9 dic 2015
19 set 2015
3 set 2015
A quel tempo
On the Road, Jack Kerouac
29 lug 2015
LE DONNE
In un giorno molto caldo una giovane donna sposata andò in visita a casa di sua madre e, insieme, si sedettero su un sofà a bere the ghiacciato.
Mentre parlavano della vita, del matrimonio, delle RESPONSABILITÀ e degli obblighi dell’età adulta la madre pensosa fece tintinnare i suoi cubetti di ghiaccio nel bicchiere e lanciò un’occhiata serena e intensa alla figlia:
“Non dimenticare le tue Sorelle!” raccomandò, facendo turbinare le sue foglie di the sul fondo di vetro “Esse saranno sempre più importanti man mano che invecchierai. Non importa quanto amerai tuo marito, né quanto amerai i bambini che potrai avere: avrai sempre bisogno di Sorelle. Ricordati di VIAGGIARE con loro ogni tanto: ricordati di fare delle cose con loro… ricordati che ‘Sorelle’ significa TUTTE le donne… le tue amiche, le tue figlie, e tutte le altre donne che ti saranno vicine. Tu avrai bisogno di altre donne, le donne ne hanno sempre bisogno.”
“Ma che strano consiglio!” pensò la giovane donna “Non mi sono appena sposata? Non sono appena entrata nel mondo del matrimonio? Adesso sono una donna sposata, per fortuna! Sono adulta! Sicuramente mio marito e la famiglia cui stiamo dando inizio saranno tutto ciò di cui ho bisogno per realizzarmi!”.
Ma la giovane donna ascoltò sua madre e mantenne contatti con altre donne ed ebbe sempre più ‘sorelle’ ogni anno che passava.
Un anno dopo l’altro venne gradualmente a capire che sua madre sapeva molto bene di cosa stava parlando: stava parlando di come, mentre il tempo e la natura operano i loro cambiamenti e i loro misteri sulla vita di una donna, le sorelle sono il suo sostegno.
Dopo più di cinquanta anni vissuti in questo mondo, questo è tutto ciò che ha imparato, È TUTTO QUI:
Il tempo passa.
La vita avviene.
Le distanze separano.
I bambini crescono.
I lavori vanno e vengono.
L’amore scolorisce o svanisce.
Gli uomini non fanno ciò che speriamo.
I cuori si spezzano.
I genitori muoiono.
I colleghi dimenticano i favori.
Le carriere finiscono.
MA… le Sorelle sono là!
Non importa quanto tempo e quante miglia ci siano fra voi.
Un’amica non è mai così lontana da non poter essere raggiunta
Quando dovrai camminare per quella valle solitaria – e dovrai camminare da sola – le donne della tua vita saranno sull’orlo della valle, incoraggiandoti, pregando per te, tenendo per te, intervenendo a tuo favore ed attendendoti con le braccia aperte all’estremità della valle.
A volte, infrangeranno persino le regole e cammineranno al tuo fianco.
O entreranno e ti strapperanno da lì.
Amiche, figlie, nuore, sorelle, cognate, madri, nonne, zie, nipoti, cugine e famiglia estesa, tutte benedicono la tua vita!
Il mondo non sarebbe lo stesso senza donne.
Quando abbiamo cominciato questa avventura denominata femminilità non avevamo idea delle gioie o dei dispiaceri incredibili che avremmo avuto davanti.
Né sapevamo quanto avremmo avuto bisogno le une delle altre.
Ogni giorno, ne abbiamo ancora bisogno.
(web)
Mentre parlavano della vita, del matrimonio, delle RESPONSABILITÀ e degli obblighi dell’età adulta la madre pensosa fece tintinnare i suoi cubetti di ghiaccio nel bicchiere e lanciò un’occhiata serena e intensa alla figlia:
“Non dimenticare le tue Sorelle!” raccomandò, facendo turbinare le sue foglie di the sul fondo di vetro “Esse saranno sempre più importanti man mano che invecchierai. Non importa quanto amerai tuo marito, né quanto amerai i bambini che potrai avere: avrai sempre bisogno di Sorelle. Ricordati di VIAGGIARE con loro ogni tanto: ricordati di fare delle cose con loro… ricordati che ‘Sorelle’ significa TUTTE le donne… le tue amiche, le tue figlie, e tutte le altre donne che ti saranno vicine. Tu avrai bisogno di altre donne, le donne ne hanno sempre bisogno.”
