Nella lettura ho viaggiato, non solo fino ad altri mondi ma anche nella mia stessa anima.
Alle idi di marzo, così come Cesare si avviò consapevole del pericolo, incredulo ma fiero in cerca della sua personale verifica, anch'io ho ricevuto sillabe la cui lettura, come lame, penetra l'animo per morirci dentro.
Sono sillabe delicate che ricordano quel libro, quello che ti insegna a leggere, e, conoscerne le lettere non vuol dire capire, come conoscere le note di un pentagramma non vuol dire saper leggere la musica.
"Dovrei tenere per me la vita mia
che ho posato su carta come facevo tantissimi anni fa:
chiusa nel segreto dei miei ricordi, non condivisa con nessuno nè santo nè puttana, nè colto nè ignorante.
Solo per me o per un altro da me.
Sinceramente?
Non so che fare, che io pur desiderando in modo spasmodico la condivisione con te riesca solo a farti male e allontanarti mi uccide.
Vorrei lasciare un segno, qualcosa che mi ricordi in modo pulito solo questo;
ho tante cose dentro, tante immagini, tanti sogni...pensavo che giocarci, colorarli,vestirli in modo diverso non mi avrebbe alienato la stima degli altri, al massimo mi avrebbe regalato una sublime indifferenza."
Le idi di marzo, una coincidenza? sono pervenute queste parole, e ho capito da quel giorno il vero significato di "aggrappato al cielo", parole semplici accompagnavano il file "Ho pescato su uno dei miei fogli Word la prima stesura di un lungo articolo che si chiamava"aggrappato al cielo", risale a circa 18 anni fa, lo pubblicai, poi lo frammentai, poi lo riunii, è qui. Solo a te posso inviarlo."
Una stanza segreta, vi si passa davanti guardando sempre altrove:
è una storia iniziata molto tempo prima dell’apertura di questo blog.
Dentro c'è il simulacro dell’illusione
di poter condividere
ma anche la definitiva sconfitta
di un sogno leggero e invidiabile.
Così scrivere, lasciare segni sul vuoto o illudersi di farlo diventa un legame profondo,
irrinunciabile, uno scrivere e pensare da lontano con una vicinanza intellettuale rara. Di me è rimasta soltanto
una sospensione che pare senza fine. Quarant'anni passati a scarabocchiare ovunque, a sprazzi, a volte di corsa
con una foga febbrile,
come se non ci fosse più tempo per nulla. Oppure con lentezza esasperante,
oppresso e confuso da una pletora d'emozioni altrimenti inesprimibili.
Perchè lo faccio?
Per chi lo faccio?
Io non sono sicuro
di conoscere le risposte esatte,
ma sento che scrivere mi allevia,
in parte, la malinconia di vivere,
rende buona o più accettabile la rabbia segreta
che mi stringe da molti anni lo stomaco.
In realtà ciò che scrivo nasce quasi interamente da un processo d'autostima, l'unico che mi sono concesso in tutta la mia vita ed è un caso talmente raro che non intendo sopprimerlo alla nascita.
Ma trent’anni sono tanti,
troppi e troppo vari i luoghi e le lusinghe
con cui essi mi hanno incantato;
eppure se ci fosse anche un solo momento
di consapevolezza,
un solo alito di vento
in cui cogliere la fragranza della vita…scrivere sarebbe servito a qualcosa.
Parlo di me, dell'unica cosa di cui so parlare con onestà, degli occhi che ha incontrato e del tempo trascorso a scrutare gli indizi della verità
accampata dentro ognuno di noi;
parlo della realtà e dei sogni che da essa nascono per farci vivere un altro mondo e altri sogni ancora.
Ci sono strappi evidenti
nel lungo racconto che sto passando sul blog; capisco che al di là delle sensazioni
che può dare la storia
qualcuno potrebbe sentirsi più a proprio agio se non ci fossero salti
temporali così evidenti.
Ma nella mia vita il passato spesso è tornato alla ribalta come presente sotto mentite spoglie,
non è poi così semplice e scontato
dire dove e quando:
non per le emozioni e i sentimenti.
Ma in fondo che importanza può avere? Certe emozioni sono assolutamente senza tempo: ingabbiarle dentro gli anni è spesso un'operazione stupida e crudele.
Spero che i miei figli, a tempo debito, lo comprendano. E' la sola cosa che posso lasciare loro in eredità.
A Palermo ci sono nato,
in Italia ho vissuto e girato,
tra Milano, Genova e Roma;
nell'isola sono sempre passato come ogni emigrante che si rispetti
e le mie estati di ragazzo profumarono di sale e gelsomini,
di mare e assolati latifondi.
La storia che racconto sono io,
tornato a metà degli anni 70 a Palermo definitivamente, crocefisso da un amore infinito nella terra dei miei avi (Trapani), fuggito poi alle falde dell'Etna per incapacità ad accettare un verdetto, schiaffeggiato da un altro amore
nella città di Archimede...
invecchiato ad inseguire un sogno
che non ha tempo.
Il racconto termina circa 5 anni fa e l'ho scritto in due settimane, fra gennaio e febbraio del 2007; fra l'inizio e la fine ci sono molte possibili uscite, molti altri pezzi di vita e molti visi con accenti diversi; per tutti un tempo indefinito.
Leggendo ci si rende conto che la normalità diventa eccezionale quando trascende il tempo e diviene ad un sentire finito in noi tutti.
29 dic 2017
La crudità e la “nudità”, la bellezza e l’agonia.
E' stato un attimo, un passo, una bomba alle spalle, Viva sono viva da sempre o è un sogno? l'illusione di respirare, di piacere e piacersi... nonostante.
Il senso della perdita è totale Una struggente cascata di situazioni che si avvicendano, da quando credetti di poter dire noi, con una cavalcata di effetti sonori e situazioni di donna, di cittadina che non trova il proprio posto dentro l’organizzata macchina di un sistema, di una vita predestinata, che non lascia spazio alla ricerca, all'anima perduta nella bellezza e nel mistero della vita. Destino? Due le mie passioni: il lavoro come forma d'arte applicata all'industria,
la dimora.
Non si può tacere. Lo spaesamento è totale, è spiazzante.
Ed anche questo è stato un momento magico, da bel époque malgrado i segni premonitori fossero all'orizzonte non ho mai voluto turbare la serena atmosfera.
Sono tante, troppe le volte che ho detto ecco, sarà qui che finirò i miei giorni.
Il destino? E' stato fatto a mia insaputa il contratto del vagare, cambiare, anche adesso che non lo desidero più e non ho più forze.
Sono scivolati appena quattro anni, due di questi anno visto due case e tanti viaggi da pendolare, due città pietrose e non in armonia con la mia anima. Ora con un sorriso e tanti complimenti mi si invita a comprare... gli eredi vendono.
"Quanto vogliono?" non è questo che dovevo ascoltare quando oramai avvilita e rassegnata ho informato il mio meraviglioso ometto. Quel contratto fatto chi sa con chi e chi sa quando mi pare non abbia scadenza.
