30 mag 2017

LA CASA DEL GELSOMINO


IBRAHIM 'ABD al-MAGID




La casa del gelsomino è una decadente villetta in una strada della vecchia "Alessandria",dove vive il protagonista, un uomo mediocre, che rappresenta tutta una generazione di "esseri" delusi e rassegnati.


E' una casa avvolta in un alone di mistero e di leggenda, specchio malinconico di una seducente "Alessandria" che non c'è più.

Vado avanti ... questo era un post dell'ottobre 2007, il blog compirà 10 anni in settembre,  se riesco ad avere un po' di costanza, per quella data i miei post saranno nuovamente tutti visibili.
La Casa del Gelsomino, era, o forse lo è ancora, il mio nick in skipe, usato tantissimo ai tempi delle cast, quando ci si conosceva nelle conferenze a tema.


29 mag 2017

IL GRANDE GATSBY



Libri : IL GRANDE GATSBY

di Scott Fitzgerald


Due sono le cose che mi accompagnano, sempre, la musica e il "sentimento" della lettura.

Un grande scrittore contemporaneo (Coelho), ha scritto, che oggi non c'è bisogno di trascinarsi dietro il peso dei libri. Se ha un pensiero o una curiosità, va al pc, e può esaudire.... si esaudire "'informazione",ma la lettura è altra cosa e merita un post a parte.

Ci sono libri che non puoi dimenticare.

Ad un certo punto ti viene voglia di riaprirli, magari mentre cerchi di dormire, mentre a letto stai pensando ad altro, o mentre ne stai leggendo un altro.... che apre un interruttore su una frase un ricordo, una sensazione.

Allora, a piedi nudi, arrivi allo scaffale, prendi il libro, accendi la luce, ti accucci in poltrona. E' notte, fa freddo, non importa !!

Cominci a rileggere frasi che ricordavi così bene, come se avessi incontrato nuovamente un vecchio amico, ed hai l'impressione che quelle frasi valgano ancora, e che così sarà anche in futuro.

Ed uno di quei libri è Il Grande Gatsby, e quell'amico è Jay Gatsby.

L'America ruggente del jazz, degli anni 20, del proibizionismo è il posto da cui egli proviene.

La baia di Long Island, prima della grande depressione, prima delle rovine del sogno americano.

Leggi la sua storia, quella di un amore mai dimenticato, e di tutto quel che Gatsby ha fatto per riaverlo, delle ricchezze che ha accumulato, del nome che si è fatto, per riconquistare la sua Daisy, oramai sposata ad un altro uomo. Ma il grande Gatsby, non è solo questo, è la storia di Jay Gatsby e dei tormenti che ci spingono, delle zone oscure che ci invadono.

La sua caduta, il fallimento a cui va incontro, è la caduta del sogno americano, il gesto di chi sfiora appena un paradiso irraggiungibile, che si trasforma presto in un inganno.

Una storia di attese e solitudini, un libro sulla memoria sulla speranza di annullare il tempo.

"Non si può ripetere il passato ?" dice Gatsby "Ma certo che si può".

Ed invece è un tentativo disumano. (Il passato è l'unica cosa presente, ma solo nel pensiero) E' solo un grande sogno perchè, in realtà, il mondo sta cadendo a pezzi. Quando torni a letto stai pensando a lui, in piedi sul prato della sua villa che guarda la baia di Long Island, lo pensi mentre fissa le dune verdi del giardino di Daisy, la donna che non potrà mai più riavere.

Lo pensi come un uomo solo, lo pensi così come, molto spesso, più di quanto tu non voglia, pensi a te.


27 mag 2017

Ritorno a pensare


Non so se alcuno ha la curiosità di leggermi.... io , "mi sono mancata moltissimo".e mi sono mancate tantissimo alcune presenze che sento vicine attraverso questo monitor. Debbo svuotare il sacco di tutte le cose che avrei voluto scrivere ed esternare quello che, gli avvenimenti accaduti, subiti e provocati, mi hanno fatto pensare.


Ricordando James Hillman e il suo "LA FORZA DEL CARATTERE" non sempre è giusto cedere al fascinoso luogo comune secondo il quale chi muore giovane è "caro agli Dei", perchè, così come "il carattere guida l'invecchiamento, l'invecchiamento guida il carattere".