“Ma che strano consiglio!” pensò la giovane donna “Non mi sono appena sposata? Non sono appena entrata nel mondo del matrimonio? Adesso sono una donna sposata, per fortuna! Sono adulta! Sicuramente mio marito e la famiglia cui stiamo dando inizio saranno tutto ciò di cui ho bisogno per realizzarmi!”.
Ma la giovane donna ascoltò sua madre e mantenne contatti con altre donne ed ebbe sempre più ‘sorelle’ ogni anno che passava.
Un anno dopo l’altro venne gradualmente a capire che sua madre sapeva molto bene di cosa stava parlando: stava parlando di come, mentre il tempo e la natura operano i loro cambiamenti e i loro misteri sulla vita di una donna, le sorelle sono il suo sostegno.
Dopo più di cinquanta anni vissuti in questo mondo, questo è tutto ciò che ha imparato, È TUTTO QUI:
Il tempo passa.
La vita avviene.
Le distanze separano.
I bambini crescono.
I lavori vanno e vengono.
L’amore scolorisce o svanisce.
Gli uomini non fanno ciò che speriamo.
I cuori si spezzano.
I genitori muoiono.
I colleghi dimenticano i favori.
Le carriere finiscono.
MA… le Sorelle sono là!
Non importa quanto tempo e quante miglia ci siano fra voi.
Un’amica non è mai così lontana da non poter essere raggiunta
Quando dovrai camminare per quella valle solitaria – e dovrai camminare da sola – le donne della tua vita saranno sull’orlo della valle, incoraggiandoti, pregando per te, tenendo per te, intervenendo a tuo favore ed attendendoti con le braccia aperte all’estremità della valle.
A volte, infrangeranno persino le regole e cammineranno al tuo fianco.
O entreranno e ti strapperanno da lì.
Amiche, figlie, nuore, sorelle, cognate, madri, nonne, zie, nipoti, cugine e famiglia estesa, tutte benedicono la tua vita!
Il mondo non sarebbe lo stesso senza donne.
Quando abbiamo cominciato questa avventura denominata femminilità non avevamo idea delle gioie o dei dispiaceri incredibili che avremmo avuto davanti.
Né sapevamo quanto avremmo avuto bisogno le une delle altre.
Ogni giorno, ne abbiamo ancora bisogno.
(web)
18 lug 2015
Il mare altrove
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foto STREGA La mia pomelia |
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foto Strega |
La mente vola, si accavallano ricordi, nostalgie, piccoli aneddoti, la mano non potrà mai competere con la sua velocità e appare una tradizione che i palermitani ben conoscono.
Chi é attento ed usa gli occhi, il cuore e la memoria guardando i balconi di Palermo vede in moltissimi di essi la pianta di famiglia. La pomelia.
Era tradizione che la madre ne donasse alla figlia un rametto, che semplicemente interrato in un vaso, dava vita ad una nuova pianta: proseguo di famiglia simbolo di stabilità continuità e sopratutto prolificità, in sostituzione alla tradizionze araba dell'arancio, l'albero per antonomasia simbolo di prolificità.
Poi tutto cambia, il mare resta dentro, la vita altrove è pietrosa e medievale, dalla finestra ho un bel panorama, ed il mare il mio mare che ho sempre amato, é dentro di me nelle parole e nei ricordi, ed in immagini azzurre che ancora mi emozionano.
