18 lug 2015

Il mare altrove

foto STREGA La mia pomelia

Il risveglio nella vecchia casa era un bagno di luce di mare di verde, una medicina che rinnovava vita,  vedevo il bello e il mondo era una vie en rose in cui i miei entusiasmi si fondavano sulla fiducia, ero certa che su tanti miliardi di persone ce ne fossero milioni migliori di me; più buoni, educati e gentili, più corretti, ed io volutamente semplice e disarmata ero aperta a tutti i contatti, che fino ad allora erano stati sempre all'altezza delle aspettative, anche se una vocina dice sempre che avere aspettative non è né proficuo né razionale.

foto Strega
La mente vola, si accavallano ricordi, nostalgie, piccoli aneddoti, la mano non potrà mai competere con la sua velocità e appare una tradizione che i palermitani ben conoscono.
Chi é attento ed usa gli occhi, il cuore e la memoria guardando i balconi di Palermo vede in moltissimi di essi la pianta di famiglia. La pomelia.
Era tradizione che la madre ne donasse alla figlia un rametto, che semplicemente interrato in un vaso, dava vita ad una nuova pianta: proseguo di famiglia simbolo di stabilità continuità e sopratutto prolificità, in sostituzione alla tradizionze araba dell'arancio, l'albero per antonomasia simbolo di prolificità.
Poi tutto cambia, il mare resta dentro, la vita altrove è pietrosa e medievale, dalla finestra ho un bel panorama, ed il mare il mio mare che ho sempre amato, é dentro di me nelle parole e nei ricordi, ed in immagini azzurre che ancora mi emozionano.
La mia pomelia sempre in fiore, quasi un miracolo, stava li a dimostrare che, anche se sola, la famiglia esisteva ancora, mi dava il buon giorno allungandosi verso le nuvole, un albero alto tre metri, ritrovata dove la avevo lasciata trenta anni prima.La mente vola, si accavallano ricordi, nostalgie, piccoli aneddoti, la mano non potrà mai competere con la sua velocità e appare una tradizione che i palermitani ben conoscono.
Chi é attento ed usa gli occhi, il cuore e la memoria guardando i balconi di Palermo vede in moltissimi di essi la pianta di famiglia. La pomelia.
Era tradizione che la madre ne donasse alla figlia un rametto, che semplicemente interrato in un vaso, dava vita ad una nuova pianta: proseguo di famiglia simbolo di stabilità continuità e sopratutto prolificità, in sostituzione alla tradizionze araba dell'arancio, l'albero per antonomasia simbolo di prolificità.
Poi tutto cambia, il mare resta dentro, la vita altrove è pietrosa e medievale, dalla finestra ho un bel panorama, ed il mare il mio mare che ho sempre amato, é dentro di me nelle parole e nei ricordi, ed in immagini azzurre che ancora mi emozionano.

13 commenti:

  1. Bellissima la pomelia, sai che non la conoscevo e non conoscevo l'antica tradizione di regalarla alla figlia.
    Il mare resta dentro... è proprio vero, le cose cambiano, le persone cambiano ma il suo ricordo, l'amore che proviamo per questo "grande amato" resta immutato.... uno dei pochi punti fermi delle nostre vite.
    Ciao carissima, è sempre bello venirti a leggere.

    Francesca

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    1. Francesca credo che tu comprenda perfettamente cosa significhi il "mare dentro" e lo dimostra la scelta della tua foto del blog, luogoche mi vide giovane e felice.
      Un abbraccio

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  2. Grazie per aver fatto volare i miei pensieri unitamente ai tuoi

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    1. Simo carissima, la tua sensibilità capace di cogliere sfumature e nostalgie, ti da il dono di saper volare.
      Ti sento amica di vecchia data e la tua presenza mi conforta.
      Gingi

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  3. Le foto somo bellissime e parlano da se..
    complimenti
    Maurizio

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    1. Maurizio, le foto non trasmettono l'atmosfera, e la sensazione di benessere e positività che quel luogo mi donava, credo che da quando sono andata altrove, qualcosa si è rotto anche nel meccanismo del mio cervello.
      Per il momento sono in luoghi fa favola, ma non riesco ad apprezzarli;
      Un grazie di cuore

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  4. Sono nata e cresciuta a Lima, vivevo cullata dal rumore dell'oceano Pacifico e so cosa significa il mare dentro, queste tue parole hanno portato a galla bellissime sensazioni, conosco bene Palermo e lì mi sento a casa.

    Grazie
    Lili

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    1. Grazie della visita, in questo momento sono in Provenza, amo Palermo, ma quando rientro in Italia, ho scelto di vivere a Ragusa, dove posso godere di antiche pietre e di mare stupendo
      Un sorriso Gingi .

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  5. So poco di piante, fiori e delle antiche tradizioni palermitane, ma l'idea della pianta che si regala alla figlia come una sorta di auspicio, di vita insomma che deve e può continuare... beh, quell'idea è davvero stimolante ed affascinante.
    E' come dire che non dobbiamo arrenderci al male ed alla morte, è come dire che in qualche modo, possiamo proseguire l'opera stupenda e spesso misteriosa, della Natura.
    Un caro saluto
    Riccardo

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    1. Riccardo in questa società di molta informazione e poca cultura ove tutto è specialistico con paraocchi verso il sapere generale, non è possibile conoscere tutto e se qualcosa sappiamo lo dobbiamo alla nostra curiosità;
      in ogni atto e tradizione di luoghi e di vita vi é grande simbologia, e nel contratto matrimoniale diventato religioso solo in tempi relativamente moderni, ogni cosa ha un motivo ed una tradizione; e se lo sposo romano portava alla cerimonia per la sposa la torta di farro, oggi i giovani fanno uscire direttamente da casa la sposa con il mazzolino, che non ha nessun simbolo e tradizione e poi potrei parlare della scuola e guardare con invidia gli inglesi che per entrare a frequentare un master ad Oxford o Cambridge i curricula li debbono presentare in latino. Dici bene, ancora per poco la natura ci insegna qualcosa di mistero e di bellezza;
      Un rossiso

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  6. Un post bello intenso,solare,ricco di ricordi e curiosità.Le tradizioni hanno il senso del tempo della saggezza e della magia.La pomelia,così bene attecchita in Sicilia,non si sottrae alle mille leggende che la legano all'amicizia,alla fertilità,al trascendente.D'accordo con te,è la curiosità che apre le porte del sapere e della bellezza:un dono sempre più raro.

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