Un po’ decadente e d’antan entrando ha la frescura di alberi antichi e il grigio a continuare i colori della città nera.
Il controllo era di routine e subito dopo salire verso San Nicola l’Arena è stato quasi un obbligo, lottare con il grigio di pietre, marciapiedi e strada, verso la chiesa sconsacrata non ha pesato, salendo i pochi gradini la mente riportava a memoria i tempi in cui, aspettavo i giorni ventosi e caldi, per godere di luoghi, allora, quasi deserti. La chiesa possente, di dubbio stile affascina, le pale d’altare enormi dipinte da mani straniere e a sentinella e guardia marmi di terre lontane. La potenza che allora doveva esaltare l’ordine ecclesiastico che l’aveva concepita è ancora palese pur fra lucerne e lumiere di ferro corroso e a tratti spezzato da antica ruggine. Due passi al monastero, sempre con qualche cantiere aperto, e la voce lontana e confusa di una lezione a giovani… Un ragazzo si avvicina e offre dei dolcini…
E dall’obbligo sono passata al piacere di calpestare le pietre di casa, li adesso niente più macchine né marciapiedi, che pena, i miei ex balconi sempre chiusi, e sotto il bar oramai per turisti.
Franca e Mario adesso sono a Piazza Duomo, con le loro bontà ed eccellenze, vecchi clienti, professori dell’università mescolati a turisti e abitanti dei palazzi vicini.
Vieni a brindare con noi fine settimana apriamo a Palazzo dei Clerici, poi mi scuso per l’assenza di questi ultimi quaranta giorni, e spiego il perché.
Intanto la piazza è assolata, il vento di scirocco insistente mi annulla il fiato ed io tornado a casa ho riesumato questo commento:
Non esistono confini netti quando c'è di mezzo il mare, ed il tempo sfugge.
Le isole, il tempo, il mare, lo scirocco.
Lo Scirocco è un vento pericoloso. Ci porta i miraggi del Deserto di Sabbia, la calura delle pietraie del Sahara, toglie i freni agli Ulissi e alle Streghe, annulla tutto tranne i corpi e i desideri.
Passa sopra di noi, ci ingloba, ci copre come un sudario caldo in cui si può solo vivere, vivere un momento caldo al riparo di ogni logica di ogni commento, di ogni occhio curioso, tutto questo è lo Scirocco.
Fino a quanto durerà ? vieni qui, se vuoi, fatti abbracciare, stringere avvolgere.
Il vento non potrà farti male, o trasportarti chissà dove. Così : lasciati andare...lo Scirocco ha gli occhi, non si cura degli uomini, dei loro commenti, li lascia soli.
Le sue dita sfiorano ed è Scirocco, si lo Scirocco quello che ha suoni, veli caldi, e pettina così bene, pochi lo sentono vedono e lo fondono con il mare.
S.
PS: non ho pubblicato oggi alle 13,30, cercavo una foto che non ho trovato, poi sono andata a pranzare e al TG3 Sicilia, un servizio parlava del locale di piazza Duomo, documenti in regola, ma ha dato fastidio che palazzo dei Clerici fosse disturbato da una struttura esterna.
Domani viene Gaetano, deve scegliere alcune foto dalle mie "OLD FAMILY" per il suo nuovo libro, e lo porterò a pranzo dal vecchio Prestipino
Quello che scrivi ha una particolare magia.
RispondiEliminaAbbraccio Gingi.
Mi fa piacere che sembrino parole di maga e non di streghetta, sorrido e ricambio l'abbraccio. Conosci la Sicilia? sai lei è tutta magica ...
EliminaCara Gingi, passare da te io imparo molto sognare!!! il tuo potere è grande.
RispondiEliminaCiao e buona serata con un forte abbraccio e un sorriso:-)
Tomaso
Tomaso. mi fai arrossire, troppo buono
Eliminaun abbraccione
Gingi
Wowww che post!
RispondiEliminasinforosa
Grazie mi fa piacere ti sia piaciuto.
Eliminagingi
Oh cara Gingi, come può non rapirmi il titolo del tuo post ed ovviamente tutto ciò che hai scritto? Chissà perchè ma...lo sento proprio "mio"! ;)
RispondiEliminaUn grande abbraccio Susanna
In questo scritto vi è un pizzico di Sicilia, di Gingi di un'altra vita, e di atmosfera che non mi abbandona... e di commenti che anni fa completavano post.
EliminaRicambio l'abbraccio
Gingi la streghetta stregolata.
La magia della Sicilia, presenza che aleggia e permea le strade, i palazzi, che avverti nel colore del cielo e nel profumo dell'aria, quel segreto incantesimo va scoperto e ciò avviene per caso se non sei siciliano. Per te è naturalmente diverso, tu ce l'hai nelle vene e lo spargi sulla pagina. L'ho sempre pensato, non sei di facile scrittura, non ti regali facilmente, scrivi solo se riconosci fuori la magia antica del tuo dentro. Chi è nato sotto lo stesso orizzonte lo sa, si volge e capisce d'intuito. E si bea di magie comuni, di strade e luoghi conosciuti, in fondo non resta poi molto altro che ricordarsi di esistere e scriverlo. Vorrei dirti cimentati ancora signora, esci dal cilindro altre magie ma forse gli incantesimi non vanno evocati.
RispondiEliminaCaro signore con i suoi ideogrammi orientali, che conservano ed evocano antichi misteri e dove la magia è per le strade, e gli incanti in paradisi e giardini perduti. Le tue parole mi sono gradite, il tuo sguardo vede come il mio e il sentire appartiene ad una cultura che viene da lontano, la abbiamo appresa percorrendo strade parallele ma distanti. Giorni fa aprendo un tuo sito è apparsa una foto di Palermo, improvvisa ...un colpo al cuore una miriade di ricordi e le lacrime di nostalgia si mescolavano alla gioia di aver avuto la fortuna e il dono di sentire e capire ciò che vedo.
RispondiEliminaIn questi giorni ho pensato, che oltre al piacere di scrivere forse è giusto che io condivida fatti e ricordi inediti... vedrò.