La mia pomelia sempre in fiore, quasi un miracolo, stava li a dimostrare che, anche se sola, la famiglia esisteva ancora, mi dava il buon giorno allungandosi verso le nuvole, un albero alto tre metri, ritrovata dove la avevo lasciata trenta anni prima.La mente vola, si accavallano ricordi, nostalgie, piccoli aneddoti, la mano non potrà mai competere con la sua velocità e appare una tradizione che i palermitani ben conoscono.Era tradizione che la madre ne donasse alla figlia un rametto, che semplicemente interrato in un vaso, dava vita ad una nuova pianta: proseguo di famiglia simbolo di stabilità continuità e sopratutto prolificità, in sostituzione alla tradizionze araba dell'arancio, l'albero per antonomasia simbolo di prolificità.
Poi tutto cambia, il mare resta dentro, la vita altrove è pietrosa e medievale, dalla finestra ho un bel panorama, ed il mare il mio mare che ho sempre amato, é dentro di me nelle parole e nei ricordi, ed in immagini azzurre che ancora mi emozionano.
Chi é attento ed usa gli occhi, il cuore e la memoria guardando i balconi di Palermo vede in moltissimi di essi la pianta di famiglia. La pomelia.
Era tradizione che la madre ne donasse alla figlia un rametto, che semplicemente interrato in un vaso, dava vita ad una nuova pianta: proseguo di famiglia simbolo di stabilità continuità e sopratutto prolificità, in sostituzione alla tradizionze araba dell'arancio, l'albero per antonomasia simbolo di prolificità.
Poi tutto cambia, il mare resta dentro, la vita altrove è pietrosa e medievale, dalla finestra ho un bel panorama, ed il mare il mio mare che ho sempre amato, é dentro di me nelle parole e nei ricordi, ed in immagini azzurre che ancora mi emozionano.
Era tradizione che la madre ne donasse alla figlia un rametto, che semplicemente interrato in un vaso, dava vita ad una nuova pianta: proseguo di famiglia simbolo di stabilità continuità e sopratutto prolificità, in sostituzione alla tradizionze araba dell'arancio, l'albero per antonomasia simbolo di prolificità.
Poi tutto cambia, il mare resta dentro, la vita altrove è pietrosa e medievale, dalla finestra ho un bel panorama, ed il mare il mio mare che ho sempre amato, é dentro di me nelle parole e nei ricordi, ed in immagini azzurre che ancora mi emozionano.
22 giu 2015
Mi è sfuggita una frase in un commento "mi è venuto il desiderio di fare un post sui sentimenti" equando ho scritto il mio entusiasmo era sincero. Spinta dai troppi copia ed incolla derivanti da filosofie orientali, dai post che riportano, motti, aforismi, pagine di letteratura, dove la farina del proprio sacco consiste nel sentire propri e condividere i concetti.
Poi passa il momento, scema il proposito e mi chiedo se i miei post che argomentavano sul carattere, il tempo, il sociale l'italiano, il latino sono stati ben accetti.
Ma adesso la gatta da pelare è grossa, e non perchè l'entusiamo non c'è, ma sopratutto perchè cosa sia un sentimento non è facile a dirsi.
Si tratta infatti di definire razionalmente ciò
che razionale non è.
L'impatto dei sentimenti sulla nostra esistenza è talmente profondo ed ampio che per afferrarne il senso , la natura e le dinamiche si sono scomodate scienze umane e sociali, la medicina, e perfino la biologia e la chimica del corpo.
L'arte di ogni tempo si è costruita suo sentimenti, dalla musica alla poesia, dalla pittura alla letteratura, ed essi sono costantemente in noi e fuori di noi, e con loro dobbiamo confrontarci.
Poi passa il momento, scema il proposito e mi chiedo se i miei post che argomentavano sul carattere, il tempo, il sociale l'italiano, il latino sono stati ben accetti.
Ma adesso la gatta da pelare è grossa, e non perchè l'entusiamo non c'è, ma sopratutto perchè cosa sia un sentimento non è facile a dirsi.
Si tratta infatti di definire razionalmente ciò
che razionale non è.
L'impatto dei sentimenti sulla nostra esistenza è talmente profondo ed ampio che per afferrarne il senso , la natura e le dinamiche si sono scomodate scienze umane e sociali, la medicina, e perfino la biologia e la chimica del corpo.
