12 dic 2013

Arena di Verona 2013

In Refrain ieri ho parlato della Traviata, e qui, dove forse chi mi legge non è frettoloso e non reputa che un post debba essere breve e conciso, vi ricordo L'arena di Verona 2013. Questa è l'Italia quando fa qualcosa e questa è la nostra Rai. Voglio qui ricordare tutte le nostre eccellenze, molti volutamente hanno snobbato il bello, la storia la tradizione l'arte e la musica, e siamo diventati in mano a stranieri ordinari come la traviata per i 200 anni Di Verdi alla Scala. Dimenticate quello che abbiamo visto sere fa e godete di quello che sappiamo ancora fare.

8 commenti:

  1. Purtroppo l'evoluzione a cambiato pure questo, oggi i giovani amano molto ridere in tutto ciò che è vita.
    Sicuro che per gli amanti della lirica dove è tutto silenzio per ascoltare ogni piccola nota, era un'altra cosa.
    Ahimè oggi tutto è cambiato e cerchiamo di viverlo serenamente cara amica.
    Tomaso

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  2. D'accordo pienamente con te sulla Traviata alla Scala di Milano di quest'anno.

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  3. Ciao Gingi, eppure ci sono ancora giovani che amano il bello e sanno apprezzare l'opera..per fortuna!
    Un abbraccio Susanna

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  4. Gingi, come avrei voluto esserci, ma da qui non ho avuto neanche il sentore che esistesse una manifestazione di questo tipo. Trovo che Bocelli, invecchiando, abbia aumentato la sua tonalità operistica, ma mi piacerebbe saper dove posso telecaricare questa emissione per trasformarmela in DVD. Me lo fai questo piacere? In compenso io ti auguro un Buon Natale ed un Felice Anno Nuovo.

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  5. Buongiorno cara! Sono qui per augurare a te ed alla tua famiglia un sereno e ricco (e meraviglioso, speriamo) 2014!
    Un abbraccio, *Maristella*.

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  6. I colori cambiano anche nel melodramma, al di fuori e al di sopra, credo, delle intenzioni dei compositori. Basti vedere il concerto di capodanno dalla Fenice di Venezia: Alfredo era un bravissimo giovane tenore di colore! Non c'entra il razzismo ma... vi immaginate Porgy and Bess cantata da due interpreti bianchi?
    Bisogna usare un minimo di raziocinio senza vedere in ogni affermazione o giudizio un attentato alla libertà o, peggio, un pronunciamento razzista.

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