La senilità non è un caso, nè una dannazione, nè l'abominio di una medicina moderna devota alla longevità, ma la condizione naturale e necessaria affinchè si verifichino l'intensificazione e la messa a punto del nostro carattere, del nostro sentire....ovvero della forma del nostro durare.


Ma anche se il carattere sopravvive per immagini, invecchiare è una forma d'arte che ogni essere umano deve affrontare, perchè la vecchiaia si configura come una "struttura estetica" che permette di svolgere il ruolo primario di avo, cui ogni anziano è chiamato.(J.H.)


Questi, oltre ad essere concetti etici, sono ruoli naturali, (si diceva: beata quella casa che ha un vecchio in casa) che si stanno perdendo e come paradosso in una società, dove il giovane non ancora caratterialmente formato, vive l'assurdità di essere "esteticamente essenziale", subisce la contraddizione della sua inutilità.... e al tempo stesso non riesce più a rispettare, quella forma d'arte (maturità, invecchiamento) che anche egli dovrà affrontare come condizione necessaria per mettere a punto il suo carattere.
Scritto nell'ottobre del 2007, oggi ancora più valido

26 mag 2017

Le Mie Radici

Tutti i pomeriggi viene a trovarmi un amico, un amico di quelli che puoi dire, ti ricordi quando?...e si può andare a ritroso nel tempo  di cinquanta anni, le nostre famiglie, invece, hanno rapporti documentati dai primi anni dell'800. Mamma mia, due secoli!

Lui è stato sopraintendente alle belle arti e lo scorso anno, in qualità di presidente del Rotary, ha pubblicato una chicca  rivolta alla diffusione di studi sui tesori dei nostri luoghi. Alcuni giorni fa, con dedica a "strega bugiarda", mi ha fatto omaggio del libro.
Arriva sempre con un un dono, se non sono arance sono limoni, vecchi giornali di ricami della madre, che trascorreva interi pomeriggi con la mia, sferruzzando, o i libri di un cittadino che ha raccolto proverbi ed aneddoti del nostro paese, e al mio chi è ? al citofono risponde : Arsenio Lupin. 
A noi piace stare a frugare fra vecchie cose.
Lasciata la casa di famiglia due anni fa, non ho molti luoghi dove rovistare, lui, invece, abita da solo in un enorme palazzo, e si perde il conto fra sotterranei, parte mezza interrata, magazzini, primo piano, secondo piano e sottotetti.
Ieri pomeriggio, mi ha portato una lettera di un mio avo, e commentavamo come è difficile seguire il percorso degli oggetti. 
Questo omaggio mi ha indotto a rovistare nei cassetti di uno scrittoio, portato dalla vecchia casa a quella dove abito, senza averne mai guardato il contenuto. 
Ho trovato parecchio di questo uomo che tutti consideravano un mito. 
Ed ho pure trovato documenti in latino con bollo di 12 grani, del Regno delle due Sicilie e due scatole piene di monete.
Viaggiavano molto ed oltre ai nostri tornesi  vi sono i centesimi del governo della Toscana, soldini della Regina Anna-East India Company, Penny di EdoardoVII, centesimi del Granducato di Edimburgo.
Ogni cosa che tocco e vedo mi riporta a racconti ascoltati da piccola  con troppo disinteresse, e mi sembra di sentire le lamentele di una bis bis nonna sempre in lotta con un figlio, poichè il Gran Tour stava durando tutta la vita.


La persona della lettera era il fratello della madre di mio nonno, abitava in Città e per i lunghi periodi che trascorreva in questo ridente paesello, la sua dimora era al Castello.
Di lui si raccontavano molti episodi, ed io qui ne ricordo uno.
Un giorno, un capo ciuma (si chiama così il gruppo di rimondatori), chiese di essere ricevuto, doveva sottoporgli problemi relativi alla organizzazione del lavoro, e quando si senti dire di attendere un po, poiché "voscenza" stava facendo il bagno questi con le mani ai capelli, andò via, esclamando.
" é sempre stato particolare e strano, ma che fosse completamente impazzito, non me lo avevano detto, quali "voscenza e scenza"  non gli chiedo nulla, che può capire uno che fa il bagno a mare in novembre?"
Era fine '800, proprio un'altro mondo e nessuno o pochi sapevano delle sale da bagno.