Il senso della perdita è totale Una struggente cascata di situazioni che si avvicendano, da quando credetti di poter dire noi, con una cavalcata di effetti sonori e situazioni di donna, di cittadina che non trova il proprio posto dentro l’organizzata macchina di un sistema, di una vita predestinata, che non lascia spazio alla ricerca, all'anima perduta nella bellezza e nel mistero della vita. Destino? Due le mie passioni: il lavoro come forma d'arte applicata all'industria,
la dimora.
Non si può tacere. Lo spaesamento è totale, è spiazzante.
Ed anche questo è stato un momento magico, da bel époque malgrado i segni premonitori fossero all'orizzonte non ho mai voluto turbare la serena atmosfera.
Sono tante, troppe le volte che ho detto ecco, sarà qui che finirò i miei giorni.
Il destino? E' stato fatto a mia insaputa il contratto del vagare, cambiare, anche adesso che non lo desidero più e non ho più forze.
Sono scivolati appena quattro anni, due di questi anno visto due case e tanti viaggi da pendolare, due città pietrose e non in armonia con la mia anima. Ora con un sorriso e tanti complimenti mi si invita a comprare... gli eredi vendono.
"Quanto vogliono?" non è questo che dovevo ascoltare quando oramai avvilita e rassegnata ho informato il mio meraviglioso ometto. Quel contratto fatto chi sa con chi e chi sa quando mi pare non abbia scadenza.
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Il mio Matteo |
21 dic 2017
PRESEPE.....Ed è sempre Natale
I giorni appena trascorsi sono stati all'insegna di progetti...serenità e dolce pigrizia nello stare in poltrona per tutti gli handmade da finire prima della prossima domenica, giorno di partenza, vado dai miei rami...
Il Natale ci avvicina, ed è occasione per trasmettere tradizioni, sensazioni, emozioni, e per tenere ben salda la memoria, il ricordo...di ciò che siamo..di ciò che eravamo.
La mia mamma
era una donna meravigliosa, bravissima in molte arti femminili e con un pizzico di vena artistica, e ciò faceva si che si cominciasse ai primi di novembre il lavoro di preparazione di quel presepe che era la mia gioia ed il mio orgoglio...
e ogni attimo libero lo passa con Lulù, ed è con lei, vecchietta di due anni e mezzo, che ha preparato il presepe.
Il Natale ci avvicina, ed è occasione per trasmettere tradizioni, sensazioni, emozioni, e per tenere ben salda la memoria, il ricordo...di ciò che siamo..di ciò che eravamo.
La mia mamma

Intanto un mese addietro, ho inviato a mia figlia
qualche vecchio pastorello e qualche casetta... lei ha la fortuna di avere un marito che ama la casa, le tradizioni e ogni attimo libero lo passa con Lulù, ed è con lei, vecchietta di due anni e mezzo, che ha preparato il presepe.
Io, intanto, in ricordo di quei tempi meravigliosi, in cui forse mancava l'apparenza del benessere, ma in tutti, vi era la ricchezza di enormi valori, e si misuravano le persone con "l'essere" e non con "l'avere", ho cercato nel web e nel ricordo di amici... l'intero testo della "Ninnaredda" la novena che tre uomini ogni sera dal 15 Dicembre, cantavano e suonavano per le strade e salivano nelle case dove vi era il presepe.
Erano in tre, un signore con la chitarra, uno col mandolino e l'altro con "u friscalettu", una specie di clarinetto ricavato a mano con una robusta "canna".
Nel presepe della mia infanzia le montagne erano fatte con le pietre della "ferrovia"... scure e porose, invecchiate da tutto quel carbone usato per mandare avanti le locomotive, mentre nelle sponde dei laghi o nel bordo dei letti del fiume... vi era la pietra pomice, che mia madre si faceva portare da Canneto di Lipari, e il muschio, doveva essere spesso e pieno, sempre verde per tutto il periodo, e quale se non il migliore? quello del bosco della Miraglia?
Stavo ore incantata a guardare gli artigiani, davanti le loro botteghe intenti al lavoro, le lavandaie sul greto a sciacquare i panni, i pianoli delle colline pieni di pecorelle accompagnate da cani e pastori... e mi ricordo ancora galline e piccoli animali domestici nell'aia di case che avevano davanti la porta il famoso gelso esistente in tutte le case coloniche di questa zona della Sicilia, e risuonano ancora le parole di mia madre che diceva... "vedi, quell'altra casa colonica invece è dei luoghi della tua nascita, da noi, non c'è il gelso, ma il carrubbo davanti alle case di campagna".
Da piccola dovevo sembrare abbastanza antipatica, non so se lo sono ancora, ma adesso, vicina al concetto della vacuità delle cose, credo di essere diversa. Allora ero come un pavone, tutti dicevano che il presepe di mia madre era il più bello, non è che ce ne fossero molti in paese, ma quelli importanti erano circa sei, tutti appartenenti ad amici di famiglia o a parenti.
Il gruppetto abbastanza consistente di amiche e cugine insieme alla "ninnaredda" si spostava di casa in casa, e in queste case, all'arrivo del canto natalizio salivano tutti i vicini... per cantare insieme il ritornello
E Natali si annunziò,
E Natali si annunziò,
Viniti pasturi ch'è natu u Bambinu
U verbu divinu chi a 'tutti sarvò,
E Natali si annunziò
E Natali si annunziò ....
Da noi c'era il vassoio con i dolcetti per tutti gli abitanti dei vicoli che salivano ad ammirare il presepe, facevano i complimenti a mamma ed assistevano alla novena.
Ero la più piccolina del gruppo, ma mi sentivo la più importante infatti da noi la nimmaredda si fermava due volte, su in casa, e all'ingresso del cancello del giardino della strada principale, dove vi era una edicola votiva al Sacro Cuore di Gesù, eretta dalla mia bisnonna, edicola ora trasferita e "moderna" nella stessa strada e dove allora vi era cancello ed l'antica statua ora vi è una strada.
Ieri, nel parlare con una cugina per chiederle se ricordava il testo della "ninnaredda a Gesù" abbiamo ricordato quelle visite reciproche, quelle sere di canti, ed aneddoti sulle nostre madri, ed io ho confessato l'enorme invidia e la rabbia che ebbi un anno, quando vidi che nel presepe di casa sua il fiume era di acqua che scorreva, e non di specchio come il nostro, vi era un orticello con il grano che aveva germogliato e stava crescendo, e tornai a casa, chiedendo conto e ragione del perchè dai nostri cugini, l'acqua era vera, ma "sopratutto il grano... il grano... perchè noi non avevamo piantato nulla?" e giù pianti...
Sono passate "ere" da allora ma non credo di dover dire "alla mia epoca", in quanto questa in cui vivo è pur sempre la mia epoca, il mio tempo, e allora rispondo a Potolina, nel IL NATALE SECONDO ME e dico che è l'abbandono di ogni competizione , perseguire unione, e coltivare le nostre radici, poichè senza di esse i rami non solo non germogliano ma seccano.
Il Natale secondo me è saper godere con gioia di quello che abbiamo, e desiderare sempre più sentimenti e amore.