L'arte di ogni tempo si è costruita suo sentimenti, dalla musica alla poesia, dalla pittura alla letteratura, ed essi sono costantemente in noi e fuori di noi, e con loro dobbiamo confrontarci.
7 giu 2015
Le mie valigie, e i suoi bauli Vuitton
Stamani la spiaggia era questa e già dopo pranzo la valigia di cartone è con me.
Appena 4 o 5 anni quando con l'antico necessaire da viaggio, giravo portando con me la valigetta e posandola, poi alla sera, su un tavolinetto che faceva da comodino...
Era il mio gioco preferito "arrivavo in albergo o nella cabina della nave ....per poi svegliarmi in un luogo sempre diverso, con la curiosità del viaggiatore".
Ho girato per il mondo, fino ai 9 anni... e mi immaginavo di incollare alla valigetta le etichette di luoghi incantevoli, guardavo con meraviglia i bauli da viaggio di una mia cugina... che faceva la spola da San Fernando de Apure a casa dei nonni, dove abitavo.
Entravo nella stanza guardaroba, e quando lei e la madre arrivavano io vedevo quei piccoli armadi, con l'interno in legno e pelle come casse dei tesori
Cartolina di Strega timbro 26.8.1932
Questa era la sua casa, cioè la casa degli zii, una vita da favola finita la scorsa estate, mentre anche io avevo abbandonato la casa dell'infanzia.
Sulle nostre vite, o almeno su quelle che conosco per vicinanza o parentela si potrebbero scrivere lunghissimi romanzi, di mondi oramai perduti, ma l'esperienza dice che anche le vite che sembrano dall'esterno "normali". sono "speciali".
Foto Strega Zia Adele |
Foto Strega Maria Teresa a 4 anni |
Foto Strega Donna Adele patio interno San Fernando de Apure |

vengono dal Venezuela, e se in Europa un ciuffo su una fascia liberty, o un abbellimento in un cappello a larghe tese, si doveva fare con un oggetto prezioso e raro bisognava comprarlo dall' unico importatore al mondo il simpatico Zio Ciccillo...primo governatore di San Fernando de Apure.
Wikipedia, cercando San Fernando, dice poco della città ma parla dei Barbarito. poi ci sono molti scritti con tanti errori e difformità, come quelli sul declino e l'abbandono del palazzo da parte di Donna Adele e della figlia... ma è bello leggerli come un gossip che riporta alle epoche di miniere d'oro, a importazioni di pelli di coccodrillo (ora vietate) e alle piume dell'uccello del paradiso.
La grande famiglia nel tempo è diventata sempre più ristretta, ma gli ultimi Natali da ricordare e i giorni di feste degni di essere chiamati tali, li ho trascorsi insieme a Maria Teresa, sua figlia ed ai miei figli, con quello splendido marito che la adorava e che le aveva donato una dimora non da meno di quella di San Fernando de Apure.
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Immagine del Web Casa De Barbarito oggi |
La mas conocida de las casas de San Fernando en la época de mi infancia era la casa de los Barbarito o el "Palacio de Barbarito", construido a comienzos del siglo XX (entre 1912 y 1913) con un aporte significativo de mano de obra y materiales procedentes de Europa, para los hermanos Francisco (Pancho), Félix y José (Pepino) Barbarito etc etc ...
20 mag 2015
Il labirinto di Franco Maria Ricci
Quest'anno si susseguono nuove aperture di luoghi di grande interesse storico artistico e culturale, uno dei più attesi è l'apertura al pubblico del Labirinto di Franco Maria Ricci, un noto editore amante dell'arte. Un labirinto di migliaia di bambù di diverse varietà, un giardino ma anche un luogo che racchiude una galleria con una ricca collezione d'arte e di bibliofilia (500 opere dal Cinquecento al Novecento) dove scultura, pittura e libri convivono dando luogo a un museo eclettico unico nel suo genere.