Rinnovando questo blog, avevo intenzione di ripubblicare man mano i vecchi post, tenendo conto della sequenza iniziale.
Stamani, però, in un blog di Enzo Rasi (nick) in pagine che parlano della Sicilia, ho trovato un invito a leggere un mio post del 2012, esso per il momento non è ancora ripubblicato, ma nell'andare a cercarlo ho pensato di pubblicare quest'altro che ho trovato subito, invitando il signor Rasi, ad usare nei blog il nik e non il cognome, così come sto facendo io.

24 mag 2017

La Matita




La matita è sempre con me, quando leggo, sottolineo quello che condivido, se dissento, aggiungo punti di domanda; appunto ai margini delle pagine nomi, titoli, riferimenti .... metto fra parentesi le frasi che più mi colpiscono.

Poco fa pensavo alle parole non dette, a tutte quelle piccole cose, che rafforzano un rapporto... e la fretta, il lavoro, la corsa col tempo e nel tempo, mi ha rubato molto, troppo, e mi ha costretto a rubare a mia volta, a chi avrei voluto tanto dare.

Le parole servono a trasmettere esperienza, gli esempi o le vecchie storie, a conoscere il "tempo", ma attraverso le parole non puoi passare l'esperienza a nessuno, tanto meno ai figli, a cui puoi solo dare amore ed esempio.

Una matita è su questo scrittoio, per prendere appunti, per segnare i siti che voglio rivedere, per ricordare uno o due contatti che questo magnifico mezzo regala a mille........ ma ho mai raccontato ai miei figli della matita? non so se ricordo bene.... ma è una storia che comincia così....

C'era una volta una nonna che scriveva davanti al camino... mentre il nipotino giocava a terra disegnando con tante matite colorate.

Il bimbo guardò la nonna e chiese:
Stai scrivendo una storia su di noi? su di me?
La nonna, sorrise e....
In effetti sto scrivendo di te, ma più importante delle parole è la matita che sto usando.Mi piacerebbe tu fossi come lei, quando sarai grande.
Il bimbo osservò la matita e disse che non era nulla di speciale e che era uguale a tutte le altre.
E la nonna...
Tutto dipende dal modo in cui guardi le cose. Ci sono cinque qualità in essa, che se tu riuscirai a mantenere, faranno di te un uomo in pace col mondo.

Prima qualità: puoi fare grandi cose, ma non devi mai dimenticare che esiste una MANO che ti guida. Questa mano possiamo chiamarla, morale, etica, intelligenza, logica, Dio.

Seconda qualità: ogni tanto devo interrompere quello che sto scrivendo ed usare il temperino. Questo fa soffrire un pò la matita, ma poi sarà più affilata; perciò sopporta un pò di dolore, perchè ti renderà una persona migliore.

Terza qualità: la matita ci permette sempre di cancellare gli errori.E correggere qualcosa che abbiamo fatto non è uno sbaglio, o un male, ma qualcosa di essenziale per mantenerci sulla retta via.

Quarta qualità: ciò che è davvero importante nella matita non è il legno o la forma esteriore, ma la grafite che è all'interno. Quindi stai sempre attento a quello che succede dentro di te.

Quinta qualità: la matita lascia sempre un segno. Quindi ricorda che tutto quello che farai nella vita lascerà tracce, e quindi cerca di essere consapevole di ogni singola azione.

Ho poco da aggiungere, ed invece di scrivere i mille modi in cui una matita può essere dura, rigida, morbida, calda nel tratto, fragile.... aggiungo qualche immagine...e sottolineo che tutte, ma proprio tutte "ottemperano" ad uno scopo e servono ad uno specifico uso.








23 mag 2017

Il mio navigare

CERTEZZE

Certezze è stata scritta in un lontano settembre del 2007, il giorno prima che io partissi per Pomaia, dove al Lama Tsong Kapa, ho tascorso un mese fra gli alberi, la lettura, i corsi sulla rabbia, e qualche scappatella a Castiglioncello, in ricoro dei VIP degli anni 60.
Invece il navigare ricorda i tempi felici di quando appena mi era possibile abbandonavo tutto per raggiungere il velista ed la realizzazione del suo sogno, mio fratello.





