Guardo, come la chiamano qui, "a petra 'menzu u mari" e un sordo dolore da giorni non si placa.
I valori universali, quelli che non hanno latitudini e tempo, la morale, il rispetto, la giustizia... si la giustizia, perchè quello che ci sembra un luogo comune quella logica divina è sempre più lontana...
Guardo la pietra e penso...quanto può influire la leggerezza di chi è capace, sicuro, di chi ha forza e gioventù e non pensa mai alla fine...?
E perchè per una serie di coincidenze il "caro agli dei" miracola chi dura da molto, e da troppo tempo la sua vita è di peso, il suo corpo è mortificato da mille impotenze.... o, ancora peggio, vive nella solitudine affettiva....
Bimbo, gridavo..."forza ! uscite ! siete in acqua da tre ore" e mentre il mio borbottava lui sorrideva ed ubbidiva.
Poi gli anni, mille esperienze ed intere giornate alla pietra, alle isole con il mio ramo...
Ultimo incontro, anni fa, tanta simpatia ed ironia... abbraccio un altro Marco, mi chiede del viaggio e quando ero arrivata dal mio Matteo, ed una voce conosciuta, simpatica mi dice "ehh certo! hahaha io non ho gli occhi azzurri come loro e non mi abbraccia...non sono Mister Lido come lui"...
ma si ricorda di me?....
foto mia, dalla camera dove dormo.. |
E come posso scordare anni di allegre compagnie... di ragazzi che giravano per casa, e l'affetto che lega me alle vere amcizie di mio figlio....
Ciao Marco il lutto cittadino e il silenzio di tutti i locali chiusi ti hanno salutato con un assordante e doloroso silenzio.
Angolini ben protetti nella memoria e nel cuore. E loro son lì a tenerci compagnia.
RispondiEliminaOh Dio strazia il cuore sentire di una giovane vita che se ne va. Ieri mio marito mi ha detto che un giovane di nostra conoscenza è morto in un incidente. Aveva venti anni e un figlio. Non si possono sentire. Non non si possono senire. Che qualcosa, qualunque plachi il dolore dei genitori, degli amici, dei parenti. A te, un abbraccio a lui un saluto.
RispondiEliminaRaffaella
Non ci è dato sapere i perchè ... quali siano i progetti, o le semplici casualità o causali della natura o chi per essa agisce.
RispondiEliminaPossibilità infinite! Difficili le risposte ... unica tragica, tristissima, incomprensibile perchè innaturale: sopravvivere alla morte di un figlio o ritenuto tale!
Un caro abbraccio, Serena
Qualunque cosa si riesca a dire in queste circostanze appare retorica, ripetuta purtroppo centinaia di volte. Fa parte di tutti quei "perché" senza risposta.
RispondiEliminaSono quegli avvenimenti, quelle situazioni della vita, che scorrono come le acque di un fiume, senza lasciare esperienza: non ci si abitua a queste cose. E le lacrime si rinnovano, sovrapponendosi ad altre precedenti.
Un caro abbraccio a te, e un bacio a lui, spedito verso il cielo.
Resta il ricordo che insieme ad altri felici o infelici, tutti riempiono il cuore.
RispondiEliminaE forse è proprio giusto e doveroso un assordante silenzio...
RispondiEliminaUn abbraccio.
Debora
Colpisce sempre la partenza di una giovane vita, perchè a noi pare innaturale.
RispondiEliminaFa parte dei misteri della vita.
Una preghiera per Marco e un abbraccio a te.
La morte causa sempre dolore, ma quando porta via una giovane vita, ci appare innaturale e ci strazia il cuore. Un pensiero a quel ragazzo che non è più, e a te un abbraccio
RispondiEliminaSi tratta di uno di quei drammi che ci sembrano e probabilmente sono del tutto privi di senso.
RispondiEliminaCome scrive bene Gianna, nella morte di una persona così giovane c'è parecchio di innaturale, nel senso che la natura tende a perpetuare sè stessa attraverso le sue energie migliori: che sono le giovani vite.
Non rimane che il silenzio, il ricordo e forse, la preghiera.
Coraggio!
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RispondiEliminaRimango in silenzio.
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