5 giu 2017

I nostri TRENTANNI

Trentanni,
Hanno trentanni... le persone che adoro, le persone con cui lavoro, le persone che leggo con piacere.... ed, a conti fatti,cioè eliminando gli anni rubati, ho trentanni anche io, ma, fra tutti quelli che ho nominato IO è quella che certamente non adoro.
Sono sempre stata una donna senza tempo, e se riguardo le mie scelte, le mie valutazioni, il tempo, per me, e per le persone che sceglievo di frequentare,è stato sempre un optional.
Da sempre, il concetto di età è legato a pregiudizi e a stereotipi, ed ha valenze differenti per i due o più sessi conosciuti.
Ma, se parliamo di età, ed estrapoliamo la sua "presenza", dai rapporti sociali, dalle frequentazioni più o meno interessate, dal lavoro, dall'esperienza... dobbiamo dire onestamente che vi è una età magnifica.
Sono stupendi i TRENTANNI, 
ma anche i trentuno, trentadue, trentatre, trentaquattro, trentacinque....
Sono stupendi perchè sono liberi, ribelli, fuorilegge, perchè è finita l'angoscia dell'attesa e non è cominciata la malinconia del declino, perchè siamo lucidi, finalmente a trentanni.
Se siamo religiosi, siamo religiosi convinti.
Se siamo atei siamo atei convinti.
Se siamo dubbiosi, siamo dubbiosi senza vergogna, e non temiamo le beffe dei ragazzi, perchè anche noi siamo giovani, non temiamo i rimproveri degli adulti, perchè anche noi siamo adulti.
Non temiamo il peccato perchè abbiamo capito che anche quello è un punto di vista, non temiamo la disobbedienza perchè abbiamo scoperto che la disobbedienza è nobile.
Non temiamo la punizione perchè abbiamo scoperto che non c'è nulla di male ad amarci se ci incontriamo, ad abbandonarci se ci perdiamo, e i conti non dobbiamo più farli con la maestra di scuola e non dobbiamo ancora farli col prete dell'olio santo....
Li facciamo con noi stessi, con la nostra gioia o il nostro dolore.....di e da grandi....

21 commenti:

  1. Io a trenta anni avevo moglie e due figli. Ho cominciato a lavorare a 18 anni in un'azienda privata. La mattina mi svegliavo alle cinque per studiare, Per sette anni tutto il tempo impiegato per laurearmi in Economia a commercio. Io ero bravo a scola ma mio padre mi disse: "Se vuoi fare l'Università devi pagartela".
    Il peccato è un punto di vista che per il cattolicesimo è un errore. Non uccidere, non fare falsa testimonianza, non desiderare la cosa d'altri, non desiderare la donna o l'uomo che sono già sposati. Nei Comandamenti non ci sono idiozie ma l'idea di amore verso il prossimo. La religione è un modo di vivere, non è un insieme di regole, dogmi e precetti.
    Bacio Gingi.

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  2. IO sono cattolica, non perchè sono stata battezzata in un tempo di incoscienza, ma per amore e casualità, sarei potuta nascere in un paese in cui la religione non fosse cattolica, ma ovunque uccidere, rubare, desiderare la donna d'altri,mentire e testimoniare il falso non solo e comune altri credi, ma ovunque sono comportamenti condannati da leggi civili. Poi ci sono filosofie che applicate allo spirituale diventano atti di fede, ed è la mente illuminata che diventa una specie di Dio.
    E non si vieta nulla ma i comandamenti sono di amore e di non attaccamento al lavoro o alle cose e persone pur amandole e rispettandole più di se stessi. Mi piaci Gus, ho sempre pensato alla religione come un modo di vivere.
    E questo mio scritto biricchino parla sopratutto della forza della gioventù, della potenza del carattere e della programmazione e dell'attuazione dei desideri sentendoci immortali.
    Gingi

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  3. Io ho quasi cinquantotto anni. A trenta ero uno convinto di tutto, hai ragione a sottolinearlo, ci si sente potenti. A quaranta ho ribaltato la mia vita, a cinquanta di nuovo, nel frattempo non ho dato più nulla per scontato, sviscero il possibile, non mi accontento più, ma non sono sicuro di nulla, mi godo la mia pace, la curo perché duri, la nutro affinché cresca. Ma sono disincantato, e sorrido davanti a quelli che hanno le idee chiare. Su tutto. E io sorrido. La cosa più bella che abbiamo, e che possiamo donare davvero gratis.. ;)