Ciao, caro blog, non ti ho abbandonato, ho fatto un viaggetto breve breve; e poi, ieri ed oggi, sono stata al mare; prima di partire volevo godermi questa magnifica e prolungata estate.
Adesso andare al mare è magico.... , nulla disturba la natura, il sole impone la sua presenza con dolcezza, il mare si è rasserenato, non più infastidito da grida, ragazzi giocherelloni, da confusioni di lingue e suoni, ed è ceruleo, trasparente e quasi senza onde...Senti la grandezza del creato, così, ho ricordato le lunghe ore di navigazione, la notte, quando, felice che fosse arrivato il mio turno, capivo di far parte del tutto, ricordo il cielo stellato "tangibile", risento il rumore del mare che accarezzava lo scafo, rivedo l'orizzonte circolare.... e... provo ancora la "meraviglia" della sensazione d'immenso.

Cullata dalle acque, pervasa dal forte odore del mare sorgevano spontanee le domande dell'esistenza, della creazione, del nostro cammino, ed allora senti addosso la mano di un essere superiore che ha saputo e potuto attuare un progetto.... molto ..molto più grande della più geniale mente umana.

Non posso attingere al salvadanaio delle parole, non trovo quelle che esprimono quanto sento, provo, ricordo, o forse noi uomini non siamo stati capaci di "costruire" quelle adatte.


Mi voglio affidare a qualche immagine.... se qualcuno di voi le vedrà, saprà sicuramente leggere molto di più di quanto io sappia scrivere.

22 mag 2017

GNOMI MALIZIOSI


 Settembre 2007

Sta accadendo che si riesumino termini arcaici, o comunque riguardanti parole mitologie nordiche per descrivere chi si affaccia in maniera "piccina" al più moderno degli elettrodomestici.


Ok OK non vi arrabbiate, ma come lo vorreste chiamare questo aggeggio, che oramai ha la maggior parte di utenti nelle casalinghe, pensionati/e, uomini e donne soli, mariti curiosi, femmine abituate a vivere con la ruota di scorta ??... e si..... non si sa mai... in caso di bisogno!!


TROLL cantare allegramente, stornellare, pescare, o passare in giro (la bottiglia a tavola) e tanti altri significati, ma nel suo significato mitologico è lo gnomo malizioso.

Nel regno del nuovo elettrodomestico per troll si intende un soggetto che interagisce con la comunità del web con messaggi provocatori, spesso stupidi, volgari e fuori tema.

Da non confondere con i "troll naturali" che irritano con i loro bla...bla... bla....e che .... non conosceranno mai una "deontologia dell'etere".

Parlo di quelli che, (isolati, piccini, e poco visibili) hanno malizia nei pensieri e nei comportamenti,ma sono così naturalmente, sono da comprendere e non hanno atteggiamenti provocatori.

L'obbiettivo del TROLL, invece , è causare una catena di insulti (flame war), prendendo posizione in modo plateale, arrogante, superficiale, su un argomento che si discute.Un troll particolarmente tenace e fastidioso può effettivamente scoraggiare gli altri utenti e causare la fine di una comunità virtuale. Se un troll viene invece ignorato (cosa che in genere rappresenta la contromisura più efficace), solitamente inizia a produrre messaggi sempre più irritanti ed offensivi cercando di provocare una reazione, per poi abbandonare il gruppo (fenomeno di autocombustione del troll).
Nella gran parte dei forum, dei gruppi e delle chat,
quasi sempre i messaggi impopolari o provocatori attirano reprimende, correzioni e risposte irritate da parte di chi non distingue fra comunità reale, in cui le persone sono esposte al rischio condiviso di violenza fisica, e comunità virtuale epistemologica basata sullo scambio di parole e idee. Gli usi e i costumi di discussione nati nelle comunità reali vengono trasportati ingenuamente in quelle virtuali dagli utenti inesperti, non ancora abituati alla gamma di giudizi ed opinioni espresse online, soprattutto se in modo anonimo.
Dare da mangiare ai troll significa rispondere ai messaggi provocatori dei troll, dando così al troll la possibilità di gettare altra benzina sul fuoco del litigio. "Per favore non date da mangiare ai troll" è un messaggio di avvertimento che i vecchi utenti inviano ai nuovi quando questi ultimi pensano di averne individuato uno, perché il modo migliore di combattere un troll è ignorarlo completamente

