20 giu 2017

Tutti Vicerè


Old Family Foto di Strega Bugiarda - Villa Tasca-Santa Margherita Belice
Quando mi prendono le paturnie del mio stato felice, sono isolata ma in bellissima compagnia, e come una volta, con le gambe attorno al braciere, sorrido ai racconti e ai ricordi.
Rammentate quando parlavo di personaggi particolari? presenti in ogni paese o città? Quelli con le loro fisime, i loro tic, le loro passioni, quelli che erano "lo scemo del paese" il pazzo, l'elegantone, lo sciupafemmine, il giocatore, tutti attorniati da un'aura di simpatia, eleganza, curiosità ed unicità...? Ebbene oggi ne spolvero qualcuno e li riposiziono in bella vista, non c'è bisogno di raccontare di nuovo del voto fatto dal Principe Alberto Monroy di Pandolfina che per due anni, a cavallo fra '800 e il '900, camminò nel parco della sua dimora in quel giardino che era Palermo.
Oggi, mi piace ricordare le parole della sorella di mio padre "Don Ciccio Cupani, è arrivato, stamani ha mandato la cassetta di arance, significa che questa sera verrà a trovarci".
Storia che si ripeteva ogni volta che arrivava a Rocca, e lui, il barone si ostinava a far recapitare le arance, in una casa in cui fra le foto di famiglia ci sono questi ricordi. 

Old Family Photo ...si colgono.



si contano....

si incartano....
si incassano..... Carra 1909 
Lo faceva per annunciare la visita, ma niente in confronto al sistema di sveglia mattutina che adottò per più di quarant'anni.
Viveva solo a Palermo e la sera si spediva regolarmente in città un telegramma, così ogni mattina veniva svegliato da uno squillante grido del postino " Barone Cupani, telegramma!" sveglia che a lui piaceva moltissimo.
E non si incontrano più tipi come il principe Gaetano Belmonte che per decenni tenne impegnata una camera al manicomio di Palermo, in caso che un giorno ce ne fosse improvviso bisogno! Lucida previgenza!!
 I più geniali, impertinenti e scherzosi erano Lucio Casimiro e Giovanna Piccolo di Calanovella ed il cugino Giuseppe Tomasi di Lampedusa.
Casimiro, diafano, elegantissimo e tranquillo, aumentava con un certo compiacimento l'aura di mistero e spiritismo, dicendo alle visite non bene accette, "Lo spirito mi sta dicendo che la sua presenza non è gradita", e non faceva entrare qualcuno dalla porta giardino dicendo " fermo fermo, sta passando il mio amato cane,non lo vede? " mentre "campieri" e gente del paese scappavano alimentando dicerie di sedute spiritiche che Casimiro, da profondo studioso, non faceva per non disturbare le anime, nel dubbio che la teoria delle "vaganti" potesse essere vera.
Lucio, invece, mentre per casa declamava in tedesco antico, si nascondeva dietro le porte per fare al passaggio di chiunque, personale, amici o visite, un piccolo balzo e un "Boooohmmm". Uscendo, preferiva la moto, e con i pantaloni alla zuava, una sciarpa al collo, elegantissimo nei suoi twidd inglesi, cavalcava il motore,  seguito da Giuseppe in Topolino, o Alfetta.
Scherzavano su tutto, ed avevano i loro nomignoli di famiglia, la madre la chiamavano, Gattarella, mentre il cugino Giuseppe Tomasi era il "Mostro", cosa che allo stesso Principe di Salina piaceva moltissimo ed approfittava anche per firmarsi così.

Cartolina a firma Tomasi di Lampedusa coll StregaBugiarda
Sono tanti, gli aneddoti che potrei raccontare, ma i post sono post ed io,logorroica, so di annoiare, parlando di mondi estinti...  di mondi in cui gli ospiti erano ....
Postcard a Firma Camilla Cederna coll. StregaBugiarda
Ma leggo tante cose, diverse da quelle dei miei ricordi e allora mi sento di chiedere? a proposito delle sedute spiristiche vi è mai stato qualcuno che possa dire: "io c'ero?"

35 commenti:

  1. Splendidi, interessanti, affascinanti ricordi.
    Non ho potuto non pensare a un certo romanzo appena uscito e che ne contiene tantissimi (la maggior parte più recenti, del 1978, ma anche alcuni più antichi)... ma poi mi dicono che spammo... :-))))

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    1. Zio Scriba, non spammi non spammi... se parli del tuo sono venuta a trovarti e appena posso...solo pochi giorni... clicco e lo acquisto... se parli di altro dimmi, e vuol dire che cliccherò per due... una abbraccio
      e un sorriso

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  2. Bellissimo questo racconto dall'tri tempi accompagnato
    da indimenticabili foto
    ciao buon fine settimana.

