie con leggerezza...
In Niente sesso in città, la Palestina e i suoi drammi sono il vassoio su cui Suad appoggia con ironia lo "stato"... il sentire di un meraviglioso gruppo di "eroine" in quanto donne, iscritte ad un club esclusivo:
C.R.I.M.I.N.E. cioè Commitee of Ramallah Indipendent Menopausal Inner Network Enterprise.
"Splendide"  in menopausa, ognuna con problemi e soluzioni diverse, tutte accomunate dall'età, dall'amore per la terra in cui affondano le radici da millenni,  ma tutte "uniche".
Quanto vicino il mondo in cui sono cresciuta a quella autorevole norma della cultura araba : sottile accettazione del non detto o del non nominato.
Per tutte le donne di tutto il mondo..il periodo della menopausa coincide con quello in cui si tirano le somme, ed è il tempo dei bilanci.
Ognuno reagisce sia fisicamente che mentalmente in modo diverso, trovo bellissimo lo stato descritto da Suad, di una liberazione dal desiderio, che spesso e tanto fa soffrire quando gli ormoni vanno a mille, ma anche della libertà di non dover per forza essere in "tiro".
Poi non tutte hanno le caldane, l'osteoporosi, la tachicardia... e la depressione, e, più forti, e senza i mal di testa o i fastidi del ciclo, possono fare, vestirsi, dire cose..concesse solo in post menopausa.
E poi penso che tutto ha un tempo e un suo compimento... e il non poter proliferare non deve  sminuire o far perdere di autostima.
Chi è la persona consapevole  e diligente che vorrebbe un figlio quando in età matura le forze debbono essere rivolte ad altro? e le molte curiosità e gli interessi accresciuti hanno bisogno di un tempo che si sente sempre più breve; e per quanto riguarda il fisico, come diceva la Magnani alla truccatrice, "no, non nasconda le rughe, ci ho messo una vita a farle".
Calo di autostima? Noi donne abbiamo un inizio ed una fine, abbiamo regole e un tempo per ogni cosa e ogni cosa a suo tempo.
Il maschio che comincia a 14 anni con ansia da prestazione, con problemi di grandezza, e di potenza e che continua fino alla morte, beandosi di poter essere prolifico, dovrebbe perdere la stima quando per demenza senile fa quello che dovrebbe fare suo nipote.
Continuano con le loro patologie e le loro fisse del "caso" ad oltranza, non sfiorati lontanamente dal pensiero che anche nel mistero della vita, la natura ha affidato alle responsabili donne la procreazione,  mentre ha lasciato all'uomo il compito della riproduzione.
Io dopo i bilanci della menopausa sono rifiorita certo il fisico cambia e purtroppo stenti a riconoscere il guscio, ma penso, quando gli ormoni c'erano .. andavo bene? ero desiderabile? ok.
Adesso che la cosa non mi interessa più, il mio piacere è quello che spero portare fino alla morte, "mangiare", e a questo piacere immolo la pancetta, che da buona "contenta di se" adesso mi piace pure e mi fa simpatia.
Poi quanto è bello cambiare stile, e scoprire la mise affascinate dell'abito "tenda".

Oggi (2017) debbo dire che non sento Suad da anni, la mail torna indietro. 
Gisella la Stregola di Tregole vive fra Monaco e il Nepal, ogni tanto un msg "il tuo golf oggi mi accarezza" "la tua rosa è in fiore"...
IO non so più dove sono...., 
In libreria giorni fa l'occhio si fermò su Damasco di Suad Amiry, un tuffo al cuore.. lo presi attende sul comodino.
Di Luisa e delle sue battaglie in Palestina non so più nulla non ci sentiamo più...
Tregole i due anni più belli della mia vita, la pozione magica della mia rinascita.
Tregole 2003/04




6 commenti:

  1. Nel tuo racconto,mi sono immaginata,i luoghi,le persone e ti ho persino sentito parlare in siciliano!Baci,Rosetta

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  2. Cara streghetta...

    Veramente bello questo post, fluente e INTERESSSSSSSSSSSANTE per noi donne...

    Divulgare...divulgare...mappppoi mi chiedo...visto il tuo nick...non è che sei una mega Belen? ;o)

    Bacissssssssssssimi... ;o) NI

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  3. NI, non so cosa sia una mega Belen.... ma so chi sono... e sono stata una miss quando erano delle TAP-GIRL.
    La foto è mia, ma scattata durante le guerre puniche.
    Un sorriso in cammino.

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  4. Finalmente ho letto tutto , bellissima storia multietnica e multiculturale , grazie !

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  5. Grazie Gingi! Il tuo scritto molto semplice e vero! Molto femminile e intelligente, molto maturo e giovane..Molto simpatica!

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