Alcuni tipi di messaggi e attività dei trolls:

  • messaggi fuori tema.
  • messaggi offensivi.
  • messaggi contenenti errori ovvi o gravi pecche.
  • messaggi intenzionalmente sgarbati o litigiosi.
  • accendere una flamewar (scambio acceso di opinioni), dichiarandosi poi innocenti.
  • mandare lunghi paragrafi copiati da testi, web o quant'altro.
    diffondere informazioni private (vere o false) su altri utenti, per alimentare malumori e dissapori.
  • inviare msg privati di altri utenti in privato.
  • lagnanze fuori tema a proposito della propria vita privata (a volte questo è il troll "grido d'aiuto").
  • sbagliare deliberatamente e ripetutamente a scrivere i nomi delle altre persone per turbarle e/o irritarle nella conversazione.
  • risposte plurime o paranoiche a opinioni personali espresse da singole persone.
  • insultare persone perché non conoscono la grammatica o ignorare volutamente delle regole grammaticali.
  • ogni combinazione di quello che è scritto sopra. Per esempio un troll combinerà frasi ingiuriose scritte male.

Poi ci sono i trolls passivi , i più pericolosi, perchè sembrano innoqui, quelli che possiamo paragonare alle "gatte morte", non piacciono a nessuno ma gli uomini le scelgono per la vita.

Questi trolls, pericolosi, nascosti dalla maschera del perbenismo, dalla riservatezza, dal silenzio (in momenti a loro opportuni), mettono zizzania, usano mezzi subdoli, e sono i responsabili, gli ospitanti, i digilander, di newsgroup, di forum, di mayeling list, di chatroom. Loro, infatti, con tutta calma, prendono la parola per mettersi dalla parte di chi non è rispettoso delle altrui opinioni, di chi ha usato termini e modi sgarbati, e se costretti dall'evidenza di qualche appunto.... sull'equità del condurre o gestire, allora si dichiarano distratti, assenti, non hanno capito o sentito....... per poi dare la stoccata finale, (facendo apparire agli altri che non hanno uguale potere,una situazione distorta)denigrando, insultando e permettendo che altri lo facciano violentemente; appagati di aver usato il loro potere per una "flame war" poi escludono, bloccano, mettono in lista nera, senza subire il giudizio di alcuno. Fortunatamente l'etere ci ha fatto sviluppare il "settimo senso" (il sesto è stato trovano da studiosi del cervello,lo scorso anno, in una zona vicino all'ipofisi)e questi piccoli, che non sono all'altezza, presto vengono abbandonati, non più seguiti, se non da pochissimi loro simili... e da soli creano la loro "autocombustione".



18 mag 2017

T U T T E BALLE ma quale V I R T U A L E

Scritto nel 2007, ancora più che valido.

Mi sembra che dall'ultima volta che ho scritto sia passata un'era geologica.... ed io sia appena uscita dalla giurassica, senza essere stata capace di trascinare con me ...nessuno.
Avevo scritto che questo mezzo, è come le scatole cinesi... ti permette di curiosare all'infinito e illuderti di aprire questi pacchi, scartandoli come regali, e pretendere di trovarci una gradita sorpresa.
Invece,sono caduta nella rete dell'illusione della compagnia, del confronto, della sincerità, poichè pensavo che "assenza della presenza",rendesse facile essere se stessi.
Ma che dico?? Siamo "se stessi" e siamo al 100% lo specchio della realtà.
Bisognerebbe cominciare a parlare di deontologia dell'etere, perchè ci troviamo davanti a professionisti che usano questo mezzo, (nato per le aziende le banche gli uffici),per millantare ciò che vorrebbero essere e non sono, per sognare delle amicizie che non hanno, per evadere da quelle famiglie dove non hanno saputo costruire empatia, tenerezza, complicità, interessi di anni trascorsi insieme. O,peggio ancora, ci troviamo davanti alla pochezza e alla mediocrità di una società che convinta dell'anonimato del pc, pensa di poter essere scortese, giudicante,palesemente ignorante, volgare, arrogante, prevenuta, solo perchè crede di non perdere "la faccia".

