11 giu 2017

IL PROPRIO TEMPO

Apro la Tv e vedo un "mare" di persone al "mare", uno dei miei rami con i suoi amori è andato al lido e mi chiama, non vorrebbe lasciarmi sola, ma i suoi desideri sono quelli che tanti anni fa avevo anche io.
L'altro non lo sento..in barca alle "Isole" c'è poco campo... e poi sono tre coppie giovani belle ed eleganti.... sono "modaioli" tutti, meglio non invadere con i miei tanti anni...il bello della gioventù.
Cosi', contenta di essere a casa dedico il tempo ai miei pensieri, a quella vipassana che non ho capito bene se cura cercando il vuoto della mente o lasciando a briglia sciolta la stessa. e oggi mi sono ritrovata a giocare con le parole...feriale è un giorno lavorativo, ma ferie, sono i giorni di vacanza... tutta colpa dei romani, poiche i giorni in cui non andavano a lavorare erano diventati talmente tanti da chiamarli feriali....
Ma fra ferie e feriali... per tutti la condizione è quella di stare in questo mondo, ed avere una vita riuscita significa saperci stare.
Siamo qui, indipendentemente dal nostro volere e misuriamo la riuscita di vita con un metro uguale per tutti, cioè quello materiale, politico, sociale... tralasciando sempre più spesso quello etico ed emozionale.
Stare al mondo per me vuol dire abitarlo, muoversi in esso, abitando spazi diversi lungo il tempo, e siamo sempre nella condizione di essere "situati".
Questo avviene in un arco di tempo che è la nostra vita, nasciamo, sbocciamo, fioriamo e sfioriamo in una situazione di spazio e tempo più grande di noi...un epoca.
L'epoca è di tutti, anche se io mi ritrovo sempre più spesso a pensare: "alla mia epoca"... con un aggettivo possessivo che include il concetto di esperienza personale, e la mia epoca, non è questa in cui sto scrivendo?
 Quindi per vivere bene è necessario saper abitare il proprio tempo, che poi è l'unico tempo che l'uomo ha a sua disposizione.
E il modo migliore è quello che l'uomo attua attraversandolo, percorrendone le molte vie, inoltrandosi quà e là per sentieri inesplorati.
Parlare della nostra "epoca" significa parlare del presente
Dove inizia il presente? ed infine dove finisce se spesso sconfiniamo nell'"oltre" delle nostre aspirazioni, nei sogni del domani o anche, in semplici e modesti progetti?
Un domani fatto di desideri ma anche evaso, perchè il futuro inquieta ed insieme carica di responsabilità.
Agire significa "operare" oggi per "domani", significa calcolare in anticipo le conseguenze delle nostre azioni, fare i conti con le nostre responsabilità.
Di fronte all'incertezza del futuro, molti uomini e spesso giovani, si attestano, quasi al riparo, al puro presente o si fermano al "momento" senza passato nè futuro, ma questa è una astuzia per fuggire, per essere esonerati dai compiti a cui l' "ora" chiama, e che impone.
Fuga prerogativa dei deboli o dei meno attrezzati a farsi carico delle "fatiche del tempo" cioè di un presente che è spazio, ambiente, circostanze.
Il presente è complesso e quello che i greci chiamavano Keiros, la cui radice indoeuropea krr
(che belli gli anni in cui la filologia germanica e sopratutto Ute Schwab mi faceva tremare ed insieme appassionare) che vuol dire armonia e suggerisce l'idea di unione.
E i greci intendevano si il momento, ma come "tempo opportuno" da cogliere, valorizzare, un tempo in cui trovare la misura giusta per decidere il da farsi, il rifiutare, lo scegliere.
Vivere il presente vuol dire confrontarsi con ciò che accade, con la durezza della realtà, ma è anche l'occasione per le nostre vittorie, e per "l'acquisizione di capacità di beni durevoli, in genere dissolti dalle stesse chiacchiere di chi cerca di spiegarli.
E questo capita ai poveri, non mi riferisco ai privi di averi, o agli emarginati, ai privi di educazione e linguaggio, ma anche a quelli che di cose ne hanno tante, fin troppe, ma sono privi d'anima e di senso della vita, e poi al grande numero di anonimi, di vicende private, di storie segrete che fanno la Storia fanno l'epoca.
E così penso, avere una vita riuscita significa essere "situati" bene nel nostro tempo.
Ed io che non ho più nulla, che sono lontana dal materiale e dai bisogni "vacui" che ho scoperto ricchezze non soggette a furti, che ho preso rifugio come i bimbi...che non chiedono ma che c'è sempre chi se ne occupa, dovrei pensare che la mia non è una vita riuscita? mi sbaglio a condividere e non solo come idea, ma con i fatti questo concetto?
C'e' un solo tipo di successo: quello di fare della propria vita cio' che si desidera
Henry David Thoreau