Avrei tanto da scrivere, ho tante bozze su tanti argomenti, e creato molti oggetti da condividere... ma il Natale si avvicina e con esso si rafforza solitudine e tristezza. A voi auguro nel modo più classico buone feste insieme ai vostri cari...
Io sogno.. e vorrei ritornassero i Natali di quando ero piccola. Di quando c'erano tutti.
10 dic 2017
Ritorno oggi, a riprendere quel filo che si stava spezzando e legarlo alla mia primavera, che scandisce l'anno, e ne anticipa l'inizio non più al plenilunio di settembre, ma ad adesso.
Sospendo le bozze scritte in questi giorni e riguardo la foto del cortile e della fontana del 600, di quella dimora a Trinità dei Monti che mi vide felice e finalmente libera allora come ora.
Ne aggiungo una di adesso con la luce di un sole che si stava alzando sul caldo colore di Roma e un essere solitario vola verso la libertà. Stesso luogo, uguale panorama sentire immutato ma intensificato dalla forza del tempo.
Sere fa ho conosciuto un Maestro, basta un nulla per far suonare corde di uno strumento posato da lungo tempo.
Non so il perchè, e non desidero neanche chiedermelo, ma sono andata a cercare un appunto che avevo preso in attesa di aver desiderio di scriverne.
E' un foglio ingiallito dal tempo, appunto su Michelangelo Buonarroti, pittore, scultore, architetto che si dedicò per quasi tutta la vita alla prosa e alla poesia.
Il fatto che molte poesie fossero state scritte dall’artista su fogli che recano disegni o schizzi, fa pensare allo stretto legame che ebbe per Michelangelo l’opera figurativa e quella poetica, come il bisogno di definire, concettualizzare, la realtà,l’arte stessa, attraverso il potere simbolico e rivelatorio della parola.
La sintesi poetica tra arte e poesia, è tutta racchiusa nei suoi versi
Il fatto che molte poesie fossero state scritte dall’artista su fogli che recano disegni o schizzi, fa pensare allo stretto legame che ebbe per Michelangelo l’opera figurativa e quella poetica, come il bisogno di definire, concettualizzare, la realtà,l’arte stessa, attraverso il potere simbolico e rivelatorio della parola.
La sintesi poetica tra arte e poesia, è tutta racchiusa nei suoi versi
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photo Strega dalla mia stanza |
Nel 2007 abitavo a Roma e all'Aditorium in una magica e calda notte di luglio un artista ha portato in scena musicandoli, i sonetti di Michelangelo, è presente in me l'emozione e l'atmosfera, complice sicuramente la compagnia ed il tocco di quella giovane mano che non ha abbandonato la mia .... sono stati rappresentati ed anche declamati con indosso una camicia di forza... a dimostrazione dell'impossibilità di muoversi, a dimostrazione dell'annullamento, così come "scrive" Michelangelo, perchè l'amore ti prende, ti inquieta, ti annienta in lui stesso e ti lega con una forza solo a lui stesso sconosciuta.
28 nov 2017
Condividere dal profondo
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Foto strega Villa Muti 2014 |
Chi mi ospita, in attesa di trovare soluzione possibile per me e le mie cose, è un angelo che mi fa sentire a casa, che mi dona l'aiuto di chi mi imbocca.
E' partito, fra un po si imbarca e domani sarà in un luogo caro agli innamorati.
Da qui a lunedì io non posso fare nulla, ed in questo posto magico, che ha visto avi comuni, sono ferma, inerme e sola, carica di sentimenti, tristezze, malinconie... non so dove ho gettato la mia allegria, la positività che tutto ha sempre superato,.... ma riesco a leggere quello che negli anni ho ricevuto, e che dovevo conservare per quel sentire che comprendo perfettamente e che è mio.
Non riuscirei mai a scrivere con la stessa semplicità, pulizia, e sintesi il mio stato d'animo :
Non riuscirei mai a scrivere con la stessa semplicità, pulizia, e sintesi il mio stato d'animo :
Non so quando leggerai.
Solo in casa cerco qualcosa
che mi quieti l'animo.
Cerco
qualcosa di introvabile.
La tv trasmette il concerto
ed un coro giovanilissimo
esegue l'inno nazionale.
Mi commuovo
e mi sta accadendo
sempre più spesso.
Mi commuovo mentre scrivo,
mentre sceglievo le musiche che sai
mi scorrevano le lacrime.
Sono fragilissimo penso a....
al suo futuro e mi commuovo.
Cerco di farlo in segreto,
da solo,
per non dover spiegare o dire cose
che in fondo
non capisco neppure io.
C'è un sole tiepido,
ho i miei anni,
penso che ho diritto di vivere
decentemente anche io.
E mi commuovo.
Puoi stare nel posto più bello del mondo, puoi godertelo da ospite, ricolmata di mille gentilezze, ma se sei sola, e non puoi condividere il tuo stato, non hai conforto sulle scelte che devi affrontare, e non riesci a vedere bellezza.
Solo allora capisci che il rovescio della medaglia libertà è solitudine.
Solo allora capisci che il rovescio della medaglia libertà è solitudine.
IL SILENZIO
Il silenzio
Il silenzio è l'espressione della pace, dell'armonia, della perfezione e apporta le migliori condizioni per l'attività psichica e spirituale.Chi ama il silenzio e lo comprende, riesce a poco a poco a realizzarlo in tutto quello che fa; quando sposta gli oggetti, quando parla,quando cammina, quando lavora, invece di fare chiasso diventa più attento,più delicato, più morbido.Tutte le sue azioni, i suoi gesti, i suoi atteggiamenti sono impregnati di qualcosa che sembra venire da un altro mondo,da un mondo che è poesia, musica, danza, ispirazione.
(Omraam)
Dal bovindo della camera senti la pace e vedi la bellezza della natura... non c'è nulla al mondo che possa regalare tanti sentimenti positivi tutti insieme.
Il silenzio è l'espressione della pace, dell'armonia, della perfezione e apporta le migliori condizioni per l'attività psichica e spirituale.Chi ama il silenzio e lo comprende, riesce a poco a poco a realizzarlo in tutto quello che fa; quando sposta gli oggetti, quando parla,quando cammina, quando lavora, invece di fare chiasso diventa più attento,più delicato, più morbido.Tutte le sue azioni, i suoi gesti, i suoi atteggiamenti sono impregnati di qualcosa che sembra venire da un altro mondo,da un mondo che è poesia, musica, danza, ispirazione.
(Omraam)
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Foto Strega . Sant'Agata |
19 nov 2017
4 nov 2017
LAVARE UN ELEFANTE
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Foto Gingi oggi al sorgere del sole la mia pomelia |
Fino ad ieri pensavo di andare a Roma e li stazionare per lungo tempo, ma perché ?
I miei interessi , i miei amori sono qui, nella luce che mi regala la mia casa, nel colore del mare che è tutt'uno con il cielo, nelle luci del porto e del piccolo faro che segnala il molo.