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    1. Tiziano caro, parte dei fatti sono avvenuti che io non c'ero, per le foto di Carra non ero neanche in mente sono di un buon mezzo secolo precedente alla mia nascita, ma tutto quanto io ricordo di parole e fatti a cui ho assistito non sono di un'altra epoca. Tutti noi abbiamo un solo tempo ed allora come ora, il mio unico tempo è la mia epoca.
      Approfitto per chiarire un concetto, contesto chi dice "alla mia epoca" poichè se è ancora in vita è anche questa la sua epoca, e agisce ed usufruisce di cambiamenti sociali che anche essi appartengono alla sua epoca.
      Io sono dell'epoca del pc e della casa robotizzata ma anche di un un meraviglioso luogo di vacanze dove non c'era l'elettricità... e tutto nel mio tempo.
      Sono sempre lieta di leggerti e aver piacere della tua presenza.
      Un sorriso

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  3. Un tuffo nei ricordi propri o altrui, credo sia sempre balsamico.
    Un tempo credo ci fosse una certa "aurea" attorno a personaggi comuni o altolocati che fossero, distrazioni ce n'erano poche dunque le storie o leggende che si tessevano su questi personaggi erano certamente notevoli e degne di essere tramandate.
    In un certo senso, io ho visto finire tutto questo con mia nonna, era lei che ci narrava stranezze molto particolari che noi nipoti faticavamo a credere che fossero vere :)
    Ciao cara streghetta, post molto simpatico, che mi ha permesso di evadere dalle brutture dei nostri tempi.
    Francesca

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    1. Francesca cara, grazie delle tue parole, sai la mia vita che non è una di quelle vite che si racconta in due miniti ma ci vogliono tanti anni a viverla, ha tante di quelle cose da raccontare che io stessa mi stupisco, ma anche la fortuna di essere nata fra personaggi famosi e averne frequentato altri arricchisce esperienze e parole, ma vorrei tanto avere la tua bravura che con una immagine racconti miliardi di cose....
      Un bacione
      gingi

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    2. Non sottovalutarti mia cara.
      Io credo che quasi sempre la bravura sta nel saper cogliere la miriade di cose che un'immagine ha la presunzione di voler raccontare. Il "saper vedere" è segno di ricchezza interiore e, da quello che leggo di te, credo che tu ne abbia da vendere :)
      Un abbraccio
      Francesca

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  4. Signora, ignoravo l'abitudine del barone Cupani che somiglia per certi versi al tentativo di riempire lo spazio vuoto attorno a sè. Il Tomasi ne scrisse nel suo romamzo, descrisse questa netta e per certi versi incomprensibile astrazione dal mondo corrente di coloro che culturalmente appartenevano ad una dimensione esistenziale diversa. Nel ballo a palazzo Ganci l'umanità in trine e frack probabilmente credeva veramente che la loro stagione non potesse finire mai; l'USA air force nel maggio del 43 diede loro una secca e definitiva smentita.
    Non si sopravvive a se stessi, non è possibile congelare i mille congegni che fanno di tanti particolari una società complessa.
    Tuttavia per chi seppur brevemente ha conosciuto questo tipo di umanità e cultura è molto difficile non pensare che almeno di essa dovrebbe serbarsi il ricordo intellettuale. Il Lucio Piccolo di Calanovella è l'autore dei " Canti Barocchi", Giuseppe Mostro scrisse " il gattopardo"; non resta solo il ricordo di stranezze e snobistiche scelte a metà strada fra il divertito , l'ironico e il sinceramente voluto, c'è una profonda e amara riflessione sull'esistenza culturale dell'uomo nel suo universo, una trasposizione letteraria assoluta e di gran livello.
    Per certi versi potrei dire che certi gesti erano solo l'aspetto propedeutico ad una meno risibile considerazione della metafisica umana: la vicenda umana terribile di Raniero Alliata, dei suoi ultimi 20 anni asseragliato nel palazzo cadente assieme alla consorte norvegese (credo) preso dal vortice di convinzioni storiche astratte ma funzionali a un'idea precisa ( essere l'ultimo dei principi del Sacro Romano Impero... una clausura terminata con lui nel 1965, tutto questo non potrebbe avere senso se non in un contesto fuori dai canoni usuali. Raniero fu un entomologo di valore internazionale, visse e morì solo; dei canti barocchi pochissimi conoscono l'esistenza, il principe Salina è l'unico di cui si parli ancora ma credo per pochi anni ancora. C'è una severa lezione in queste esistenze a metà strada tra il vero e l'irreale, qui il " sic transit gloria mundi" diventa il viatico per una lettura più attenta della poesia del vivere. Ma forse straparlo signora, i suoi ricordi si tendono verso i miei e, assieme, volano via. Non credo vi debba essere più di un leggero rammarico per una saga che è terminata da tempo anche se non c'è nulla di più spettacolare, più appassionante, più artisticamente stimolante di una generazione che si mostra nella sua agonia. Ti prego perdona la mia lunga intromissione...ma mi sono limitato
    Enzo

