4 giu 2017

Questi Siciliani

Fuori dal mio guscio, dopo mesi, è sempre un impatto nuovo.. il contatto con il prossimo.
e subito penso....QUESTI SICILIANI.
Senza andare alla prefazione di "Storia della Filosofia Greca" di De Crescenzo, nella quale si capisce perfettamente perchè dal Volturno in su, si parla un'altra lingua e non esiste l'uomo agorazein.
Penso cosa diceva un "amico" francese . Questi siciliani, nessuno fu mai fatto di tanti contrasti.

Ed è vero in essi convivono rispetto dell'antico ed ansia del nuovo, temerarietà e prudenza, prodigalità e parsimonia, pessimismo e speranza, incredulità e bigottismo, laconismo e loquacità, fantasia e realismo, confidenzialità e segretezza.
Ed io mi sento ardente e contemplativa come un arabo, agitata e vistosa come uno spagnolo,, intraprendente ed avventurosa come i fenici, prudente ed avasiva come un normanno, sospettosa come un greco.
Ed è naturale constatare che convivono la disarmonia di venti stirpi e l'armonia e la bellezza degli ibridi più preziosi, ottenuti solo dopo tanti "miscugli".
Dumas, dell'isola, diceva Paradiso abitato dai diavoli, ( io dico streghe e maghi).
Brancati, con il suo incantevole umorismo: Un popolo che è nello stesso tempo luttuoso e festaiolo, chiuso e rumorosissimo, di poche parole e di molte grida. Una luce felicissima lo avvolge, ma questo popolo mostra di non saperlo. E' triste, di umore nero, come fosse sepolto nella nebbia e schiacciato da un cielo plumbeo. Diavolo, che cosa ha? perchè guarda così torvo un cielo che gli sorride così benevolo?.
E tra questi, (dato che, lontana dalla mia Trinacria, e in vena di ricordi) come non fare a meno della pagina indiavolata di un avvincente libro di Longo:
La sicilia è un'isola che mette a fuoco i siciliani..... conquistati, a loro volta questi siciliani, conquistano il mondo, invadono le metropoli, appestano la terra con il loro dialetto inconfondibile, si fanno gangster in America, minatori in Belgio, magliari in Germania, caporali e sergenti nella legione straniera, venditori di stoffa in Inglilterra, contrabbandieri di sigarette a Como, scaricatori a Marsiglia, gelatieri in Svizzera e Norvegia, MILANESI a MILANO.

Anche questo post era del 2008, lo ripubblico , in questo momento sono aldilà dal Volturno, ho finito di fare i pachi, domani partono loro ed io a seguire. Ma non ho intenzione di fermarmi nella città pietra ho capito che essa è come il Chianti, sono luoghi che distendono, a me invece stendono.

7 commenti:

  1. Uno, nessuno, centomila. questi siamo. e ci vantiano di esserlo, sempre.
    Compliemnti per il Blog.
    Maurizio

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  2. La gelosia è una brutta bestia. Io sono una vittima della gelosia. Quella di mio padre verso la moglie.
    Era geloso anche di uno sguardo. Non dico di un sorriso perché mia madre non regalava agli uomini nemmeno quello, tanto era riservata e pudica.
    Mia madre era una donna bellissima. Somigliava a Greta Garbo. Maestra ,come del resto mio padre.
    A casa mia c'era costantemente la guerra. Sempre per l'assurda gelosia di mio padre.
    Urla e accuse irrispettose che mio padre indirizzava a mia madre che non riusciva mai a tranquillizzarlo.
    Mio padre non usava le mani. Non lo ha fatto nemmeno con mia sorella e mio fratello. Io ero il cocco di casa. L'ultimo nato dei figli. Dodici anni dopo mia sorella ed esattamente dieci, dopo mio fratello.
    Da bambino ero terrorizzato dalle scenate di gelosia di mio padre.
    Quando tornavo a casa ero sempre angosciato da un pensiero. Trovare mia madre uccisa.
    La paura era immotivata perché, come ho detto, non ho visto mai mio padre dare uno schiaffo a mamma.
    Quando mio padre, un siciliano duro, passava qualche settimana in Sicilia, nella nostra casa era una festa.
    E’ morto il dieci agosto di un anno che non ricordo.
    Un po’ alla volta ho cominciato ad amare mio padre.
    Ho capito perché era così aggressivo.
    Il fatto è che mia madre non lo amava abbastanza.
    Si conobbero grazie ad un concorso a cattedre per maestri.
    Nella graduatoria mio padre era tra i primi tre e mia madre una delle ultime.
    La casualità. Mio padre era di Petralia Soprana un paese delle Madonie dove è stato girato il film "Cento passi", dedicato a Impastato.
    Mio padre guardò tutte le sedi disponibili e scelse quella con altitudine maggiore, Pescasseroli, nel cuore del Parco Nazionale d'Abruzzo.
    Mia madre, da ultima fu costretta a scegliere l'unica sede rimasta disponibile, cioè Pescasseroli. La località non è come oggi. Allora i lupi, di notte, venivano a raschiare porte e finestre delle abitazioni. Mia madre si sentì sperduta e trovò l'unico appoggio in mio padre. Poi si sposarono, ma mia madre non amava il siciliano duro e sanguigno.

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    1. Ogni unione ha un motivo affinchè continui,e chi può sapere motivazioni ed amore se non l'intimo di ciascuno di noi.
      Io reputavo e reputo che nessuno sia degno della mia gelosia e dell'invidia. E non essere stata gelosa, neanche davanti all'evidenza, ha fatto si, che non mettendo regole legittime , morali e di rispetto, si siano persi i limiti della civiltà, e il concetto di unione e di famiglia.
      Purtroppo la gelosia fa parte dell'indole di una persona, ma non provarla non evita grandi sofferenze, dolori sordi e viscerali, insieme all'erosione giorno dopo giorno della autostima, della dignità e anche di femminilità o virilità.
      Ti sono grata di questo racconto e sopratutto della condivisione, e ho trovato in esso la favola di due giovani lontani da casa che si infatuano e condividono disagi e fanno progetti di vita.
      Ho pensato anche al racconto della donna della pioggia, a cui non ho dato riscontro per la sua grande bellezza,
      Ma credo tu l'abbia capito.

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  3. Sulla donna della pioggia ho fatto tagli di sensualità magnifici per non essere infastidito dal bigottismo che si aggira nel mio elenco di lettura. Conosci le arpie?
    Bacio Gingi.

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    1. Ma lo hai postato qui , in un tuo commento, l'eros fa parte di tutto nel mondo.non credo che le arpie lo avrebbero visto.. le ricordo, appartengono all'antico mondo greco, e mitologicamente parlando sono infrequentabili.
      Bacio Gus

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  4. Figlio di padre siciliano, non ho mai fatto mia questa terra, probabilmente perché nato e sempre vissuto altrove, non avverto che vaghi richiami ma, complice anche l'averne sposata una, di donna sicula, indago sulle affinità e ricerco legami. I piaceri di Brancati è uno degli scritti che prediligo, e mi ha fatto, appunto, piacere, che tu l'abbia nominato.. e quest'estate ritornerò ancora sui sentieri di quella terra, sicuro di goderne come ogni volta che li (ri)percorro..

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  5. Questo tuo ritorno è un richiamo, anche se non senti tua la terra che non ti ha dato i natali, e questo è normale.
    La Sicilia è godibile, e ti da la possibilità per innumerevoli volte di percorrere nuovi sentieri e scoprire territori che conducono in epoche diverse.

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