Nel profumo di gelsomino che accompagna l'arrivo di Morpheo, e poi mi inebria durante il giorno.
Ieri sono andata in giro per blog, vi ho letto e guardato, mi è venuto il desiderio di scrivere, di riscrivere come facevo prima, quando al racconto mescolavo pensieri di vita, punti di vista sociali e politici, fantasticavo sui miei ricordi con leggerezza e sempre senza prendermi troppo sul serio.
Vi sono dei luoghi eccelsi, dei blog completi, curati nella scrittura, nelle impostazioni, nelle immagini, nelle scelte delle loro letture e della musica.
Uno di questi per il piacere di rileggerlo e il timore di perderlo o non ritrovarlo l'ho trasportato in word.
Dicono che questo sia un mondo virtuale, ma io mi sento e sono reale, è parte di vita, di esperienze, assorbe tempo ma permette il nascere di conoscenze e durature amicizie anche agli antipodi del mio spazio reale.
Ho sistemato ed archiviato foto, magnifiche schede di ricamo, mail da blogger del Canada maghe del patchwork e dall'Irlanda campioni di lane naturali.... ma ho anche messo a posto e custodito epistolari che mi hanno emozionato.
Uno di questi appartiene ad una delicata corrispondenza del 2004, con sentimenti ed avvenimenti quasi dimenticati.
Ho corrisposto con persone che non avrei mai incrociato nella vita reale.
So, da quelli diventati cari amici, che custodiscono queste memorie con la gelosia riservata alle cose belle, e mi rammarico per chi non ha più la possibilità di godere di tali letture, me ne faccio una ragione pensando che chi le ha cestinate o perdute, non aveva l'educazione sentimentale, la levatura morale per capirle e che le proprie parole erano solo una esercizio di "bella scrittura".
E che dire della corrispondenza con questa cara amica ...la ho riletta ed è una vera chicca
anche a lei fu chiesto a 20 anni tu cosa ami e lei come me rispose " amo tutto". Voleva fare qualcosa di grande e pulito, ed il caustico ed ironico suo Fulvio, le disse "lava un elefante"
FRA SOGNO E REALTA'
Abitare, ma anche coabitare è un’arte… ho costruito questa casa per gioco, un clik curioso di parole impresse
e di vicini di casa selezionati, un bel quartiere.
Sono venuta ad abitarla in mia e in compagnia di una moltitudine di amici virtuali,come si faceva un tempo nelle case “di villeggiatura”.
La si riunivano i familiari, quelli lontani e quelli vicini ma separati da altre vite, erano tempi di lunghe estati e famiglie numerose, oggi sono solo allargate, ma questa era una casa speciale, era abitata da due universi, la terra e dalla metà del cielo…cielo irreale,
apparso come infinito che nella ricerca di se stesso è andato rarefatto, evaporato in nubi impermanenti…che il vento ha sfioccato.
Ora sono da sola, non ho finito di arredarla, non so come fare, avevo preso “rifugio” nel vento, ma è andato via, nel sole, ma le nubi lo hanno coperto, nel mare, ma posso solo guardarlo da lontano….
Adesso ho una nuova casa,
bella anche adesso che non
v’ho messo mano ancora.
Tutta grigia e malandata,
con tutte le finestre rotte,
i vetri infranti, il legno fradicio.
Ma bella per il sole che prende
ed il terrazzo ch’è ancora tutto
ingombro di ferraglia, e perchè
da qui si può vedere tutta la città.
E la sera al tramonto sembra una battaglia
lontana la città. io amo la mia casa
perchè è bella e silenziosa e forte.
Sembra d’aver qui nella casa un’altra casa,
d’ombra, e nella vita un’alra vita, eterna.
Sono venuta ad abitarla in mia e in compagnia di una moltitudine di amici virtuali,come si faceva un tempo nelle case “di villeggiatura”.
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Foto Strega- Tenuta Panicastro uno dei molti ruderi |
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Foto Strega una delle strade della tenuta |
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Foto Strega Tindari dalla vigna |
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Foto Strega La terrazza di Panicastro |
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Foto strega dalla strada che va all'agrumeto |
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Foto Strega un'altro rudere |
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Foto Strega un rudere di Panicastro |
Ora sono da sola, non ho finito di arredarla, non so come fare, avevo preso “rifugio” nel vento, ma è andato via, nel sole, ma le nubi lo hanno coperto, nel mare, ma posso solo guardarlo da lontano….
Adesso ho una nuova casa,
bella anche adesso che non
v’ho messo mano ancora.
Tutta grigia e malandata,
con tutte le finestre rotte,
i vetri infranti, il legno fradicio.
Ma bella per il sole che prende
ed il terrazzo ch’è ancora tutto
ingombro di ferraglia, e perchè
da qui si può vedere tutta la città.
E la sera al tramonto sembra una battaglia
lontana la città. io amo la mia casa
perchè è bella e silenziosa e forte.
Sembra d’aver qui nella casa un’altra casa,
d’ombra, e nella vita un’alra vita, eterna.
3 nov 2017
UNA STORIA DIVERSA
Mi piace ripostare questo scritto del 2008, erano tempi in cui messaggini e carlo Conti non avevano inflazionato il Noi che..., sono passati un po' di anni, ed io mi emoziono sempre più.

Noi che la penitenza era:
'dire fare baciare lettera testamento '
'dire fare baciare lettera testamento '
Noi che saltavamo con la corda scandendo : pera mela arancia e mandarino.....
Noi che ci sentivamo ricchi se avevamo 'Parco DellaVittoria e Viale Dei Giardini '. ....
Noi che i pattini avevano 4 ruote e si allungavano quando il piede cresceva. ....
Noi che i pattini avevano 4 ruote e si allungavano quando il piede cresceva. ....
Noi che a campana gareggiavamo con un gesso e una pietra....
Noi che chi lasciava la scia più lunga nella frenata con la bici era il più figo. ....
Noi che il Ciao si accendeva pedalando. ....
Noi che suonavamo al campanello per chiedere se c'era l'amico in casa. ....
Noi che dopo la prima partita c'era la rivincita, e poi la bella, e poi la bella della bella. ....
Noi che giocavamo a nomi, cose, animali, città.. (e la città con la D Era sempre Domodossola). ....
Noi che ci mancavano sempre quattro figurine per finire l'album Panini. ....
Noi che avevamo il 'nascondiglio segreto ' con il passaggio segreto ' . ....
Noi che ci divertivamo anche facendo 'Strega comanda colori ' . ....
Noi che le cassette se le mangiava il mangianastri, e ci toccava riavvolgere il nastro con la bic. ....
Noi che al cine usciva un cartone animato ogni dieci anni e vedevi sempre gli stessi tre o quattro (di Walt Disney). ....
Noi che sentivamo i 45 giri nel mangiadischi e adesso se ne vedi uno in un negozio di modernariato tuo figlio ti chiede cos 'è ....
Noi che le barzellette erano Pierino, il fantasmaformaggino o un francese,un tedesco e un italiano. Noi che ci emozionavamo per un bacio su una guancia. ....
