19 mar 2017

I Fiumi sono due

Plemmirio
Ho bisogno di lasciarmi andare al sogno, di crederci e vivere delle sue immagini sensuali e vere: con esse si può volare, leggeri e bellissimi e si può planare come uccelli marini nella terra dei papiri che avvampano al sole del tramonto.
I due fiumi sono come i bracci di un diapason, lontani per miglia e miglia, vicinissimi alla fine: L’Anapo e il Ciane sfociano a pochi metri l’uno dall’altro, corrono incontro alla loro fine nel mare di Siracusa come due amanti uniti dallo stesso destino.
Le acque verdi della sorgente del Ciane sono appena increspate da una leggera brezza che culla le canne recando trilli malinconici e sottili. E’ facile rievocare la storia antica e terribile di Proserpina strappata da un’orda di demoni alle sue compagne di giochi. Il mito alza il tenore di un fatto geografico, stravolge e lancia nello spazio dell’immaginazione la mediocre normalità del quotidiano. Il mito racconta della ninfa Ciane che pianse per giorni e giorni l’amica perduta finchè gli dei compassionevoli non la mutarono in una splendida fonte, verdeazzurra come il suo nome…
Mi accendo una sigaretta, tiro una boccata ed espiro lentamente: il fumo è come il mio pensiero, mi esce dalla testa chiaro e limpido che pare che neanche mi appartenga e vola via lento come un uccello. Mio nonno mille anni fa mi raccontava che nella vita, se uno vuole essere uomo, si deve fare uccello: mangiare poco, non stare fermo mai, passare il mare, vedere posti ma senza farsi incastrare mai e senza farsi accecare mai, da una femmina, da un padrone, da una casa.
Nonno non ti ho dato ascolto, non pienamente ma una parte di me è rimasta uccello e stasera si è posata qui alle fonti del Ciane, un passo prima del mare. Devo confessarlo, non sono diventato un caminante, uno di quei fortunati che sono veri cittadini del mondo, non portano pesi e possono volare liberi ovunque; ma questo luogo col suo leggero ronzio di acqua che scorre è senza dubbio il posto del canto e del volo, dove l’acqua entra nella terra e si fa casa per gli uccelli, dove il mare e il cielo sono una cosa sola. Sognare qui costa pochissimo, lo Jonio a due passi mi raccoglierà …e poi annegare o volare non importerà molto, i palazzi della marina di Siracusa dall’altra parte del Plemmirio cominciano a diventare d’oro e d’argento mentre il sole scende nel mare.

6 commenti:

  1. Non conoscevo la storia di questi due fiumi, turista troppo vorace e distratto, ma Siracusa mi ha affascinato e Ortigia catturato il cuore, passeggiare per il suo reticolato urbano che trasuda e interseca stili differenti, dal greco all'arabo, dal bizantino allo spagnolo, rimane una delle mie esperienze sicule più vivide..

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    1. saranno le sensibilazioni delle esperienze di vita e gli anni arricchiti dal mio durare,ma oramai,quando guardo la cupola barocca della mia Ibla, il cielo azzurro delle lunghe estati al mare, e qualsiasi foto o lettura della mia isola, sono presa da un mal d'amore ancestrale. buona Pasqua

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  2. Vorrei tanto avere l'occasione di apprezzare tutto il fascino di quei luoghi, per adesso non mi resta che leggerne la storia.
    Ciao, e grazie per questa chicca.
    Ti lascio i miei auguri, Stefania

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  3. ricambio gli auguri con simpatia e.... la Sicilia ti aspetta ;-)

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  4. Chissà, un giorno ci incontreremo nella tua meravigliosa terra... Ciao Gingi, sono tornata!

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  5. Cara Sonia, il mio tempo si allunga e la sua percezione è di una lentezza tale che a volte penso; Ma cosa credo di essere immortale?
    In questo momento non sono in Sicilia, ma se tu verrai, io arrivo immediatamente. Un abbraccio

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