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    1. Il fatto di cambiare è indice di intelligenza di sensibilità al nuovo, e man mano che le nostre conoscenze aumentano, le certezze della gioventù, poco esperiente, cominciano a vacillare. Il dubbio fa parte della conoscenza ed ogni teoria può essere confutata, da giovani è quasi tutto nero o bianco, crescendo ci si accorge che esiste anche il grigio.
      Un sorriso

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  4. Franco, quello che hai scritto è un esempio di "idee chiare", cioè non sei sicuro di nulla.
    Nella vita in ogni momento siamo chiamati a scegliere e se non siamo in grado di farlo deleghiamo agli altri quello dovrebbe appartenere alla nostra libertà.

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    1. Credo che nella vita spesso siamo al bivio di una scelta, entrano in gioco esperienza, sentimento, opportunità logica, etc etc , a seconda del tipo di scelta se lavorativa affettiva esistenziale, e fortunatamente non si fa quasi mai con la passione giovanile, ma con l'equilibrio che porta l'età e con la consapevolezza di libertà.

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  5. Nn ricordo i miei trent'anni forse che impegnata i mille fatiche e doveri forse ora mi sento più libera dei trent'anni xche nn ho piU' nulla da perdere ora, nn mi interessano i pareri degli altri mi sentonlinera da religioni e pregiudizi....forse sono questi i miei trent'anni?

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    1. Gloria, con l'età si raggiunge quella leggerezza, che non vuol dire mancanza di profondità, ma la visione delle cose per qyello che sono, quasi sempre piccole cose buone o cattive, e poi è giusto non avere più giudizi o pregiudizi, dopo una vita di esperienze brutte o belle, vuoi non riconosce e cercare la pace? Tolstoj docet.

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  6. No! Sentirsi liberi da ogni religione è solo una sola scomposta religione. Il giocatore che ha perso tutto e quindi mon ha più nulla da perdere può sentirsi libero solo nel seguitare a perdere è un folle. Invece, bisogna ripartire da zero e riprendersi tutto quello che ci appartiene.

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    1. Liberi di scegliere senza condizionamenti sociali e religiosi, è l'unico modo per vivere consapevolmente ed al di fuori di ogni bisogno. non riesco a capire Gus cosa intendi per "seguitare a perdere", riprendersi cosa ? Mi spieghi?

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  7. Gus vince perché è nel Giusto. Ne invidio molto la certezza e la pacatezza d'animo. Io credo in Dio. Ho solo tolto un po' di quella zavorra che la religione gli appiccica addosso per tenerlo coi piedi nel nostro fango. Un Dio troppo distante diventa faticoso. Un Dio che ci avesse regalato solo questa vita diventerebbe incomprensibile, pensa. "Solo" questa vita.. ;)

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  8. Chi può dire CHI é nel giusto? In ogni caso non tutto quello Che dipende dagli anni, dal carattere e dalle esperienze si deve riportare a Dio. Anche io sono cattolica e credo in Una religiosità di Vita, ma mi rifiuto di avere Una visione unilatérale delle code. Posso solo dire beato lui per le sue certezze, io preferisco vivere col le mille facce della Vita.
    Gus é un oblato o prête?

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    1. Sono più cattolico di un prete perché io vivo la fede con radicalità che non significa essere fondamentalista.
      Il nostro borghesismo si vede a occhio nudo. Il borghesismo è infatti la non radicalità con cui percepiamo il rapporto con Cristo. Se lo percepissimo con radicalità il nostro rapporto con Cristo giudicherebbe tutto. Quello che siamo, quello che facciamo, la vita comunitaria, la notizia del giornale, l'ambiente del lavoro. E lo giudicherebbe come l'aratro che ferisce la terra perché il seme vi penetri e dia frutto: il giudizio di Dio è il rinnovamento generato dallo Spirito.
      E' necessario che cominciamo a prendere sul serio la fede come reagente sulla vita concreta, in modo tale che siamo condotti a vedere l'identità tra la fede e l'umano più vero.
      Così, ad esempio, il rapporto uomo-donna vissuto nella radicalità del rapporto con Cristo viene a galla con la sua esigenza di verità e unità, di fedeltà e di permanenza nel tempo.
      Così l'atteggiamento di fronte alla vita secondo la radicalità della fede diventa rispettoso della persona e della dignità del suo destino.