31 commenti:

  1. ...che bella riflessione Gingi...saper guardare dentro sè...riuscire a comprendere ciò che si vuol essere...i beni materiali passano in second'ordine...te ne accorgi quando le tue risorse iniziano a scarseggiare e ti devi barcamenare con il poco che hai...ne ho avuto modo di viverla questa situazione...il precario ti fà comprendere come le cose materiali siano di futtile e sfuggente bisogno...alla fine rimani a mani vuote a chiederti cos'hai ottenuto nei passi compiuti per giungere lì...e ti rendi conto che il vero bene è ciò che riusciamo a donare agli altri...che non è fatto di cose materiali...ma di piccoli gesti che sanno accendere un sorriso...e riportar Luce in un tunnel che sembrava senza via d'uscita...la mia gioia di oggi...tre germogli nati da una pianta che avevo estirpata perchè morta...questo è per me il senso dell'esistere...grazie Gingi per questa opportunità...giunga a Te un raggio di >>Sole in Luce ed mozione..serene ore..
    dandelìon

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  2. Lasciare una riflessione, è per me molto complicato dopo aver letto quello che senti. Da molto tempo ho abbandonato le cose materiali, riducendole drasticamente e sicuramente da ridurre ulteriormente, cammino lungo, non faticoso, intrapreso con una persona stupefacente, intrapreso per noi con convinzione di essere nel "giusto". Ora nella solitudine devo recuperare quel filo conduttore, a tratti me lo nascondo.

    Con ammirazione.
    Stefano

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  3. Ciao Strega, condivido pienamente tutto quello che hai scritto, ma non sempre è possibile fare quello che si vorrebbe fare, soprattutto nel campo del lavoro. Buonanotte.

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  4. Sono riuscito a leggere tutto e posso dire di condividere ampiamente. Non solo merito della tua scrittura, ma soprattutto dei concetti da te espressi. Ho fatto quella premessa per sottilineare il punto di istintiva diffidenza da cui sono partito. E che mi hai fatto ampiamente superare. Tuttavia, detta terra terra, ci sono sempre tante cose belle da fare, sempre! Basta guardarsi attorno.

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  5. Se si ha troppo tempo per pensare ci si accorge del poco fare.
    Quindi credo sia ovvio:
    Se si ha troppo da fare non si ha troppo tempo per pensare né a quel che non s'ha da fare né a quello che si potrebbe o si poteva fare per arrivare.
    Del resto se uno non è fermo, è in cammino, e da qualche parte deve pur avere idea di dove andare...

    P.S.
    devo rileggermi, dopo, quello che ho scritto, ... perchè delle volte scrivo come un oracolo, e mi ci vuole un po' di tempo per interpretarmi.

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  6. Le cose materiali ,non sono un valore della nostra vita.Sono d'accordo ampiamente con la citazione.Saluti a presto

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  7. c'è un solo tipo di vita, quello di fare quel che si desidera con successo.

    ... quando scrivo queste cose, mi chiedo sempre perchè non ho fatto la maestra di ricamo.

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  8. Per Dandelion... grazie delle tue parole, che allontanano la solitudine che deriva dalla imcomprensione... capirsi ed essere capiti è una grande compagnia. Grazie per il raggio di sole... io scherzando dico sempre che "vado a batterie solari"... un sorriso

    Per Stefano, raggiungere la vacuità delle cose significa quasi essere illuminati... io ci provo ed il mio percorso è stato lungo e faticoso... ma per quel velo di dolce e struggente tristezza che traspare dalle tue parole..mi permetto dirti che ciascuno di noi è artefice della nostra condizione passata presente futura. La felicità o la sofferenza dipendono dalla nostra mente, dalla interpretazione dei fatti, non dipendono da cause esteriori o da esseri superiori.
    Ogni problema ed ogni soddisfazione, sono creati da noi, dalla nostra stessa mente. Questo è un pensiero di Buddha Sakyamuni, io non appartengo a questo credo, ma le filosofie orientali sono una grande medicina di pace.
    Un sorriso

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  9. X mariolino hahahaha ecco cosa mi attira di te...la componente femminile!!! °_*

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  10. Per Stefano, il commento lasciato a te è venuto tutt'uno con quello di Dandelion...mi scuso...