Noi che si andava in cabina a telefonare. ....
Noi che c'era la Polaroid e aspettavi che si vedesse la foto. ....
Noi che andavamo a letto dopo il carosello ....
Noi che suonavamo ai campanelli e poi scappavamo. ....
Noi che ci sbucciavamo il ginocchio, ci mettevamo il ....
mercuro cromo, e più era rosso più eri figo. ....
Noi che nelle foto delle gite facevamo le corna ed eravamo sempre sorridenti. ....
Noi che quando a scuola c'era l'ora di ginnastica partivamo da casa in tuta. ....
Noi che a scuola ci andavamo da soli , e tornavamo da soli . ....
Noi che se a scuola la maestra ti dava un ceffone , la mamma de ne dava 2,....
Noi che se a scuola la maestra ti metteva una nota sul diario, a casa era il terrore. ....
Noi che le ricerche le facevamo in biblioteca, mica su Google . ....
Noi che il 'Disastro di Cernobyl ' vuol dire che non potevamo bere il latte alla mattina. ....
Noi che si poteva star fuori in bici il pomeriggio. ....
Noi che se andavi in strada non era così pericoloso. ....
Noi che sapevamo che ormai era pronta la cena perché c'era Happy Days. ....
Noi che il primo novembre era 'Tutti i santi ', e non Halloween. ....
Noi che se la notte ti svegliavi e accendevi la tv vedevi il segnale di interruzione delle trasmissioni con quel rumore fastidioso. ....
Noi che abbiamo avuto le tute lucide che facevano troppo figo. ....
Noi che l'unica merendina era il Buondì Motta e mangiavamo solo i chicchi di zucchero sopra la glassa ....
Noi che all 'oratorio le caramelle costavano 50 lire.. ....
Noi che si suonava la pianola Bontempi.. ....
Noi che la Ferrari era Alboreto, la Mc Laren Prost, la Williams Mansell, la Lotus Senna e Piquet e la Benetton ....Nannini e la Tyrrel a 6 ruote!!!!! ....
Noi che guardavamo allucinati il futuro con Spazio 1999 ....
Base Lunare Alpha. ....
Noi che il Twix si chiamava Raider e faceva competizione al Mars. ....
Noi che nei mercatini dell 'antiquariato troviamo i giocattoli di quando eravamo piccoli e diciamo "guarda! te lo ricordi?" e poi sentiamo un nodo in gola ....
Noi che le mamme mica ci hanno visti con l'ecografia ....
NOI CHE SIAMO ANCORA QUI E CERTE COSE LE ABBIAMO DIMENTICATE E SORRIDIAMO QUANDO CE LE RICORDIAMO. ....
Noi che chi lasciava la scia più lunga nella frenata con la bici era il più figo. ....
Noi che il Ciao si accendeva pedalando. ....
Noi che suonavamo al campanello per chiedere se c'era l'amico in casa. ....
Noi che dopo la prima partita c'era la rivincita, e poi la bella, e poi la bella della bella. ....
Noi che giocavamo a nomi, cose, animali, città.. (e la città con la D Era sempre Domodossola). ....
Noi che ci mancavano sempre quattro figurine per finire l'album Panini. ....
Noi che avevamo il 'nascondiglio segreto ' con il passaggio segreto ' . ....
Noi che ci divertivamo anche facendo 'Strega comanda colori ' . ....
Noi che le cassette se le mangiava il mangianastri, e ci toccava riavvolgere il nastro con la bic. ....
Noi che al cine usciva un cartone animato ogni dieci anni e vedevi sempre gli stessi tre o quattro (di Walt Disney). ....
Noi che sentivamo i 45 giri nel mangiadischi e adesso se ne vedi uno in un negozio di modernariato tuo figlio ti chiede cos 'è ....
Noi che le barzellette erano Pierino, il fantasmaformaggino o un francese,un tedesco e un italiano. Noi che ci emozionavamo per un bacio su una guancia. ....
Noi che si andava in cabina a telefonare. ....
Noi che c'era la Polaroid e aspettavi che si vedesse la foto. ....
Noi che andavamo a letto dopo il carosello ....
Noi che suonavamo ai campanelli e poi scappavamo. ....
Noi che ci sbucciavamo il ginocchio, ci mettevamo il ....
mercuro cromo, e più era rosso più eri figo. ....
Noi che nelle foto delle gite facevamo le corna ed eravamo sempre sorridenti. ....
Noi che quando a scuola c'era l'ora di ginnastica partivamo da casa in tuta. ....
Noi che a scuola ci andavamo da soli , e tornavamo da soli . ....
Noi che se a scuola la maestra ti dava un ceffone , la mamma de ne dava 2,....
Noi che se a scuola la maestra ti metteva una nota sul diario, a casa era il terrore. ....
Noi che le ricerche le facevamo in biblioteca, mica su Google . ....
Noi che il 'Disastro di Cernobyl ' vuol dire che non potevamo bere il latte alla mattina. ....
Noi che si poteva star fuori in bici il pomeriggio. ....
Noi che se andavi in strada non era così pericoloso. ....
Noi che sapevamo che ormai era pronta la cena perché c'era Happy Days. ....
Noi che il primo novembre era 'Tutti i santi ', e non Halloween. ....
Noi che se la notte ti svegliavi e accendevi la tv vedevi il segnale di interruzione delle trasmissioni con quel rumore fastidioso. ....
Noi che abbiamo avuto le tute lucide che facevano troppo figo. ....
Noi che l'unica merendina era il Buondì Motta e mangiavamo solo i chicchi di zucchero sopra la glassa ....
Noi che all 'oratorio le caramelle costavano 50 lire.. ....
Noi che si suonava la pianola Bontempi.. ....
Noi che la Ferrari era Alboreto, la Mc Laren Prost, la Williams Mansell, la Lotus Senna e Piquet e la Benetton ....Nannini e la Tyrrel a 6 ruote!!!!! ....
Noi che guardavamo allucinati il futuro con Spazio 1999 ....
Base Lunare Alpha. ....
Noi che il Twix si chiamava Raider e faceva competizione al Mars. ....
Noi che nei mercatini dell 'antiquariato troviamo i giocattoli di quando eravamo piccoli e diciamo "guarda! te lo ricordi?" e poi sentiamo un nodo in gola ....
Noi che le mamme mica ci hanno visti con l'ecografia ....
NOI CHE SIAMO ANCORA QUI E CERTE COSE LE ABBIAMO DIMENTICATE E SORRIDIAMO QUANDO CE LE RICORDIAMO. ....
NOI........ QUESTA E' LA NOSTRA STORIA.....
Ed adesso 2017, il nodo alla gola lo sento anche per i primi contatti ed amicizie avute nel web, quelle sparite nel tempo o quelle che ci hanno lasciato per sempre.
Ed adesso 2017, il nodo alla gola lo sento anche per i primi contatti ed amicizie avute nel web, quelle sparite nel tempo o quelle che ci hanno lasciato per sempre.
CONTARE LE STELLE
Coincidenze riprendono scale alla luna, caso e causalità si mescolano in un tempo di "space", spazi che esistono ancora e che inganni di soli accecanti e malefici nascosero.