17 mag 2017

A P E R T I all' A M O R E




avrei voluto scrivere questi pensieri già da due giorni, entusiasta di questo mio blog, antico e nuovo insieme

Ci sono momenti in cui per amore e solo per esso, si vorrebbe cambiare il mondo, oppure se stessi, o si vorrebbe che la giustizia o la "bellezza" apparissero più frequentemente....

Ci sono momenti in cui anelo ad aiutare quelli che amo, e non posso fare nulla.

A volte sono le circostanze che non mi permettono di avvicinarli, o essi stessi rifiutano qualsiasi gesto di solidarietà o di appoggio.

ALLORA COSA RESTA SE NON L'AMORE.

Nei momenti in cui tutto è inutile si può ancora amare, senza aspettare ringraziamenti, cambiamenti, ricompense.

Quando ci si comporta così, l'energia dell'amore riesce a cambiare il mondo che ci attornia.


Il tempo non cambia l'uomo.La forza di volontà non cambia l'uomo. E' l'amore che lo cambia. (Drummond)


L'amore trasforma, l'amore cura, ma , a volte, riesce a costruire delle trappole mortali, e finisce con il distruggere la persona decisa a dare se stessa.


Non capisco questo sentimento, che però è quello per cui vale la pena di continuare a vivere, lottare, desiderare di migliorare e cambiare.


E' da folli catalogarlo, circoscriverlo, imbrigliarlo, definire l'amore, perché tutti riusciamo solo a "sentirlo".


Nonostante si siano scritti fiumi di parole, si sia rappresentato fin dai tempi remoti in opere teatrali, prodotto in film, decantato in poesia, espresso in sculture ed immagini, tutto quello che può arrivare a noi è l'idea del sentimento, non il sentimento in se stesso.


Ho imparato che l'amore si manifesta nelle piccole cose, ed appartiene ai più insignificanti atteggiamenti, ed è importate tenerlo bene a mente.



  • quando agiamo o non agiamo.

  • Dire una parola d'affetto che spesso rimandiamo.

  • Aprire la porta e lasciare entrare chi ha bisogno del nostro aiuto.

  • Prendere una decisione che stiamo rimandando

  • Chiedere perdono per un errore che abbiamo commesso.

  • Esigere un diritto che sappiamo di avere

  • Aprire un conto dal fioraio e non dal gioielliere.

  • Mettere la musica alta quando il tuo amore è lontano, metterla bassa quando sei vicino a lui

  • Sapere dire "SI" e "NO" perchè l'amore ha a che fare con l'energia dell'uomo.

  • Trovare uno sport che può essere praticato in due.


Queste sono piccole o grandi cose, ma sentire e non seguire nessuna formula o regola nemmeno quelle che ho appena scritto, perchè l'amore è un mistero ed ha bisogno sempre di creatività. E' nel momento in cui nulla di tutto ciò sia possibile , quando tutto quello che resta è la SOLITUDINE allora bisogna ricordarsi della storia della rosa.


La poverina desiderava giorno e notte, la compagnia delle api. Ma nessuna ape si posava sui suoi petali. La rosa però sognava tutte le notti un cielo dove volavano tante api che venivano a baciarla.E così resisteva fino all'alba per schiudere nuovamente i suoi petali con la luce del sole.Una notte, la luna, conoscendo la solitudine della rosa, domandò " Non sei stanca di aspettare?"


"Può darsi, ma devo continuare a lottare"


"Perchè?"


"Perchè se non mi apro appassisco"


Così, nei momenti in cui la solitudine sembra schiacciarci, lunico modo per salvarci è rimanere aperti. (all'amore).








16 mag 2017

Sogna..e dai!

