21 ago 2020

Sta restando solo U LIOTRU

 Da tempo non racconto di me, delle mie esperienze, emozioni e sopratutto del deleterio stato d'animo che mi invade appena ho a che fare con il mondo esterno.

I miei contatti giornalieri o quasi, sono con i fornitori, e loro, tutti, dalla farmacista al fruttivendolo, sono gentilissimi, veloci, e pronti a soddisfare ogni mio desiderio. Ma qui c'è di mezzo l'interesse, e si capisce il perchè di tanta cortesia.

 Per il resto Catania ha centuplicato i suoi difetti atavici. Orgogliosa di sentirsi la Milano del Sud, non è mai stata una città signorile ma quasi esclusivamente commerciale . le poche famiglie aristocratiche sono in via di estinzione, i professionisti di antica "nobiltà forenze" o altri si contano sulle dita di una mano. Il resto, figli e nipoti che anche se nel DNA hanno del buono, debbono operare in una società fatta di politicanti senza studi, e sopratutto, di quel popolino unico che gira per locali, ristoranti e apericene fatto da idraulici, garagisti, lavaggisti, posteggiatori , baristi e commercianti, senza tradizioni. I signori per bene sono chiusi nei loro palazzi o nelle ville degli anni 60/70 del secolo scorso e non frequentano alcuno. e si "concedono " fra di loro.

Sono finiti gli antichi e signorili negozi di Nello, e Tea Riccioli, e ancor prima quelli di Lina Avola, del Dott. Panto o di Giovanna Asmundo, e potrei nominarne altri; adesso fra gli storici uno in via XX Settembre, alterna griffe note ad abiti di medio prezzo, e di dubbio gusto, per accontentare quelle persone che si sentono gratificate a comprare in questo luogo, e forse le uniche che  oramai posseggono una certa liquidità, per osare di entrare ove in tempi passati si sarebbero sentite fuori posto. 

Per il resto,  franchising e librerie sono affidate a ragazze che non conoscono nemmeno i nomi dei colori o non sanno cosa è un tessuto, mentre in libreria vi sono ragazzi che forse non hanno mai letto un libro.

Poi ci sono i titolari, sui quali non è possibile parlare, perchè sarei passibile di querela, niente di niente conoscenze nessuna deontologia professionale, nessun rispetto per la clientela....

Questo è il catanese , tranne pochissime eccezioni, e da buon ignorante parla di Palermo dicendo che è città senza gusto, che gli ambienti sono chiusi, non riconoscendo e non sapendo che sta parlando di una antica CAPITALE che in questo momento è "soggetto di un rinascimento sociale, culturale e cittadino, e che la gente elegante di Catania va  a comprare a Palermo. 

Questa è la prima parte, ma Catania si merita altri post. Infatti al peggio non c'è fine.





12 commenti:

  1. Mi sa che sei un po' razzista verso chi ritieni inferiore. Forse non ti sei accorta ma la nobiltà è finita, lo aveva previsto anche il nobile Salina, con l'avvento della Repubblica.
    Ciao fulvio

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Gentilissimo Fulvio, vedo che non hai prestato attenzione a quello che ho scritto, oppure non possiedi le coordinate per comprenderlo.
      Trovo che però non ti fai mancare giudizi e pregiudizi. Purtroppo la nobiltà quella culturale e onesta del contadino, del pescatore, dell'artigiano del professionista, del commerciante e di gran parte di professionisti e politici è finita, e la nobiltà a cui ti riferisci tu, non ha perso i titoli nobiliari, ma soltanto i privilegi sociali e giuridici che in uno stato republicano non hanno motivo d'esistere. Per quanto riguarda Tomasi di Lampedusa ti consiglio di leggere il libro, in quanto i concetti espressi dal protagonista, principe di Salina, erano ben lontani dal parlare 87 anni prima di Repubblica.
      Altro consiglio è quello di far sapere, quando entri in casa di qualcuno, chi sei e cosa scrivi.
      Per quanto riguarda l'aggettivo che hai usato, in un primo momento ho avuto un attimo di "repulsione", ma poi ho pensato se razzista significa far parte di un gruppo che non ama gente appartenente ad altro gruppo diverso, allora io sono razzista, e lo sono verso la stupidità, la maleducazione, l'ignoranza, la mancanza di eleganza sentimentale e sociale.
      Ti ringrazio per il commento, mi ha dato modo di spiegarti meglio e di conoscerti un po'

