Non posso vederlo, sano e alto com'era. È troppo triste per me, ho già visto questo film, volevo vederlo di nuovo ma non ora, è troppo presto. Non sono nessuno, un uomo perso nella folla, ma l'ho ammirato così tanto, era al di là della brillantezza intellettuale.
Per me una icona di stile, una eleganza nel lusso che è rara, ero ragazza quando varcai la prima volta la Maison COCO, lui ne sarebbe diventato il direttore artistico anni dopo, e credo fosse il solo capace di immortalare quella atmosfera e quella bellezza. Io lo adoro.
Tomaso caro, se non segui la moda è del tutto logico che tu non abbia visto questo lungo documentario sul Kaiser dell'arte applicata all'artigianato. Un abbraccio anche a te Gingi
Forse caro Franco, non sei stato mai curioso di quella parte di antropologia legata alla storia del costume. I nostri abiti ci parlano della società, di quello che siamo, delle nostre sensibilità, e hanno una forte correlazione con la storia e i tempi. Noi siamo, per la società ciò che appariamo, la nostra immagine parla di noi. Già dai Romani, con gli arbiter elegantiarum e via via attraverso i secoli fino alla storia moderna con Ertè, Whort, il Liberty ed il DEcò l'uomo ha accompagnato la sua immagine ai tempi, e un arbiter come Karl ha segnato questo secolo applicando la sua arte a marchi immortali come Chanel, ma facendo grande anche Fendi e Max Mara che ci parlano di na epoca. Se non ti sei mai interessato alla storia del costume, e non hai mai avuto curiosità di "moda" è naturale che la sua morte non ti dica nulla. Ma mi permetto, dal momento che ami la fotografia, e il cinema di consigliarti di vedere le scene, le immagini, e le musiche di sue sfilate,per esempio, Amburgo, Cuba, e il Gran Palais con scenografia di primavera o dei ghiacci.L'indifferenza appartiene alla non conoscenza e nel tuo caso ci sta. Un abbraccio Gingi
Si ho lavorato nella moda, non facendomi mancare nulla, dalla creazione, alla produzione, allo stile e alla commercializzazione, che ho esercitato anche in altri settori, sempre attinenti all'arte e alla bellezza. Ma ora sono vecchietta e passo tempo con piccole mie creazioni che regalo.
Non posso vederlo, sano e alto com'era. È troppo triste per me, ho già visto questo film, volevo vederlo di nuovo ma non ora, è troppo presto. Non sono nessuno, un uomo perso nella folla, ma l'ho ammirato così tanto, era al di là della brillantezza intellettuale.
RispondiEliminaPer me una icona di stile, una eleganza nel lusso che è rara, ero ragazza quando varcai la prima volta la Maison COCO, lui ne sarebbe diventato il direttore artistico anni dopo, e credo fosse il solo capace di immortalare quella atmosfera e quella bellezza. Io lo adoro.
EliminaCara Gingi, io non ricordo nulla di questo film, peccato credo sia stato bello.
RispondiEliminaCiao e buona serata con un forte abbraccio e un sorriso:-)
Tomaso
Tomaso caro, se non segui la moda è del tutto logico che tu non abbia visto questo lungo documentario sul Kaiser dell'arte applicata all'artigianato.
EliminaUn abbraccio anche a te
Gingi
Ma c'è pure il gatto?! Perdonami.. ma è una di quelle morti che mi scivolano addosso lasciandomi abbastanza indifferente...
RispondiEliminaForse caro Franco, non sei stato mai curioso di quella parte di antropologia legata alla storia del costume. I nostri abiti ci parlano della società, di quello che siamo, delle nostre sensibilità, e hanno una forte correlazione con la storia e i tempi. Noi siamo, per la società ciò che appariamo, la nostra immagine parla di noi. Già dai Romani, con gli arbiter elegantiarum e via via attraverso i secoli fino alla storia moderna con Ertè, Whort, il Liberty ed il DEcò l'uomo ha accompagnato la sua immagine ai tempi, e un arbiter come Karl ha segnato questo secolo applicando la sua arte a marchi immortali come Chanel, ma facendo grande anche Fendi e Max Mara che ci parlano di na epoca.
EliminaSe non ti sei mai interessato alla storia del costume, e non hai mai avuto curiosità di "moda" è naturale che la sua morte non ti dica nulla.
Ma mi permetto, dal momento che ami la fotografia, e il cinema di consigliarti di vedere le scene, le immagini, e le musiche di sue sfilate,per esempio, Amburgo, Cuba, e il Gran Palais con scenografia di primavera o dei ghiacci.L'indifferenza appartiene alla non conoscenza e nel tuo caso ci sta.
Un abbraccio
Gingi
No piccolina, non fati seghe mentali, io non rispondo a chi non esiste.
RispondiEliminaun grandissimo stilista.
RispondiEliminaSi, ma credo che a lui l'appellativo di stilista non gli piacesse.
Eliminasei molto ferrata in termini di moda anche come attitudine.
RispondiEliminalavori in questo campo??
Si ho lavorato nella moda, non facendomi mancare nulla, dalla creazione, alla produzione, allo stile e alla commercializzazione, che ho esercitato anche in altri settori, sempre attinenti all'arte e alla bellezza. Ma ora sono vecchietta e passo tempo con piccole mie creazioni che regalo.
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