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    1. Io vedo la cosa caro signor Enzo, come un gioco ironico con se stesso le cose e gli uomini... data la troppa compagnia di nipoti e figli sia al piano superiore che nel palazzo accanto.
      Per quanto riguarda Tomasi ed i Cugini, vivevano nel loro mondo ben consapevoli che al di fuori di loro non vi fosse più una società da condividere e frequentare, ma questo è un concetto che non ha bisogno di aspetare il '43... era ben radicato già dal 1860.Comunque tutti, sorridenti ed appagati si lasciavano rubare in pace, lieti di non far parte di una genia di predoni, che hanno saputo ampiamente rappresentare nelle loro creazioni, e dai quali non hanno saputo, ma neanche voluto, difendersi.
      Per Raniero Alliata la mia visione non è certo quella di un asserragliato, anche se lontano da ataviche abbondanze. Di lui è più giusto ricordare i suoi criteri tassonomici, che ricordano Linneo, ma anche le schede del computer, a lui sconosciute,che ne fanno uno degli ingegni più solidi del Novecento italiano, seppur con tutte le sue stranezze. Ma questa tua citazione mi ha dato l'imput per un post che scriverò con la mia solità lentezza....quando mi sentirò in vena.
      Questa bellissima appassionante saga credo sia giusto, che nella omologazione verso il basso di una società senza cultura, ma solo settorialmente informata, sia ricordata da pochi poichè non sarebbero scritti, poesie, collezioni,immagini, acquerelli eccezionali se dovessero essere attrazioni di chi si droga di telenovele, grandi fratelli e c'è posta per te.
      Felice di averti letto a lungo, solo così si possono esprimere i propri concetti... e so che ti sei limitato, anche io mi limito sempre.
      Gina

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    2. Vedi Gina, al di là di tutto, tu finora sei l'unica con la quale se parlo del principe Raniero posso aspettarmi una risposta vera. Non c'entra la concordanza ma lA STORIA e il suo divenire sociale. Per me è una consolazione non da poco.

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  5. Sembra di leggere Brancati... bello anche il commento qua sopra! Ci sono, vedi? Ogni tanto riesco a venire a leggere e mi incanto, vorrei sedere ad ascoltare sulla tua terrazza affacciata sullo stretto, se non ricordo male. Questa gente , bisogna dirlo, aveva anche poco da fare! E il tempo si riempiva di visioni, di arte e anche di nulla , mentre forse io invidio quei contadini che colgono le arance, come vorrei , una volta, cogliere le arance come da noi l'uva o le olive, una giornata intera!

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    1. Lorenza che piacere leggerti, la mia terrazza non è sullo stretto ma di fronte alle Eolie, e la sdraio ti aspetta se e quando vorrai.
      Questa gente era abituata da sempre a gestire la noia, il tempo, e poteva dedicarsi alle proprie passioni.
      Giovannoa di cui parlo era una botanica conosciuta a livello mondiale, e qualche ibrido, da lei creato, ha il suo nome...credo che tu e lei, avreste potuto trascorrere insieme bellissimi pomeriggi in giardino....
      In Chianti ho vendemmiato e raccolto olive... giornate bellissime e straordinaria la festa ed il pranzo di fine vendemmia.
      Un sorriso.

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  6. Non so cosa mi possa ricordare questo tuo post, ma di sicuro, come tante altre volte con tuoi scritti, vado oltre la storia, che pure amo tanto, per entrare in un clima di poesia!

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    1. Adriano come al solito sei troppo buono, ma quella gente e quel clima, è ed era veramente in vetta per poesia di vita e poesia in versi.

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  7. Penso che passerei le mie giornate più belle,se avessi tanta materia di ricordi da guardare,riguardare, archiviare,aggiornare.Le foto poi sono la testimonianza viva del nostro ieri,e quelle che hai pubblicato sono pagine di storia,la storia che così vividamente custodisci e generosamente codividi con noi.
    Fra i tanti lavori,per sbarcare il lunario,mio padre lavorava anche con i bozzetti per le carte per avvolgere le arance.Faceva da tramite fra i produttori di agrumi principalmente siciliani, e le tipografie,cercando cose nuove e muovendosi fra Calabria e Milano.Scusa questo ricordo personale,suggerito dalle foto.
    Sereni giorni.

