13 nov 2019

Giro e mi ritrovo

DI SIRENE,AMMAGATRICI,E LABIRINTI DELLA MEMORIA ( Post ribloggato da Acqua di Fuoco ).

La presentazione del libro,che non ho voluto perdermi, si apre con la lettura del primo racconto :Lighea.
Il nome mi ricorda qualcosa,e la memoria si mette rapidamente alla ricerca di riferimenti,distogliendo l'attenzione da ciò che veniva letto:avrei saputo subito ciò che cercavo di ricordare.
I racconti di Giuseppe Tomasi di Lampedusa,un piccolo prezioso libro scoperto quasi per caso..Ecco dove! 


Poi ho letto la dedica di apertura del racconto e nuovamente al nome di Cava d'Aliga,ripartono le mie ..ricerche mentali..
L'amica che mi racconta delle serate estive a Cava D'alga,in casa dei nonni,quando lì non c'era ancora la luce elettrica e tanti piccoli “lumericchi”creavano atmosfere fantastiche fra le piante,gli angoli del cortile,le stanze fresche,e movimentate 
dalla presenza vivace dei ragazzini.
La lettura,con l'immaginaria lettera della Sirena Lighea al suo Sasà, va avanti ed io mischio le parole del racconto ad altri ricordi di questa Sicilia sempre strana,  misteriosa e affascinante.
E  sempre attraverso i racconti della mia cara amica,  Strega Bugiarda,così l'ho conosciuta anni fa,torno alla Villa Piccolo di Calanovella che lei frequentava,e che conserva ancora il fascino discreto di piccoli segreti,di racconti fantastici,di frequentazioni colte ,di poesia,di leggende,per rincontrare  la presenza di Tomasi di Lampedusa,che sembra amasse questo luogo per scrivere.
Il cerchio dei ricordi si chiude,con questo primo racconto e  chiedendo scusa,mentalmente,per essermi distratta,seguo il resto della  presentazione delle altre Ammagatrici,così diverse, nel tempo, ma rese così vere e reali dalle parole dell'autrice da sentirne quasi la vicinanza fisica.


Il riferimento è al nuovo libro della scrittrice Marinella Fiume:”Ammagatrici” sul quale tornerò ancora perchè le ammagatrici sono tante,vissute in tempi e in contesti diversi,ma tutte accomunate da particolari peculiarità,e principalmente dal fatto di essere donne:donne coscienti e consapevoli di avere una missione da portare a termine.





17 commenti:

  1. Grazie Gus, ieri sono venuta a leggere la tua perla sul "vedere", scusa se non commento, ma inutile aggiungere cose già dette, o ribadire che condivido.

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  2. Ciao Gingi,a volte il attivo tempo ci fa ripiegare su altro,ma non è mai tempo inutile..Grazie per averlo riproposto.Sai della mia infinita curiosità e di come cerco sempre di legare o collegare cose che sembrano lontane ma che poi..tornano.Per le Ammagatrici siamo a posto,ci ho già pensato io.Un abbraccio ed una buona serata.

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    1. C'è un filo, che collega tempo, luoghi, ricordi esperienze, non sempre lo vediamo ma lui c'è.
      Grazie un abbraccio

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  3. Il professore Rosario La Ciura è ormai solo un ricordo, come l'aoristo ionico.

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    1. Sasà e Lighea che l'aoristo ionico unì per una voluttà spirituale ma anche elementare testimoniano che esistono di certo solo i ricordi, e fino a quando ci sarà un solo studioso di lingue antiche e testimoni i libri, nessuna di queste potrà dirsi morta.

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  4. Hai ragione. Però leggere quella parte del racconto in cui La Ciura spiega al giovane Corbera cosa fosse e di quale qualità fosse il suo rapporto con la sirena è qualcosa di sublime. Nella sintassi e nei concetti espressi:una lezione di assoluto sia in campo letterario che in quello di divulgazione storica-filosofica. L'anima profonda del mito e del Mediterraneo come civiltà ed esistenza non ebbe mai una più perfetta descrizione. Chapeau!

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    1. Cogliamo entrambi, così appare, con la stessa sensibilità, forse derivante da simili letture e cultura, ed è questo che intendevo nel dire voluttà intellettuale, mentre "l' elementare" appartiene al mito che diventa materia solo con la sua naturale fine in mare.
      E' un piacere constatare che si comprende in egual maniera.

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    1. Sinforosa, ho curiosità di leggere questi libri, ma purtroppo uno dei due è introvabile.
      ciao

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  6. Una buona serata e una felice domenica per te.

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    1. grazie, ho visto adesso il tuo commento,domenica con temperatura primaverile e centro storico con meravigliosa atmosfera natalizia e turistica.
      a te felice serata

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  7. Le cose più belle della vita non si trovano sotto l’albero, ma nelle persone che ti stanno vicino nei momenti speciali.
    Buon Natale!

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  8. Infatti le cose importanti della vita non sono "cose". Il natale non ha nulla a che vedere con i doni e con Babbo natale. E' la ricorrenza della nascita di un uomo che predicava pace ed amore. La famiglia dovrebbe testimoniare in primis questi sentimenti. Questo è il primo anno della mia vita, senza presepe, senza albero, senza doni e in solitudine assoluta. Ancora non ho capito se è stato un buon natale!
    Di certo considerare la vacuità delle cose, e non avere aspettative il periodo è sereno.
    Buon tutto a te Giancarlo.
    Gingi

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  9. Che l'anno nuovo possa riempire la tua vita con felicità, gioia, prosperità e che possa realizzare tutti i tuoi sogni.
    Un augurio per te è quello di trovare sempre l'alba anche quando arriva l'imbrunire.
    Buon 2020!

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  10. Ottima presentazione che invita a comperare questi due libri. Di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, tutti ricorano "Il gattopardo", grazie anche al film, ma la sua produzione non si è certo fermata qui. Vedo che sei un po' ferma con i post. Attendo con ansia le tue prossime critiche letterarie. Un abbraccio.

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  11. Grazie Elio della visita, sto poco in internet, e per la verità mille sono gli stimoli e le idee che fisso in bozze che poi non pubblico, forse per la sensazione di inutilità di questo luogo, a cui non ho dato una precisa immagine e per la sua mancanza di personalità. Magari quando ne avrò voglia le pubblico tutte insieme... un sorriso
    Gingi

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