Si tratta di un luogo assolutamente originale, la ripresa del tema del labirinto è molto affascinante, nella storia ricordiamo il labirinto diCnosso a Creta per imprigionare gli spiriti maligni e i nemici, i labirinti del medioevo, del Duomo di Siena,, della cattedrale di Reims eChartres che rappresentano il cammino spirituale dell'uomo verso Dio. I labirinti invece moderni rappresentano più la capacità dell'uomo di controllare il proprio destino, per lo scrittore argentino Jorge Louis Borghes i labirinti rappresentano il percorso della conoscenza umana.
Il labirinto della Fondazione Franco Maria Ricci si rifà alla forma del labirinto romano vuole essere più metafora di conoscenza d'arte e cultura, attraverso la conservazione dei i libri e le collezioni d'arte del suo creatore e favorire attività culturali e d'intrattenimento.
La scelta dei bambù a cui Ricci tiene molto vuole offrire una specie di riscatto del patrimonio paesaggistico d'Italia circondato da disadorni capannoni industriali, tutti uguali che spesso rovinano la vista del paesaggio italiano.
Il labirinto di Franco Maria Ricci vuole trattenerci per incantarci in uno spazio unico nel suo genere dove non si vorrebbe mai uscire.
Grande spazio anche per i servizi per i visitatori con caffetteria, un ristorante, uno spazio gastronomico parmigiano, un bookshop dove si potranno trovare anche molte edizioni ormai rare di Franco Maria Ricci.
Il labirinto di Franco Maria Ricci, Strada Masone a Fontanellato, (indicato anche come labirinto della Masone) apre al pubblico il 29 Maggio si accede per prenotazioni è già possibile prenotare le visite a Giugno, biglietti d'ingresso 18 euro, consiglio da Milano uscita autostradale a Fidenza Salsomaggiore, poi Strada Provinciale 12/SP12. Prendi SS9bis e SS9 in direzione di Str. Masone a Fontanellato.
11 mag 2015
Il mio paradiso
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Foto Strega |
Mi piace postare questo concetto, con un pensiero affettuoso a quanti non accettano o non riconoscono il non inferno
"L'inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n'è uno, è quello che è già qui, l'inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l'inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio. "
Italo Calvino
10 mag 2015
Festa della Mamma ma auguri ai figli
Foto Strega
AUGURI A TUTTE LE MAMME
Per oggi non mi cercate io sono già altrove |
5 mag 2015
La felicità, un diritto che pretendo!
adesso colgono nelle immagini quanto la mente trasmette.
Mentre guardo, fotografo, cammino il pensiero, più veloce di qualsiasi movimento mette a fuoco tanti flash di immagini e di contatti reali e virtuali, tutti distanti e sconosciuti fra loro ma presenti e custoditi in me.
Non vi è spiegazione a nulla di ciò se non il principio di tutto: l'amore.
Cammino sotto un sole amico, e un cielo che inneggia ad allegria, gusto il cioccolato, ed ammiro ricami che progetto di eseguire, è bello il contatto umano, parlo con tutti, scambio piccole emozioni e sorrisi... ed intanto mi chiedo, quanti amori ho avuto? tanti, molti destinati ad accompagnarmi per sempre ed altri fuggevoli... spero di non dover abbandonare la lettura, la manualità, il viaggio, e sempre sulla corda dei desideri mentre cammino penso che mi manca il mare...
Sono libera veramente, lo sono sempre stata ma adesso anche logisticamente, le mie scelte non devono sottostare ad esigenze neanche di amori eterni come quelli filiali,,, e questa sera con la complicità di questo elettrodomestico, programmerò un mare, lo stesso mare che sento mio, ove pensieri gradevoli ed esperienze vivono tutti insieme in questo calderone semza tempo dove tutto è esistente, dal volo del moscerino al mio desiderio di bimba di fare una "cosa pulita e grande". Non credo di esserci riuscita, ma ancora posso sognarla.
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Foto Strega Marsiglia 2012 |
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Foto Strega Marsiglia dalla finestra della mia stanza. |
25 apr 2015
non innamorarti
Non innamorarti di una donna colta, maga, delirante, pazza.