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    2. Senza quest'atteggiamento radicale la fede diventa una misera religione tascabile e Dio viene visto come il tuo avvocato che deve risolvere i tuoi problemi.

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    3. Sono andata a leggerti, come sai mi hai incuriosito, interessato e sei stato anche volitivo nel dire che tu cancelli chi non ti commenta. Trovo un diaframma a volte nel tuo dire e non rispondo per il momento, a questo tuo commento se non con una domanda ( io sono una rompiballe, voglio capire) essere cattolico e avere una religione di vita (entrambe tue dichiarazioni) che cosa significa per te?

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    4. Sono andata a leggerti, come sai mi hai incuriosito, interessato e sei stato anche volitivo nel dire che tu cancelli chi non ti commenta. Trovo un diaframma a volte nel tuo dire e non rispondo per il momento, a questo tuo commento se non con una domanda ( io sono una rompiballe, voglio capire) essere cattolico e avere una religione di vita (entrambe tue dichiarazioni) che cosa significa per te?

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    5. Significa che se la fede non ti indirizza verso un modo di vita coerente alla Grazia che hai ottenuto, ebbene, sei un inutile bigotto.
      Purtroppo i bigotti sono una maggioranza e io m'innamoro dell'ateo perché non imbroglia, è essenzialmente onesto e scoprirà Dio come il samaritano che percorrendo la strada che da Gerusalemme scende a Gerico vide un uomo ferito e obbedendo alla sua onestà andò a soccorrerlo, a differenza del levita e del sacerdote che fiutavano un imbroglio che non c'era.

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  9. Dedicata a Gingi:

    Leopardi si era innamorato di una donna, poi di un'altra, poi di un'altra ancora, ma capiva che era un'altra cosa quella che cercava dentro il volto di una donna: la Bellezza, a cui nessuna figura di donna rendeva totale giustizia.
    Scaturì allora in lui quella che si può giustamente chiamare preghiera, la preghiera di un ateo:

    Se dell’eterne idee L’una sei tu, cui di sensibil forma
    Sdegni l’eterno senno esser vestita,
    E fra caduche spoglie
    Provar gli affanni di funerea vita; O s’altra terra ne’ superni giri
    Fra’ mondi innumerabili t’accoglie, E più vaga del Sol prossima stella T’irraggia, e più benigno etere spiri;
    Di qua dove son gli anni infausti e brevi,
    Questo d’ignoto amante inno ricevi.

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    1. l'ultima strofa della poesia Alla sua Donna, non poteva che essere l'optimum per quella ricerca di Bellezza che non si ferma alla figura ma va oltre verso un desiderio che è quasi un preludio alla conversione. Grazie, mi spiace che questo trasloco in corso prenda il mio tempo, ma vorrei scriverti altro e a lungo.

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    2. Gus carissimo, a modo mio ho risposto con i due post , pubblicati dopo questo.
      In essi e mei loro commenti vi è quello che penso, e parte di quello che ti avrei risposto.
      Qui ti dico solo che la dedica della poesia, mi ha emozionato, e non avevo da tempo incontrato qualcuno che mi stupisce e mi meraviglia, intesa come verbo, ma anche come sostantivo.
      Sono giorni di pesanti decisioni, sono andayta alle poste, poi all'agenzia, strappato il biglietto che doveva essere usato oggi, ne ho comprato uno per domani l'altro, ma intanto ho chiesto un folder per la Grecia, anni fa lessi di una isola vergine e bellissima, senza alberghi,la più vicina alla Turchia, questo è il sogno di questa sera, natura mare e solitudine in una casetta da pescatori.... sarà la mia povera estate, con tanto amore ma solo mio.

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    3. ops tanti errori di battitura...promesso da domani non scriverò più senza occhiali.

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