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  11. Hai ragione..."Di fronte all'incertezza del futuro, molti uomini e spesso giovani, si attestano, quasi al riparo, al puro presente o si fermano al "momento" senza passato nè futuro"...io da un pò di tempo faccio parte di questa categoria...sono così grave :)))?!?...
    Serena serata e grazie per le tue riflessioni a voce alta

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  12. Debora cara, anche io penso all'oggi,per me è una questione di età... per grogettare, programmare devi avere coscienza di un tempo a venire, e allora sogno ma cerco di attuare il tutto al più presto e senza coinvolgere in esso il sociale o la genge rispetto a cui da tempo mi sento inadeguata... anzi felicemente inadeguata.
    sei sulla buona strada cerca come me di diventare sorda e un po cieca in modo da guardare con rispettosa distanza...
    TvB un abbraccio

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  13. Grazie, per il commento. Complimenti per il blog. Credo, di essere di fronte ad una strega colta, che pure Torquemada, avrebbe salvato.

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  14. Rudolf Diesel inventò il motore a 4 tempi.
    Credo che i greci si siano inventati i quattro quarti e il tempo nella musica e poi Ringo Star, Stewart Copeland, Phil Collins, Tullio De Piscopo, Tony Esposito ecc. ci abbiano messo ritmo. Il sig. Melinda dà il tempo delle mele, mentre l'uomo Del Monte dice solo "Sì". Per Chaplin i tempi erano moderni, mentre per Luca Mercalli i tempi sono maturi. Per Max Pezzali il secondo tempo è migliore del primo, per Collina ci sono anche i supplementari ed eventualmente i rigori.
    Diamo tempo al tempo, anche quando non c'è più tempo o addirittura il tempo e scaduto e andava preferibilmente consumato a suo tempo. Il tempo non è né bello né brutto, dipende se vendi ombrelli o occhiali da sole. Il tempo aiuta sempre un temporeggiatore e stressa un frettoloso. Tempo è un giornale o un fazzoletto, ma qualsiasi cosa tu faccia lui passa, sta sempre a te cedergli il passo e non farti prendere la mano per vivere sempre anche i momenti più attesi con lo sguardo innocente del bambino, anche se da tempo ti consideri attempata.
    ...
    delle volte ho l'impressione di atteggiarmi troppo da Raffaele Morelli.
    "La felicità è qui" assicura lui ... è che con il casino che ho in questa stanza, non mi ricordo più dove l'ho appoggiata.

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  15. X Marilino.... grande!!!!...o granda?

    Per Elio, hai ragione non sempre si può fare quello che si desidera, ma io sono stata una fortunata... e anche adesso mi sento una miracolata nel desiderare meno di quello che posso avere.
    Gingi la streghetta stregolata

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  16. prima di lavorare, facevo confusione col termine feriale!

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  17. hahaha almeno così si sa che lavori... cara cook

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  18. al massimo verrebbe da dire glande o glanda,
    senza per questo voler essere preso per un grafico cinese.

    p.s.
    Certo è che quando una ti dice "grande" è proprio perchè non ha niente di meglio per dirti qualcosa ... secondo me.
    Ragazza, col caldo umido torrido che c'è qui, non mi è venuto niente di meglio.
    Come disse la Minetti a Silvio: "... la carne è flaccida e la mente è anche peggio"

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  19. devi aver risposto in modo segreto ... alla Gladio.
    Adesso vado a prendere un antenna con 52 dB di guadagno, secondo me non ricevo perchè il segnale è debole o io sono su una frequenza equivalente, come per i medicinali, ma non ha sempre il medesimo impatto.

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  20. quanto è vero tutto ciò che hai scritto in questo post. un abbraccio

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  21. Apro il tuo Blog e leggo le tue bellissime riflessioni sul post "il proprio tempo"..Pensare, riflettere sulla nostra condizione più intima e personale, su ciò che realmente possediamo oppure abbiamo l'illusione di possedere..Andare nel profondo di noi stessi ed essere capaci portare le nostre ricchezze in superfice..e soprattutto donarle agli altri, affinchè se ne faccia tesoro..altro che beni materiali!Sei una mosca bianca in questa nostra epoca! Un abbraccio! —

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  22. il tempo è solo un orologio con le pile cariche che ti dice di quanto sei in anticipo o in ritardo sul tuo tempo. Mai una volta che si riesca ad essere sincroni. La cosa migliore è darsi la possibilità di essere tolleranti, nel tempo, col proprio tempo. "Il tempo non è tiranno, siamo noi che ci facciamo suoi schiavi".
    Dal libro
    "Temporari estivi delle linee Rishò"
    edito e scritto da Mariolino ... su richiesta con il ciondolo bussola portachiavi (a due colori, della squadra del cuore) degli orizzonti, a solo 12 Euro contrassegno