Malinconica pace, luce che da licenza di vedere solo a chi sa, e giungono echi di tempi felici e voci eterne ristorano e riconfortano. Lunghi pomeriggi di bellezza ed arte posati i pennelli e poesia grazie a te per i versi e per il video... I tempi lunghi ed io immortale, ma meriterà un giorno un posto in questa mia casa.
insieme abbiamo contato le stelle
insieme sorriso alla luna
insieme contato le lucciole in mare
ed anche ora che la luna c'è e non ci sei tu
mi chiedo se dove sei
ci sono ancora le lucciole
la musica del mare,il ritmo delle vele,
divisi aspettiamo l'alba. Beppe Costa
Malinconica pace, luce che da licenza di vedere solo a chi sa, e giungono echi di tempi felici e voci eterne ristorano e riconfortano. Lunghi pomeriggi di bellezza ed arte posati i pennelli e poesia grazie a te per i versi e per il video... I tempi lunghi ed io immortale, ma meriterà un giorno un posto in questa mia casa.
insieme abbiamo contato le stelle
insieme sorriso alla luna
insieme contato le lucciole in mare
ed anche ora che la luna c'è e non ci sei tu
mi chiedo se dove sei
ci sono ancora le lucciole
la musica del mare,il ritmo delle vele,
divisi aspettiamo l'alba. Beppe Costa
1 nov 2017
Sono giorni di "far niente" passeggio per casa, rifiuto i contatti, mi immergo nel vintage dei ricordi, penso a chi non c'è più e alle mie disattenzioni di un tempo, mi piacerebbe cogliere adesso quelle esperienze perdute, e passarle a chi amo.. la somma è fatta e il risultato lo vedo, non ho bisogno della prova del nove, l'ho avuta in regalo dalla vita. Come i quattro amici al bar piena di sogni e con un percorso fatato sono rimasta sola ma tanti tavoli attorno a me sono occupati da altri sognatori.
I sogni sono propri ed esclusivi,non li puoi donare e neppure condividere, e allora poggio l'esempio in vetrina aspettando che chi ami lo acquisti....
Di tutte le volte,
![]() |
Foto Stregabugiarda |
I sogni sono propri ed esclusivi,non li puoi donare e neppure condividere, e allora poggio l'esempio in vetrina aspettando che chi ami lo acquisti....
Di tutte le volte,
di quel che è ogni cosa,
attenta alla prima!
attenta alla prima!
Percepisci le onde:
abbiamo fiuto infallibile.
Attenta alla prima,
Attenta alla prima,
di più in caso d’amore,
se si spezzano l’onde,
fa breve scommessa.
Privilegia l’idea, nella fede e in amore.
Privilegia l’idea, nella fede e in amore.
Scommettici pure,
sfidandoti a priori,
perché lo sai già che è sempre
velata,corrotta, turbata.
Trovo fra i miei "pizzini" queste parole non so di chi sono e se le ho trascritte o scritte io in tempi dimenticati, mi scuso a priori se e con chi ne è l'autore.
Aggiungo oggi 1 Novembre 2017, che lo stato d'animo dopo tanti anni è il medesimo, che la poesia la ho trovata fra gli appunti di Beppe Salvia, miei, e di altri familiari, la poesia potrebbe essere mia, ma io a 14 anni avevo questi pensieri?
Trovo fra i miei "pizzini" queste parole non so di chi sono e se le ho trascritte o scritte io in tempi dimenticati, mi scuso a priori se e con chi ne è l'autore.
Aggiungo oggi 1 Novembre 2017, che lo stato d'animo dopo tanti anni è il medesimo, che la poesia la ho trovata fra gli appunti di Beppe Salvia, miei, e di altri familiari, la poesia potrebbe essere mia, ma io a 14 anni avevo questi pensieri?
31 ott 2017
Bagdad Café
Sono posti speciali, dopo la vendemmia vi è la raccolta delle olive.. e dopo ancora si spopola la zona, i turisti ritornano alle loro case, le colline si inseguono... e le strade bianche fra i filari di vite sono uno spettacolo nelle serate di luna.
Abitavo li dove l'inverno era lungo e freddo, da Siena la sera arrivavano amici, e ancora più spesso da paesi molto lontani...Noi eravamo tre il posto era antico e il nome forse ricordava una vecchia e brutta storia di cinque secoli prima. Stavamo a Tregole, via di Villa Tregole. Più che una casa era un borgo...fuori in inverno, più delle volte montanari e cinghiali.
Noi, le tre Stregole, vicino al camino, con in nostri boli in mano fumanti ed odorosi di tisane il più delle volte guardavamo films.
Luce di lanterne tunisine e boli ci lasciavamo trasportare dalla magia, l'amore per la favola favola di libertà- e mentre il sogno crea la magia il Bagdad Café vive.
Ohhh Brenda ..Brenda ...:-))) ....
Raindrops keep falling on my Head
Questa mattina va decisamente meglio, ho deciso di uscire, dopo due mesi, ed andare personalmente ad inviare un pensiero alla mia Lullitta.....