      Elimina
  2. Il tempo cambia le cose, generalmente in peggio.
    Bacio Gingi.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Caro Gus, il tempo è tante cose inseme ed a volte è anche una medicina. Viviamo in un'epoca in cui molta tecnologia ci ha soffocato, e ci siamo dimenticati di quell'umanesimo di cui avremmo tanto bisogno.certo abbiamo perso mole cose "belle"
      Un affettuoso abbraccio
      Gingi

      Elimina
  3. Qualcuno leggendoti scambia la nobiltà culturale e di stile con quella esclusivamente economica: come è evidente anche i blog stanno degenerando come è normale oggi. L'incomprensione concettuale e terminologica fa il paio con quella sintattica. Razzista poi è diventato un epiteto talmente sfruttato e usato a sproposito che sarebbe meglio diventasse obsoleto.
    Non sono catanese d'origine...forse nemmeno d'adozione ma vivo a Catania da più di trentanni e comprendo bene ciò che scrivi. Palermo è una dimensione diversa e chi vuol intendere intenda.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Caro Enzo,
      è un piacere avere un tuo commento, anche perchè le tue parole mi confermano di essere compresa. Quando leggo certe cose, poi vedo delle interviste, e ascolto i ragazzi che dovrebbero essere le classi dirigenti di domani, provo pena, una grande pena.inoltre, non riesco più a guadarli con serenità, non hanno un piccolo tatuaggio, un nome, un ricordo, ma sono tappezzati come i galeotti di SingSing, fra 10 giorni parto,giardino, cancello spiaggia solitudine, sta finendo che amo solo me stessa...
      Un abbraccio grande

      Elimina
  4. Accipicchia se rimango sconcertata, cara Gingi.
    Ho un quarto di sangue siculo e quando venni in Sicilia (Siracusa ma anche a Catania) un secolo fa, conobbi solo la gentilezza, l'affabilità, la galanteria e l'ospitalità anche...esagerate, se vogliamo.
    Ma ti parlo della mia esperienza di tanti, tanti anni fa.
    Tutto cambia e non sempre in meglio.
    Un abbraccio Susanna

    RispondiElimina
    Risposte
    1. In questi ultimi trent'anni molto è cambiato, con internet e gli smart anche la socializzazione, ma non essere sconcertata, se torni sarai sempre accolta con affetto, gentilezza e grande ospitalità, la tragedia sociale ed educativa riguarda il mondo e la globalizzazione, e come dicevo nel post le cose peggiori sono quelle che saltano di più agli occhi.
      Vieni, catania e Siracusa, sono ancora più belle di prima, (se fosse possibile) e tanto per parafrasare un siciliano famoso "la sicilia è bellissima, peccato i siciliani e lo scirocco"
      Un abbraccio a te
      Gingi

      Elimina
  5. Come ti capisco! Tu dici "questo è il catanese": io direi questa è la nostra società. Una società dove la maleducazione, la bruttezza, l'inciviltà, la sciatteria, l'omologazione, il consumo di massa e la tecnologia sempre più invadente ormai forgiano usi, costumi e comportamenti. Dobbiamo aspettare e augurarci il meglio - cara Gingi - ma prepararci al peggio...Un caro saluto

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Pochi giorni, una vista oculistica e poi via lontana ed isolata in un posto con un giardino sulla spiaggia. Mare e passeggiate anche in inverno con la tramontana che spettina e usa gli abiti come vele. molti libri, nessun lavoretto e ricerca di Vipassana che non sono mai riuscita a fare come si deve.
      Il ritorno è previsto per fine giugno prossimo. Con tutto questo, credo che sarà ugualmente difficile disintossicarmi da questa illusoria civiltà, e cancellare ferite ricevute ingiustamente e gratis. Ricambio il saluto con un fraterno abbraccio.

      Elimina
  6. Risposte
    1. Se riuscissi a raggiungerla sarei una illuminata! Azzerare il pensiero del tutto non credo sarà mai possibile per me, e credo anche per tutti quelli la cui cultura è lontana dalle filosofie orientali.
      Ciao minimo. benvenuto.

      Elimina