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    1. Sai chicchina le giornate passano troppo in fretta ed io fra le cose da sistemare e quelle che voglio fare ed io mi sto confondendo.
      Comunque adoro la storia e le storie, tutti noi siamo quello che siamo per il nostro passato, le nostre esperienze e le nostre curiosità....
      Bellissimo il tuo ricordo personale, io anni fa sono rimasta affascinata da una signora di verona che faceva la grafica per le etichette del vino.... un lavoro creativo che non credevo fosse tanto importante...
      Un sorriso

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  8. Questa è Storia intrisa di Umanità.
    Io un giorno avrò poco da raccontare, ma potrò dire di aver incontrato tante belle Persone.

    Grazie. Arcangela

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    1. Le vite di tutti noi sono degne di racconti, pochi o molti che siano sono sempre unici e semplicemente e solamente nostri.
      Arcangela io vorrei poter dire di aver conosciuto e guardato negli occhi tutte le magnifiche persone che incrocio in questo grande mare...ma rimarrà un desiderio per la maggior parte di esse...
      Un sorriso

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  9. Logorroica, logorroica, ma quando mai? Mi sono divertito un mondo a leggere gli aneddoti da te raccontati ed ho avuto il piacere di sapere che non solo a Venezia vivevano tipi strani. Solo due soprannomi. "Voglio morire" (detto da uno stabilmente ubriaco ed al quale noi rispondavamo in coro "si, ma in una botte di vino" e "Musica e recia", un mendicante che si piazzava davanti i bar, appoggiava lo spartito su un orecchio e cantava (o piuttosto mugolava") per poi fare il giro con il piattino.
    Per quanto riguarda le sedute spiritiche ho provato a parteciparne ad una e dopo 5 minuti il medium mi ha buttato fuori perché mi mettevo a ridere. Buona serata.

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    1. Elio, il mondo è cambiato, magari i tipi particolari ci sono ancora..ma non abbiamo più il tempo e il modo di gustarceli e coglierne i tratti.
      Per le sedute mi riferivo a Casimiro Piccolo di Calanovella, di cui scrivono fosse uso a farne, cosa che a me risulta non vera, per cui chiedo se qualcuno fosse mai stato presente. Tutto qui.
      Un sorrisone a te

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    2. Avevo capito male, credevo volessi sapere se qualcuno di noi avesse partecipato a sedute spiritiche e ti chiedo scusa. La prossima volta che passo spero di trovare un nuovo post. Un amichevole abbraccio.

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  10. Che divertente questa carrellata di strani personaggi. Oggi credo non possano più esistere tipi stravaganti. La nostra società ha appiattito tutto.

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  11. Ambraaaaaaaaaaa ben tornata, felice di leggerti, e come al solito pragmatica ed essenziale cogli il nocciolo della questione.
    Questa olologazione e globalizzazione rende anonimi anche i geni...;-))
    Un abbraccio forte forte

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  12. era un po' che non riuscivo a stupirmi così...
    grazie

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  13. Un tuffo nel passato, un passato che parla ed è vivo ancora in te! Cosa può esserci di meglio? Un post piacevolissimo da leggere con attenzione e gusto!.
    Ho lasciato un pensiero anche nei post precedenti che avevo perso... Sono contenta di esserti venuta a trovare, finalmente, e di averti trovata serena e assai tranquilla tra questi bei ricordi. Un abbraccio

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    1. Paola cara, sono serena, ma qualcosa è cambiato in questo ultimo mese... debbo ancora capire...
      Ti ringrazio sempre per la tua presenza e la primavera se tutto adrà secondo i "desiderata" dovremmo vederci...
      Un caro abbraccio

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    2. Saverio ed io ne saremo felici. Ti auguro tanto bene

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  14. cara, con questi ricordi dovresti scrivere un libro... io lo comprerei subito!

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  15. Mentre ti leggo con interesse crescente ed immagino questi personaggi
    così ben descritti, sento nello stesso tempo questa tela malinconica
    che avvolge il tutto.
    A volte è difficile commentare senza entrare troppo nel personale,
    questo mi capita con te. Penso dipenda dal fatto il post è fatto
    con la tua vita. Era meglio se ti dicevo solo ciao, invece di incasinarmi con le parole.
    Allora ciao ciao.

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  16. Ciao Gina volevo aspettare ancora un po', pensavo che la MIA sensazione di abbandono si esaurisse da sola, che fosse errata o comunque esagerata. Hai scritto una frase che mi ha lasciato in bocca un sapore che conosco bene "qualcosa è cambiato in questo ultimo mese... debbo ancora capire..."
    Non so se lo hai capito so soltanto che restare è veramente difficile e che le stagioni trapassano Sempre. Con affetto
    Enzorasi

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