27 ott 2017
![]() Ad essa si arriva dopo una centralizzazione feroce che in alcuni casi particolari ha dovuto far i conti con situazioni particolari: terre di confine e un’isola lontana al centro del mediterraneo. Situazioni su generis derivate da storie sui generis e risolte in modo provvisorio. L’autonomia siciliana figliastra del senso di diversità già presente nell’aristocrazia siciliana fu un bel regalo confezionato in fretta e furia dallo stato centrale appena uscito dalla guerra per i riottosi e mafiosi politicanti isolani, Un regalo pieno di dolciumi presenti e futuri, di privilegi assurdi che diventarono poi veleni mortali. Di questa autonomia, enorme sulla carta, imbelle in realtà, si è avvantaggiata solo una piccola ma rumorosa fetta di gente, i siciliani viaggiano ancora su ferrovie da inizio ottocento, hanno più forestali che in Trentino, strade piene di buche e un’emigrazione giovanile da sceneggiata napoletana con l’infame in bella vista. L’espressione geografica resta un termine crudele e beffardo ma è vera! L’Italia è una lunga penisola proiettata dalle Alpi all’ Africa settentrionale, popolata da genti diversissime per storia costumi abitudini e clima; la diversità è riflessa nei secoli da stati e staterelli spesso in lotta tra loro, senza mai un vero anelito diffuso di nazionalità condivisa. La cosiddetta lotta per l’unità nazionale è stata sempre appannaggio di una ristretta elite culturale dagli anni delle prime guerre di indipendenza in poi. L’unità sarebbe più corretto chiamarla col suo vero nome: allargamento della struttura statale del Piemonte su tutto il resto del territorio. Non piacque nel 1870, non piace a nessuno nemmeno ora. Però è stata creata una storiografia-agiografia ad hoc perché da qualche parte si doveva pur cominciare, nel frattempo abbiamo attraversato guerre coloniali, lotta al banditismo ( i briganti guarda caso erano tutti meridionali) guerre mondiali, resistenze e una politica di così basso profilo da restare inebetiti Il nostro libro Cuore è un composè fantastico di gioia e dolore, poesia e bassezze indicibili, voli ed entusiasmi e divisioni radicate da secoli. Siamo ancora un’espressione geografica! Per chi cammina per le strade di Palermo o Siracusa o Catania e due giorni dopo passeggia per Piazza Carlo Alberto a Torino o piazza Duomo a Milano, per chi abita in val d’Intelvi o chi vive a Lampedusa, per quelli che guidano tra le strade dell’Umbria o attraversano la pianura lungo il Po, per tutti costoro e altri ancora è impossibile pensare di vivere nella stessa Nazione. Possiamo far finta di esserlo, possiamo fingere molto bene ma restiamo un’espressione geografica. Questo non vuol dire che popoli diversi con gusti e abitudini diverse non possano scambiarsi conoscenze e favori, non debbano provare a conoscersi, ma una nazione è ben altra cosa. Una nazione è unità di regolamenti, è base storico-culturale comune dalla quale discende fisiologicamente solidarietà popolare nella buona e nella cattiva sorte. Spero di essere stato chiaro: non è così difficile capire che "forza Etna" stride con questo concetto, che "non si affitta ai meridionali" di 50 anni fa ( ma non è del tutto scomparsa l’idea di base) non è compatibile con esso. Non si tratta di stupido campanilismo, si tratta di mondi diversi, provare per credere. Io l’ho fatto. ![]() Il Piemonte starebbe bene per i fatti suoi, idem la Lombardia magari con un buon trattato commerciale con la Svizzera. Il Veneto e il Friuli non han dimenticato la Serenissima, Trieste è più austriaca di quanto si pensi, mitteleuropea direi e poco italiana. Genova ad onta di Mazzini sarebbe per tutti: una città stato aperta a mille possibilità come qualunque città di mare si rispetti. Della Toscana non so dire con certezza, hanno così tanti asti i toscani tra loro, parlano l’italiano loro, quello dell’Accademia della Crusca, di Dante e dei panni lavati in Arno…L’Italia? Mah, forse riveduta e corretta. Roma è ladrona, ruffiana, papalina, troppe cose per essere UNA, quelli che furono i territori dello stato Pontificio comunque farebbero qualsiasi cosa per darle un calcio in culo a perenne memoria dei centurioni papali dell’ottocento. Napoli è ancora Regno delle due Sicilie, cultura, povertà, musica, furbizia, accomodamento ad arte, camorra imperante, legge dello stato assente e un’infinita malinconia del principe De Curtis. Poi c’è il sud e il sud del sud, c’è il silenzio dei latifondi, del Pollino e del Tavoliere, la luce del Salento e l’Oriente a due passi. L’Italia è lontanissima, la taranta presente. Devi passare lo stretto per entrare nel continente Sicilia e dovresti studiare a lungo e senza preconcetti da settentrionale leghista per capire come e perché, pur essendo la vera metafora e chiave di tutto (Goethe) l’isola non è mai stata Italia! Trovi l’autonomia se ci sono basi veramente sentite e comuni altrimenti trovi la secessione. Trovi uno stato federato se prima ce n’è uno veramente unitario e funzionante! Altrimenti non trovi altro che un’espressione geografica. Il conte di Cavour lo sapeva benissimo, erano gli altri a far finta di non capire, Camillo lo sapeva per intuito da vero francese qual’era, pur senza aver mai visitato la penisola sotto Firenze sapeva che di Italie se ne dovevan fare almeno tre con buona pace dei patrioti. Invece ne abbiano una finta, piena di dubbi e di equivoci, esterofila per antonomasia, con una parte di popolazione che guarda con sufficienza le altre. Tra poco non avremo più nemmeno questa ma lascio a voi il compito di descriverla, io appartengo ad un altro mondo e ad un altro paese.
EnzoRasi | 26 ottobre 2017 alle 07:40 | Categorie
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26 ott 2017
Tutte le strade sono giuste, anche quelle sbagliate
Ho scritto tante bozze, e da mesi mi riprometto di postare, poi non so perchè... rimando, non finisco lavori cominciati, sopratutto non rispondo, non commento..cosa che mi fa star male.
I miei stati d'animo e le letture di stamani, mi hanno spinto a riascoltare le parole di una canzone che insieme alle mille domande della vita ha una frase bellissima, al suo interno : tutte le strade sono giuste, anche quelle sbagliate!
La musica mi ha sempre accompagnato. e mi stranisce che pur commuovendomi, non mi ricorda singoli episodi o persone, ma innesca una malinconica nostalgia... per i vari periodi della mia vita...
I miei stati d'animo e le letture di stamani, mi hanno spinto a riascoltare le parole di una canzone che insieme alle mille domande della vita ha una frase bellissima, al suo interno : tutte le strade sono giuste, anche quelle sbagliate!
25 ott 2017
10 ott 2017
9 ott 2017
I sogni viaggiano per mare.
La Strega lucertola, si è svegliata con le batterie solari che davano energia... dopo tre giorni di pioggia costante e battente ed un grigio uniforme che costringeva alla luce artificiale, messo il primo piede a terra sono corsa ad aprire tutti i balconi e la luce che entra e si adagia su tappeti, mobili, antichi cuscini ricamati attiva la mia voglia di fare e sento il mio cuore celeste come il cielo di oggi.
Ho pensato perchè non scrivere del mio stato d'animo, della mia "preoccupante" giovinezza mentale? Poi convinco me stessa e mi dico: ma il cuore non invecchia, con gli anni i sentimenti si affinano, prendono forma concreta rafforzandosi, come i sogni...
A proposito di ciò, stamani, in instagram come sempre vado a vedere le novità che posta chi ha il mio bene assoluto, che è il mio orgoglio e insieme al grande dolore della sua lontananza ho la gioia di sapere che ha superato ogni mia aspettativa.... Il primo Mercury 25 cv, con un open di sei metri dei cantieri Marinello glielo comprai che aveva 8 anni, allora, c'era chi lo accompagnava e gli ha insegnato a nuotare, lo sci d'acqua, la pesca, mentre io lavoravo, ed il padre latitava fra S.Martin, Barbados, o costiera amalfitana... oggi da questa foto so della data del rientro...
To get home#thelastday#sicily#eolianisland#egadiisland#solocosebelle#sea#summer17#family#top#myboat#navigando#
e poi la didascalia di un video da Panarea
My Second Home#panarea#raya#imigluorisogniviaggianopermare#sicily#solocosebelle#...
e solo lui poteva scrivere i migliori sogni viaggiano per mare !
Mi è passata la voglia di parlare del mio stato d'animo... e della mia mente troppo giovane.
Ho pensato perchè non scrivere del mio stato d'animo, della mia "preoccupante" giovinezza mentale? Poi convinco me stessa e mi dico: ma il cuore non invecchia, con gli anni i sentimenti si affinano, prendono forma concreta rafforzandosi, come i sogni...