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  23. Grazie per la visita e per le parole che mi hai scritto! ammetto che io ci gongolo a "chiacchierare" con le persone che non si soffermano solo sulle cose più banali e "vistose" della proria giornata o vita in generale, ma adoro chi sa cogliere piu' attentamente l'essenza profonda delle cose delle sensazioni delle emozioni, ci gongolo perche' scatta subito un'intesa piu' sottile che permette di "sentire" senza bisogno di "spiegare" ... una specie di complicità che non deriva da una frequentazione vecchia nel tempo ma dalla sensazione a pelle di avere un'affinità di sensazioni , di emozioni , quindi il piacere è reciproco, Io passo da te per leggere cose se sento ma non saprei ben rendere a parole e tu passi da me e passi qualche momento più frivolo come argomento ma che a ben vedere invece fa sottintendere un "sentire" che va al di la del postare semplicemente le foto di qualche lavoruccio fatto nel POCO tempo libero!
    Un abbraccio VIRTUALE ma è meglio ...visto il caldo afoso che fa!!! :-))))
    Manu

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  24. La vita, che per come la vedo io è una guerra, non può comunque chiederci o pretendere che sia un continuo combattimento.
    Per questo sottoscrivo le tue considerazioni: infatti penso che anche nel combattimento ci si debba ritagliare un momento per la riflessione, l'autoanalisi, il saper "staccare" quando la tensione diventa insopportabile.
    CERTO, c'è sempre il rischio che qualcuno ci consideri indifferenti, distratti o addiritura cinici... ma pazienza; non possiamo nè dobbiamo appiattirci su desideri, aspirazioni o frustrazioni altrui.
    Almeno, secondo me questo è un pericolo da evitare alla grande.
    Salutone!

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  25. Riccardo, la vita è quella che noi facciamo, i contatti che abbiamo, le scelte che operiamo, il desiderio di combattere o di chinarsi come un alga al passaggio della corrente... è solo ed esclusivamente di ciascuno di noi.
    La propria vita , ...è altro e noi siamo gli artefici della nostra condizione, passata presente futura.
    La felicità o la sofferenza dipendono dalla nostra interpretazione, non dipendono dagli altri, da cause esteriori o da esseri superiori.
    Ogni problema ed ogni soddisfazione sono creati da noi, dalla nostra stessa mente.
    Il percorso non è facile,ma ti posso dire che senza essere indifferenti,nè tanto meno cinici, puoi prendere parte, essere presente... agire, ma dentro di te... non avere aspettative, coltiva i tuoi sogni e i tuoi desideri, dai dai... ciò che dai resta tuo...nessuno lo potrà mai rubare.
    Un sorriso

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  26. Hai scritto parole molto sagge, mia cara.
    Tante persone credono che il proprio valore lo si misuri con l'ammontare dei propri averi: una bella macchina, un vestito firmato o l'ultimo gadget tecnologico. Ma poi, una volta che possiedi tutto ciò, se non hai una struttura che ti sorregge, se non hai un pensiero che ti guida, se non sai vedere la bellezza in ciò che non puoi comprare, ci sarà sempre un obiettivo materiale che non riuscirai a raggiungere e sarai destinato, sempre, ad essere insoddisfatto. Chi come te, riesce a far suo il concetto di vivere nel proprio tempo, ha vinto, perchè è di molto superiore alla gran massa delle persone. Io anche cerco di tenermi stretta quelle che tu chiami ricchezze non soggette a furti, grande definizione! E a chi non mi capisce, tendo a non dar spiegazioni...ho imparato, che in certi casi, è inutile discutere...un abbraccio cara, buona serata!

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  27. @luigi-Io ho avuto la fortuna di poterlo sempre fare... da 11 anni a questa parte si è anche aggiuta la fortuna di aver capito la vacuità delle cose... hahaha non è che ho raggiunto lo stadio di allegra demenza? ma so che adesso, sola ed indigente sto da Dio.
    un sorriso in cammino

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  28. Forse è il tuo post più bello. E' immensa l'onestà di chi si racconta senza pretendere di essere omaggiata. Tu sei la donna, quella che si è caricata sulle spalle tutte le miserie degli assenti che non vivono e non si accorgono nemmeno di quelli che vivono. Ora comincio anche io a credere nel sogno che diventa realtà.

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    1. Gus che piacere leggerti, mi sei mancato.
      Il sogno è il filo conduttore della nostra vita, tu lo hai realizzato nell'unione, nel lavoro, e ci sa in quante altre cose, ogni cosa che facciamo, otteniamo è la realizzazione di un sogno, non devi confondere i sogni con le illusioni.
      Un sorriso

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