Non innamorarti di una donna che pensa, che sa di sapere e che, inoltre, è capace di volare, di una donna che ha fede in se stessa.
Non innamorarti di una donna che ride o piange mentre fa l’amore, che sa trasformare il suo spirito in carne e, ancor di più, di una donna che ama la poesia (sono loro le più pericolose), o di una donna capace di restare mezz’ora davanti a un quadro o che non sa vivere senza la musica.
Non innamorarti di una donna intensa, ludica, lucida, ribelle, irriverente.
Che non ti capiti mai di innamorarti di una donna così.
Perché quando ti innamori di una donna del genere, che rimanga con te oppure no, che ti ami o no, da una donna così, non si torna indietro.
Mai..."
Martha Rivera Garrido
13 apr 2015
Serenità

L'armatura era puro argento, brillava alla luce della luna, e nel buio della notte i suoi occhi scintillavano color del cielo e del mare più della luccicante corazza e andavano nel buio infinito.
Il buio quello vero, quello eterno e senza confini, quello del non colore che ha lo spazio, il buio che non è mancanza di luce ma profondo velluto in cui brillano corpi lontani migliaia di anni..
Sono stata fortunata, il caso ha voluto che più volte potessi vedere attraverso il buio con occhi di cielo e di mare, e adesso che alcune stagioni sono definitivamente passate ed ho visto il miracolo di esseri eterei ed eterni e che il loro senso profondo può entrare in un altra anima, ho capito che mi basta la magia di queste perfezioni, anche se la mente umana, la materia, il passato offusca quanto di per se è immortale, senza tempo e luogo.
Gli occhi non sono più cielo, o mare, il miracolo c'è stato, e lo stupore di un istante è bagaglio eterno che vediamo ad occhi chiusi.
Ed è così che ciascuno vede la favola che ha dentro di se.
9 apr 2015
Tuttologie e capacità...
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Foto Strega |
Apro i fogli con l'attenzione e la cura dovuta agli oggetti rari, e poi i miei amori... le pezze, tessuti d'antan spolinati e liserée, broccati e velluti, che ricordano dimore che non avrò più... tendaggi dal profumo di casa, dove voci squillanti di bimbi risuonavano insieme a quelle meste e capaci di ammalianti racconti...
Lei era bellissima e mi dava un po di soggezione,
raccontava con indifferenza meraviglie della sua normale vita, e mentre io non mi annoiavo mai, nella mia stanza di giochi che con gli anni, diventò stanza di studio, mi chiamava: Vieni vieni streghetta mia, ti insegno a sfilare, vedrai è facile se impari la tecnica...
Ma no, ci sono casse piene e a me non piacciono, voglio tutto moderno e colorato... e le lenzuola le voglio di seta, come quelle di Zia Lilly....
Le lenzuola le ho, qualcuno ancora è rimasto, le aveva fatte ricamare a Palermo, altre a Roma, ma io non so cosa pagherei per aver vicino a me la sua maestria e la sua voce che mi potesse spiegare come fare....Non c'è da un tempo infinito e sempre più spesso la ricordo arrivare elegantissima, sempre col cappello ed il mio bimbo per mano e mentre lavoravo la sua dolcissima voce diceva : Abbiamo pensato di venire a trovare la mamma, ma promettiamo di non disturbare.
Da buona strega immortale ho iniziato il 400, la rete è fatta adesso dovrò imparare a ricamanci su, ma ho provato anche a sfilare. Qui dove sono se ne fa un gran commercio, e c'è chi disegna, chi sfila, chi ricama... ma io non appartengo ad epoca di specializzazioni, penso che una ricamatrice di sfilato siciliano deve saper fare tutto. Così la mia prova ha già lo sfilato ed il ricamo a rete pronto per il 400, e ho cominciato a sflilare a disegno per il 500....
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Foto Strega |
Questa sera agli amici che verranno ad assaggiare qualche verdurina del ristorante vegano che ho sotto casa... dirò Chi ha detto che era impossibile imparare? Chi lo ha detto paghi pegno, doppio, dato che ho fatto tutto da sola senza maestri!
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