A proposito di ciò, stamani, in instagram come sempre vado a vedere le novità che posta chi ha il mio bene assoluto, che è il mio orgoglio e insieme al grande dolore della sua lontananza ho la gioia di sapere che ha superato ogni mia aspettativa.... Il primo Mercury 25 cv, con un open di sei metri dei cantieri Marinello glielo comprai che aveva 8 anni, allora, c'era chi lo accompagnava e gli ha insegnato a nuotare, lo sci d'acqua, la pesca, mentre io lavoravo, ed il padre latitava fra S.Martin, Barbados, o costiera amalfitana... oggi da questa foto so della data del rientro...
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Foto MG |
To get home#thelastday#sicily#eolianisland#egadiisland#solocosebelle#sea#summer17#family#top#myboat#navigando#
e poi la didascalia di un video da Panarea
My Second Home#panarea#raya#imigluorisogniviaggianopermare#sicily#solocosebelle#...
e solo lui poteva scrivere i migliori sogni viaggiano per mare !
Mi è passata la voglia di parlare del mio stato d'animo... e della mia mente troppo giovane.
4 ott 2017
Salvare l'estate
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FOTO Strega 2013 |
Loro vanno ancora al mare e fanno i bagni,
A lidi chiusi, si danno appuntamento sulla spiaggia in dirittura di casa mia, dove anch'io ero solita andare.
Il pranzo? un grappolo d'una, due crekers, e poca acqua.
Dopo il raggio verde e quando la luce mi costringeva ad abbandonare l'oggetto del desiderio momentaneo, impedendomene la lettura, tornavo a casa.
Fra loro c'è chi fa il bagno da sempre fino ai giorni della Fiera che, dal 1850 il 14 e 15 Novembre, chiude il ciclo fieristico annuale.
Sono passati appena 2 anni da quando il pesce che ero si è trasformato in gatto, e fa le fusa fra i suoi libri, le ceste ricolme di gomitoli colorati, mirabili scatole piene della collezione di antichi merletti, impalpabili, fragili e di fidati odori, profumo di oggetti inutili di un tempo, illusioni di un filo d'oro col passato, di origini e "propria" matrice culturale.
Lo so che da maggio non ho frequentato, ma sono andata nei due luoghi del cuore , in essi il mio sguardo si posa su ciò che amo, mi sono recata molte volte dall'oculista e in ospedale, ho letto tanto e completato una miriade di lavori, e ho esercitato positività sulle mie piante.
Anche oggi ho detto no ad un invito, ma da tempo, dopo le uscite, al rientro a casa, pesa la sensazione di aver rubato qualcosa ai miei desideri.
Non si può parlare di politica religione e soldi, resta il conosciuto e i ricordi di decenni precedenti, le stesse barzellette, gli stessi commenti, tutto respirato, e diventa visto udito sentito ed anche predetto.
Non mi dicono più nulla, costatano che non tengo più banco come prima, dentro me sorrido, al pensiero che mi vedano depressa, forse mi manca ferro? allora regalano fegato e vino...;-)
Parlo di tralci di lavanda da mettere in bagno per un secchio comprato a Roma in primavera, e la lavanda arriva ed anche in grande abbondanza.
La mia sponsor ufficiale, stamani mi ha chiamata e mi ha detto, "se ti sembra banale venire a Catania da me o da tuo figlio, ma perchè non parti? è la prima volta che sei ferma per più di cinque mesi? qualcosa non va?"
Manco di tatto se ricordo e sottolineo che sono trascorsi soltanto 20 gg dal secondo intervento ? che debbo attendere un mese, altra visita, e poi di nuovo libertà.
Libertà di andare a trovare amiche ed amici nuovi, che possano arricchirmi con la meraviglia del non conosciuto? Ma anche l'opposta libertà di intrattenere contatti virtuali, decisamente da non conoscere nel reale e lasciare che la mente voli a mo' di medicina dell'anima.
E poi si vive di miracoli dove vi è il ragazzo incantato dal vento e la donna della solitudine e ricamo e le congiunture esterne che ti illudono e ti fanno credere immortale ed in uno stato superiore.
Inevitabile che in questo star bene, troppo bene, cominci a serpeggiare e lampeggiare la velleità di esprimermi diversamente dagli altri.
Oggi mercoledì 4 Ottobre 2017
Sono trascorsi più di tre anni, ho fatto due traslochi, ed ho abitato altre tre case, sono ancora alla ricerca... desidero mare e grande terrazza o, come ancora prima, mare e giardino... in questo momento sono nel posto che mi ha dato i natali, città bellissima e pietrosa cammino per le strade che mi videro bambina, ma raramente ascolto il dialetto tipico della ch dolce e dell'inserimento della i nella parola dialettale, che distingue nettamente questa zona.
Anche adesso sono ferma, ed è stata la prima estate che nella mia pur lunga vita non ho assaporato la brezza del mare, il vento caldo dello scirocco che trasporta ovunque innumerevoli granelli di sabbia creando onde e dune, la quiete e l'improvviso silenzio della bonaccia all'imbrunire, quando il vento di mare si placa ed ancora non è arrivato quello di terra. Il primo anno che non avevo fatto una nuotata fino a sfinirmi e uscire dal mare con il petto ansimante per abbandonarmi al sole ancora carica di freschi brividi....
C'è chi sta monitorando i miei occhi, il nervo ottico fa le bizze, il campo visivo è limitato, ed è da luglio che praticamente ogni 15 giorni io ed il mio oculista ci guardiamo negli occhi, ma due settimane fa non ho resistito, sapevo che il mare era deserto o quasi e ho telefonato per prenotare.
Fra tutti quelli visti in internet mi sembrò il posto in armonia con l'anima dei luoghi, nessuna piscina olimpionica, nessun cristallo o oggetti di disegn milanesi, ma limoni, banani, palme e antichi pini marini di un vecchio giardino a mare. Una signora gentile si scusò e mi disse che il giorno dopo avrebbero chiuso, lei e il marito rientravano per fare i nonni. Mi presentai, ma dissi anche il nome di mia madre, ringraziai e tornai al pc per continuare la ricerca.
Dopo un quarto d'ora squilla il telefono, si presenta la signora architetto e moglie dell'ingegnere tal dei tali, e mi chiede se ero parente dell'ingegnere .... si fratello di mia madre. E sua madre era la figlia del Cavaliere.... ? che e rimasta vedova giovanissima? ( mio padre aveva 39 anni quando ci lasciò, ed io ero la piccolina dei figli, appena sei mesi) ... ebbene alla fine della telefonata mi disse che la mattina successiva sarebbe passato l'autista. Putroppo nessuno mi avrebbe preparato colazione ma la donna delle pulizie sarebbe venuta ogni 2 giorni ed io sarei stata assolutamente sola.
Felicissima di questo... Non ho voluto compagnia, sono seguite meraviglia e critiche, da parte di amici, ma sono stata benissimo!
Indifferenza? superiorità? distacco? no niente di tutto ciò, la stagione, e non solo quella climatica, clemente mi consente di pensare che :
C'è un solo tipo di successo: quello di far della propria vita ciò che si desidera.
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