Dopo mesi di risvegli ancor prima dell'alba, finalmente stamani sono rientrata nei valori normali, sveglia naturale alle 9,30.
Non so dire se sto bene come prima, ma so di certo che fra mille cose da fare e a decisione presa di rientrare ai patri lidi, sto sorseggiando con lentezza una tazzona di te nero addolcita da una superba  confettura di melagrana, graditissimo dono di CHICCHINA, che ad ogni nostro incontro riempie il mio trolley di gelatine, confetture , marmellate ed altro che  mi possa fare cosa gradita..
Adesso con la tazza in mano passeggio e guardo le tante cose belle e di valore che in questo anno e mezzo hanno addolcito la mia solitudine, in questa città scoperta pian piano e che stavo quasi imparando ad amare.
Giro per casa e penso a frasi fatte che sembrano banali, ma che prendono significato in alcuni momenti..
  • Ci sono persone che nascono per sognare, e ci sono persone invece che nascono per essere un sogno.
  • I pensieri sono la nobiltà degli uomini.
  • Le parole spesso ci conducono ad un approdo, che non avremmo mai pensato di raggiungere
  • Nella vita si è felici, non per ciò che si prende, ma per ciò che si sa dare.

15 mag 2017

Il piacere di pensare


Eccomi quì, con l'allegria dei bimbi il primo giorno di scuola, con la curiosità di una scimmia dispettosa e simpatica, con la voglia di partecipare, condividere, esternare, ciò che penso.



Così, titubante su quello che desidero scrivere, preoccupata di tutte quelle persone che (incontrate navigando) rifiutano quello che è "serio..." mi accingevo a scrivere qualcosa di allegro che però, al momento, è lontano da me.



Rifletto.... perchè sono quì?, per cercare consensi?, per essere condivisa e risultare simpatica? oppure per un profondo bisogno di comunicare.... ed essere me stessa con il mio cuore pulito e con l'ingenuità di un fanciullo? Per cui dicano pure.... !!!

Quanto sono fortunata rispetto a chi mi ha preceduto, ci ha preceduto.

Posseggo questa fantastica macchina che mi apre il mondo,(la guardo con rispetto e timore come ciò che non si capisce fino in fondo), che è al mio servizio, come una lampada di Aladino.... Un "desiderio" e si aprono tante finestre da perdersi in un labirinto, che accresce sapere, ma anche curiosità, come scatole cinesi infinite....

Una volta, nei momenti di solitudine o incomprensione, prendevo un libro mi chiudevo in camera, sceglievo la lettura più adatta al mio stato d'animo, e ... leggevo.

Leggevo?, pensavo di leggere!... se il mio malessere era intenso, mi accorgevo, dopo un po' che la mia mente, non aveva ricevuto nulla.

Se mi avvicino a questo servitore non riesco ad assentarmi.... è un dipendente molto esigente, mette in moto le mie mani...e non posso distrarmi e sbagliare, mi fa sentire le sue emozioni con musica che non ha limiti di tempi e di luoghi, mi catapulta in salotti dove nessuno pensa che dietro a questo monitor ci sia io, con il mio background, unico, come del resto è unico quello di tutti, e mentre parlo, leggo, cerco di comunicare con un mondo reale che pretende di spendersi in maniera virtuale, c'è chi mi tende una mano....e mi salva...con un CIAO.

Sembra un paradosso, ma questo mezzo mi ha regalato sì il piacere di pensare, mi ha "dato" compagnia, la possibilità di conoscere tanta di quella gente che ci vorrebbero 10 vite.... ma mi ha restituito anche il "piacere di leggere" non come un rifugio a cui avvicinarsi nei momenti di solitudine o di "paturnie" ma come libera scelta dando così un ruolo ad ogni cosa.

Mi sono persa .... in mille pensieri.... ma anche questo è un modo per celebrare ... i piaceri del pensiero, la passione delle idee, l'erotismo della mente.

14 mag 2017

Presente

Guardo questo schermo e nella mia mente ho mille lettere da digitare, talmente tante che ho innescato una guerra, tutte vogliono primeggiare! tutte pretendono di essere più importanti delle altre, tutte in effetti lo sono!
A chi dare spazio per prime ? e arriva lui, inesorabile, Il TEMPO, il tempo del prima e del dopo, mentre scorre la precarietà del presente.

Si, la precarietà è solo del presente, perchè tutto quello che si fa è sempre proiettato nel futuro.

Invece il passato è fermo, immobile, reale, presente nei ricordi.... è lui che ci regala emozioni, che ci riporta a suoni, odori, voci, colori.... che ci emozionano nel nostro presente.